LIVEBye bye ruota di scorta a sbalzo sul portellone. Analogamente a quanto accaduto a concorrenti dalla vocazione più fuoristradistica, Toyota Rav4 in primis, la nuova Ford Ecosport abbandona la soluzione tipica delle 4×4 dure e pure a favore di una configurazione di carrozzeria nettamente più stradale.La piccola crossover “globale” Ford, nata per soddisfare le esigenze dei mercati emergenti, è ora lunga 4 metri contro i 4,24 m della precedente generazione e beneficia di dotazioni più ricche: debuttano, ad esempio, sedili e specchietti riscaldabili, rivestimenti in pelle, inserti esterni cromati e volante dal design inedito, cui si affiancano la rinnovata grafica del quadro strumenti e l’aspetto rivisto di consolle e pannelli porta. Modifiche estetiche cui fanno seguito l’adozione di fonoassorbenti di maggiore spessore, a vantaggio del comfort acustico, nonché, sotto il profilo dell’entertainment, il debutto dello schermo da 4 pollici del sistema Ford Sync.Le sospensioni sono più “europee” che in passato grazie alla taratura meno cedevole di molle e ammortizzatori, mentre per quanto riguarda i motori, tutti Euro 6, si registra il debutto della versione potenziata (da 90 a 95 cv) del noto 1.5 TDCi, ora accreditato di una percorrenza media di 22,7 km/l anziché 21,7 km/l. La novità più rilevante? La possibilità di abbinare la trasmissione a doppia frizione Powershift al confermato 1.5 Ti-VCT benzina da 110 cv: un binomio che porta in dote un consumo di 6,3 litri ogni 100 km. In alternativa al cambio Powershift è disponibile, come in passato, la classica unità manuale a 5 marce. Nulla cambia, infine, per quanto riguarda il tricilindrico 1.0 turbo EcoBoost a iniezione diretta di benzina, forte di 125 cv e 18,5 km/l. Prezzi a partire da 18.000 euro.DRIVEGuidare la nuova Ecosport è una bella sorpresa. Il passo avanti compiuto dalla piccola SUV Ford su molti fronti è piuttosto evidente. Prima di tutto nelle finiture dell’abitacolo. Niente che faccia gridare al miracolo, intendiamoci, perché anche restando in casa Ford altri modelli offrono plastiche e finiture più pregiate. Nel complesso però la Ecosport si presenta molto meglio rispetto alla prima versione. L’interno ha tutto quel che serve per il comfort e la vita quotidiana, compreso un sistema di infotainment adeguato. Tanti piccoli tocchi che rendono l’approccio migliore. La scomparsa della ruota di scorta fa il suo, perché c’è più visibilità in parcheggio (comunque non elevatissima, e mancano gli appositi sensori), e l’aspetto è più urbano che in passato. Resta l’apertura laterale del portellone posteriore, scelta originale ma forse non sempre utile quando si parcheggia in colonna.Il vero passo avanti arriva dal motore: il debutto del 1.5 TdCi sotto al cofano ha fatto un gran bene alla Ecosport, che si mostra più brillante e silenziosa che in passato. Ricco di coppia, propenso all’allungo, poco assetato: è un netto salto di qualità rispetto al vecchio 1.6; a mio parere solo la quinta un po’ corta in autostrada lo fa girare in alto. La Ecosport ora offre un superiore livello di guida rispetto al passato perché è molto più silenziosa e comoda, con un assetto più sostenuto e adatto alle strade europee.