LIVEA quasi tutti, almeno una volta nella vita, è capitato di forare uno pneumatico. E magari pioveva, era notte, faceva freddo: rimediare al guaio pareva essere un’impresa disperata. Non basta: più automobilisti di quanto si pensi non sanno nemmeno se la loro auto ha in dotazione la ruota di scorta, il “ruotino” o il kit di riparazione…Insomma, in molti (uomini o donne che siano) la foratura o la paura che possa succedere generano un sentimento di insicurezza, fastidio e perdita di tempo.Proprio per rispondere a queste preoccupazioni nasce Bridgestone DriveGuard, pneumatico touring adatto a ogni tipo di auto che sfrutta una serie di tecnologie che permettono, in caso di foratura e persino con la gomma completamente a terra, di continuare a guidare in totale sicurezza per circa 80 km alla velocità massima di 80 km/h. In questo modo sarà più facile raggiungere un luogo in cui riparare o sostituire la gomma.Per la verità il concetto che sta alla base del DriveGuard non è una novità assoluta, poiché la stessa gomma, seppur con caratteristiche parzialmente diverse, è commercializzata negli Stati Uniti da circa un anno e mezzo. Inoltre già da diversi anni esistono gli pneumatici “runflat”, di cui Bridgestone è stata pioniera, che hanno la stessa funzione dei nuovi DriveGuard, con una differenza importante: i runflat tradizionali sono molto rigidi, al punto che le Case costruttrici (come per esempio BMW) che li hanno scelti come primo equipaggiamento su alcuni modelli hanno dovuto adeguare le sospensioni a tale rigidità, penalizzando il comfort.Bridgestone invece è riuscita a mettere a punto (nel centro tecnico di Roma, orgoglio italiano) una serie di tecnologie in grado di garantire le medesime prestazioni del runflat in caso di gomma sgonfia, ma ovviando al problema dell’eccessiva rigidità e quindi della mancanza di comfort.Quali sono queste tecnologie? Su tutte il fianco rinforzato e ottimizzato, in grado di sostenere il peso dell’auto in caso di perdita improvvisa di pressione, consentendo di mantenere il controllo e continuare a guidare.Poi diversi accorgimenti che aiutano a non far scaldare eccessivamente lo pneumatico bucato, evitandone quindi il repentino deterioramento: parliamo dell’innovativa tela di carcassa in poliestere e della mescola “Nano Pro-Tech” che riduce l’attrito tra le molecole di carbonio, diminuendo la generazione di calore nei fianchi e aiutando la gomma a non perdere la forma; infine la tecnologia “Cooling Fin”, che consiste in una serie di “lamelle” che incanalano il calore verso il centro ed evitano il surriscaldamento sui fianchi.I DriveGuard sono disponibili per ogni tipo di auto purché, come segnala la stessa Bridgestone, dotata di sensori TPMS (Tyre Pressure Monitoring System), destinati al rilevamento della pressione degli pneumatici e obbligatori per tutte le auto prodotte dal 1° novembre 2014. Quella spia arancione che ci dice quando uno pneumatico ha perso pressione. Non è ancora notoil prezzo dei nuovi DriveGuard, che tuttavia dovrebbero costare indicativamente il 10/15% in più dei corrispondenti modelli tradizionali. In seconda battuta arriverà anche la versione invernale.DRIVEAlla presentazione dei Bridgestone DriveGuard c’è Stefano Modena, ex pilota di Formula 1 e attualmente responsabile dello sviluppo degli pneumatici per la Casa giapponese. Capiamo che fa sul serio quando invita i suoi collaboratori, muniti di chiodi e martello, a forare una gomma delle auto in prova (la mia è una Peugeot 308). Partiamo per il test con l’anteriore sinistra completamente a terra.Nel primo tratto di rettilineo si avverte subito una certa rumorosità e una tendenza (leggera e facilmente correggibile) dell’auto ad accostare nella direzione dello pneumatico sgonfio. Il comfort complessivo è ottimo e ciò è evidente quando si affronta un dosso o un tombino, situazione in cui – fatte salve la rumorosità e la tendenza ad andare a sinistra – sembra di non avere nemmeno la gomma a terra.Arriva un tratto tortuoso e anche nelle curve verso destra, in cui cioè lo pneumatico bucato è particolarmente stressato, la stabilità e il comfort complessivi sono buoni. La frenata è sicura e ci si accorge di avere una gomma a terra solo perché l’ABS, in caso di frenata brusca, interviene in modo più brusco del normale. Le prestazioni nel complesso appaiono migliori di quando si viaggia col ruotino, senza contare il vantaggio di non aver perso tempo per la sostituzione (sempre poi che il ruotino abbia la pressione corretta), evitando tutti i disagi del caso.I benefici del Bridgestone DriveGuard sono indubbi, ma c’è anche qualche limite.Per cominciare la spia del TPMS (controllo di pressione) deve funzionare correttamente, quindi vanno rispettate le scadenze dei taratura dei sensori. E poi, percorsi i fatidici 80 km alla massima velocità di 80 km/h, lo pneumatico DriveGuard si potrà riparare o diventerà inutilizzabile?