Tanto spazio, guida gratificante, bassi consumi. Suzuki ha puntato forte sulla S-Cross, un modello che si è inserito di diritto tra i SUV compatti più interessanti del momento. Interessante perché offre spazio, ottime prestazioni e una versatilità a prova di bomba. Il segmento dei piccoli SUV è sempre più combattuto: la sfida si gioca a colpi di utilità e… consumi allettanti. La musica è cambiata: se qualche anno fa i grossi SUV che imperversavano per le città potevano essere tacciati di spreco e arroganza, oggi la storia è totalmente differente. Si può acquistare un SUV senza spendere una follia? Si può essere crossover e offrire una guida dinamica e divertente su strada? Si può essere SUV e consumare poco? Suzuki in effetti prova a rispondere affermativamente, soprattutto alla seconda domanda.Abbiamo già provato la S-Cross in versione 4×4 e poi in versione due ruote motrici durante un economy run in cui la Suzuki ha sorpreso tutti con consumi record. Ma, ovviamente, in gara non si guida in modo normale: per questo abbiamo voluto andare oltre e mettere alla prova la S-Cross con un esperimento-test di vita vera. Una prova lunga un mese intero, in cui al volante della S-Cross si sono alternati driver di ogni tipo, su percorsi di ogni genere. Oltre 5.000 km di percorrenza durante cui abbiamo sottoposto la S-Cross a una vita intensa, che ha dimostrato di sopportare senza troppi patemi.Più pragmatica che lussuosa, la Suzuki S-Cross non si fa mancare nulla dal punto di vista delle dotazioni. L’interno è tipico delle vetture giapponesi, c’è qualità ma non opulenza, solidità e design essenziale. Questo non significa povertà di allestimento: la Suzuki S-Cross in prova poteva contare su climatizzatore bizona, cruise control, connessione Bluetooth con comandi al volante, display centrale con funzione di navigatore, radio (anche questa con comandi al volante) e telecamera posteriore, presa USB e cerchi in lega. Le mancava solo il tetto panoramico.Insomma c’è tutto ma non è ostentato, in tipico stile giapponese: piacerò sicuramente a chi bada al sodo e non vuole troppi fronzoli. È una crossover, la S-Cross, che nella versione 2 WD si avvicina più a una stradale vera che a un SUV. Il comportamento dinamico, infatti, è ottimo, degno di una station wagon tradizionale: rollio e beccheggio non sono affatto evidenti e il motore – un po’ ruvido nei primi momenti successivi all’avviamento a freddo – mostra buone doti di ripresa e accelerazione anche quando utilizzato con marce alte. Non ci andrete a fare le corse di Drag Racing, con la Suzukina, ma alla fine nella versione 2WD le prestazioni sono in linea con quelle delle migliori concorrenti sul mercato a due ruote motrici, assecondate da un cambio a 6 rapporti ben accordato sulle caratteristiche del motore.Anche sulle lunghe distanze ci sentiamo di promuovere la S-Cross, una volta a temperatura di regime il 4 cilindri Multijet Made in Fiat non si fa sentire in modo troppo fastidioso nell’abitacolo e i fruscii aerodinamici sono contenuti. Insomma si viaggia bene perché alla velocità Tutor (ormai divenuta la tipica velocità autostradale) il motore non vibra, è relativamente silenzioso a beneficio del comfort a bordo, che è ottimo; la capacità di carico conferma le doti da sherpa che avevamo intuito nella prima presa di contatto. Da 440 a 875 litri: è la capacità del vano bagagli con schienali alzati o abbassati. Ai numeri abbiano fatto seguire la prova pratica caricando la Suzuki in ogni modo possibile. Nessun problema: la “pancia” della S-Cross ha ingurgitato tutto senza batter ciglio: borsoni da pista, bici da corsa, telecamere, cavalletti, attrezzature video e tutto quello che vi può venire in mente. Carico che tra l’altro influisce poco o niente sull’assetto e sulla guida. La Suzuki si guida bene da vuota come piena di persone e bagagli.E il consumo? Il punto chiave di questo test non era solo capire come funziona la nella “vita reale” ma anche quanto consuma la Suzuki S-Cross. La curiosità era lecita dopo gli eclatanti 32,6 km/litro ottenuti nel nostro economy run. La Suzuki non ci ha tolto il sorriso, con percorrenze parziali spessissimo sopra i 20 km/litro, poco sotto questa soglia ad andatura autostradale (e credete non è poco) e un consumo cumulato, dopo oltre 5.500 km, di 18,7 km/litro, equivalenti a poco meno di 500 euro di gasolio (considerando un prezzo medio di 1.65 euro al litro). Consumo ottenuto nonostante una varietà assoluta di percorsi, con carichi variabili (spesso la Suzuki ha viaggiato con i bagagli a bordo) e senza alcuna attenzione particolare per risparmiare carburante. Probabilmente aiutata dal muso piuttosto “basso” e da una buona aerodinamica, la S-Cross ha dimostrato con i fatti che si può “bere” poco, anche se si è un crossover.