Un portagioie rinascimentale che cela preziosi unici, inimitabili, rarissimi. Ecco la vera natura di Villa d’Este a Cernobbio (CO), tradizionale sede dell’omonimo Concorso d’eleganza. Quest’anno, oltre che dalla roadster Mini Superleggera Vision, l’attenzione tributata alle vetture “moderne” è stata catalizzata da un’altra one-off. Italiana. Lamborghini 5-95 by Zagato.
Commissionata dall’elvetico Albert Spiess – boss dell’industria casearia e straordinario collezionista di vetture del Toro –, la special su base Gallardo LP 570-4 riporta in auge il binomio tra l’atelier milanese e la Casa di Sant’Agata Bolognese, iniziato nel 1965 con la coupé 3500 GTZ. Rispetto all’originale non muta la meccanica – viene infatti confermato il “cuore” della supercar italiana, ovvero il V10 5.2 da 570 cv e 540 Nm (55,1 kgm) di coppia –, mentre la carrozzeria abbandona il tradizionale alluminio per abbracciare la fibra di carbonio, similmente a quanto fatto con l’estrema Squadra Corse. La linea… ma non c’eravamo già visti? Ebbene sì. Il profilo della vettura richiama immediatamente alla mente l’olandese Spyker C12, anch’essa disegnata dal “carrozziere” meneghino e caratterizzata dall’andatura del tetto a doppia gobba, omaggio ai modelli Zagato prodotti a partire dagli Anni ’50. Il retrotreno vive di una coda tronca dalle linee levigate, flessuose. Un connubio in parte già sperimentato con la serie limitata Aston Martin V12 e, sempre restando nell’orbita della factory inglese, con le celebrative Zagato DBS e DB9 Centennial.