Ma tu guarda come cambiano le cose. Che il mondo si stia un po’ “rovesciando “ non è una novità e che in quei Paesi dove si usava soltanto la bicicletta adesso si vada in moto e in macchina non è certo una sorpresa. Ma lo sbilanciamento dell’economia ha anche cambiato il modo di vedere il mercato da parte di chi costruisce auto e moto. Parlando di automotive la Cina è ancora una nazione acerba, ma la sua smisurata popolazione offre un bacino pressoché infinito per chi vuole vendere due ruote. E non stiamo parlando soltanto di motorette piccole ed economiche utili per spostarsi o poco più.I “nuovi ricchi” cinesi sono sempre di più e con le ricchezze arriva anche il piacere di possedere cose belle, costose, oggetti che nel linguaggio del marketing sono definiti “premium”. Chiedete al gruppo Volkswagen, ad esempio, o a marchi come BMW quanto stia diventando importante il mercato cinese. Capita poi che i cinesi siano proprietari di alcuni marchi europei, come l’italianissima Benelli. La QJ – gruppo da un milione di moto l’anno – possiede il marchio di Pesaro, su cui ha investito forte per entrare sul mercato europeo e americano dalla porta principale.Le Benelli sono moto estremamente caratterizzate, che piacciono a una platea di appassionati niente affatto ristretta. Dopo aver attraversato svariate vicissitudini societarie, la Casa di Pesaro sta lentamente risalendo la china, pur in un mercato depresso come l’attuale. Nel 2009 solo 600 Benelli sono uscite dallo stabilimento di Pesaro, nel 2010 erano già 1.000, nel 2011 sono state 2.000. E il 2012 potrebbe essere l’anno della Due, anzi più correttamente della 2UE. La naked bicilindrica fece la sua comparsa all’Intermot del 2006: era ben più che una maquette e sembrava pronta per uscire dalla catena di montaggio. Poi la crisi del marchio e altri fattori l’hanno messa in un angolino: si ricordano qualche foto spia scattata nei dintorni di Pesaro e alcune presenze ai saloni, poi più nulla. Benelli si è dedicata più che altro alle tre cilindri (e a qualche scooter). Ora però la notizia che arriva dalla rete parla riguarda il ritorno della Due, che sarebbe stato dichiarato in una intervista rilasciata da Yan Haimei, CEO di Benelli QJ ad Alan Catchcart, intervista che sarà pubblicata sul numero di gennaio 2012 della rivista Motorcyclist.Insomma la Benelli Due sembrerebbe pronta per la produzione: la cosa curiosa è che farebbe il tragitto opposto a quello che molte moto (o parti di moto) percorrono ogni anno. Dall’Italia dove dovrebbe essere prodotta, infatti, la Benelli Due andrà in Cina mercato a cui sarà destinata almeno inizialmente (nell’intervista si parla del 2012), per poi debuttare sul mercato europeo. Questo il rumor che abbiamo pescato in rete, dove peraltro si parlava anche di una ri-presentazione della Due a fine 2011 e del suo lancio cinese nel 2012. Rumor, dicevamo, perché in effetti della Due nessuno ha sentito parlare in modo ufficiale ed è certo che non ci sarà alcun lancio nei pochi giorni che mancano alla fine dell’anno.Per questo abbiamo interpellato Claudio Consonni, che sta guidando la riorganizzazione e il rilancio della Benelli. La formula di questa rubrica, infatti, prevede il coinvolgimento diretto delle Case per chiarire e precisare le tante notizie, rumors appunto, che girano in rete. Il direttore tecnico e responsabile della comunicazione di Benelli QJ al riguardo ha affermato: “Credo che le parole di Yan Haimei siano state fraintese: il lancio della Due è effettivamente previsto ed è vero che la moto sarà lanciata sul mercato cinese, che per questo tipo di moto è decisamente interessante. Ma parlare di date non è possibile al momento: la moto è in programma ma dovrà passare ancora almeno tutto il 2012 prima che si possa arrivare alla produzione, che quindi è probabile inizi nel 2013. Il motore bicilindrico è molto importante per noi, perché perché ci consentirà di ampliare la gamma, dando vita facendo a una nuova famiglia di Benelli.”Non ci dispiacerebbe affatto se la Due arrivasse davvero sul mercato, visto che nel 2006 questo modello era innovativo. Ancora oggi sarebbe perfettamente in linea con il segmento in cui si troverebbe a lottare (Aprilia Shiver, KTM 690 Duke, Kawasaki Z750R, Triumph Street Triple, MV Agusta 675), segmento in calo ma ancora caratterizzato da buoni numeri di vendita.Come confermato dallo stesso Consonni un nuovo motore, poi, darebbe a Benelli la possibilità di creare una piattaforma su cui realizzare molti altri modelli.Per curiosità e per rinfrescare la memoria a chi si fosse dimenticato della Benelli Due ecco cosa scrissi nel 2006, quando al Salone di Colonia vidi per la prima volta la bicilindrica Benelli.“È ovviamente ancora un prototipo ma, toccata con mano, i materiali sono veri: forcellone e telaio in alluminio, sospensione posteriore con leveraggio, plastiche già apparentemente definitive, ci sono già le pedane del passeggero. Solo la strumentazione è posticcia. La dotazione è da prima della classe (notare la forcella a steli rovesciati da 50 mm e l’attacco radiale per le pinze freno).Il motore è derivato dal tre cilindri da 1130 cc cui è stato tolto un cilindro. Alesaggio e corsa sono infatti i medesimi del big triple per una cilindrata totale di 756 cc. Due cilindri frontemarcia, quindi, a dimostrare come questa architettura stia tornando in voga. Benelli pare aver lavorato bene a livello dimensionale: il motore appare infatti piuttosto compatto e tra l’altro ha anche funzione portante, visto che il forcellone è infulcrato nel carter. La potenza stimata è di 90 cv: viste le dimensioni molto compatte dovrebbe trasformare la Benelli in una vera arma da misto stretto”. Lo sarebbe ancora…