Con il listino del nuovo che vede i prezzi lievitare continuamente, acquistare una moto di seconda mano diventa una soluzione interessante per un pubblico sempre più numeroso. Una moto usata permette, infatti di togliersi uno sfizio senza svenarsi. Uno scooter usato può invece soddisfare i bisogni di mobilità quotidiana senza mandare in crisi il bilancio familiare. Il tutto – e scusate se è poco – permettendo anche di aggirare in un colpo solo i problemi di traffico, di parcheggio e di affollamento dei mezzi pubblici. Se siete entrati in questo articolo e siete arrivati a leggere fino qui quello che vi serve non è però certo una motivazione d’acquisto. Volete piuttosto qualche dritta giusta su cosa guardare prima di mettere mano a portafogli. Bando allora alle ciance e andiamo rapidamente al sodo, vedendo quali controlli fare per evitare fregature e brutte sorprese.
Acquisto moto usata: dieci controlli… e una premessa
Prima di elencare le verifiche da fare, c’è però da fare una premessa, in apparenza scontata ma comunque doverosa. Scegliete con la massima attenzione il genere di mezzo che fa al caso vostro. Il mercato offre tante alternative per ogni budget, che vanno valutate ascoltando sia il cuore sia la testa. La moto deve infatti emozionare, è chiaro, ma l’acquisto non può prescindere dall’esperienza e dalla struttura fisica. Trovarsi appesi ai semimanubri di una sportiva troppo esuberante oppure in equilibrio precario sulla maxienduro di turno, a danzare sulle punte come Eleonora Abbagnato a ogni semaforo, sarebbe un pessimo modo per vivere la propria esperienza di motociclisti.
Attenzione ai dettagli
Un giro veloce attorno alla moto usata può far capire subito se ci si trova davanti un buon affare o un mezzo bidone. Leve, pedane, bilancieri e specchi grattati sono le prime cose che si rovinano nelle cadute e vanno osservati con cura. Tutto deve essere fissato a dovere, così come i vari componenti dell’eventuale carena. Salvo che non ci si trovi davanti una special realizzata in modo professionale, la presenza di componenti riverniciati e di adesivi posizionati in modo bizzarro devono suonare come un campanello d’allarme. Plastiche scolorite e dettagli arrugginiti sono evidenti indizi di una lunga esposizione agli agenti atmosferici e fanno spesso da preludio a possibili grattacapi.
Complimenti per la trasmissione
Una catena ben lubrificata e regolata a puntino è di solito indice che il proprietario ha curato con attenzione la vostra prossima moto usata. Maglie ossidate e una tensione sbagliata permettono invece di smascherare subito chi trascura il mezzo. Occhio anche all’usura della corona e del pignone, la cui sostituzione potrebbe portare a una spesa imprevista. Nel caso di una trasmissione finale a cinghia, questa deve presentarsi con i denti in buono stato, senza crepe o sfilacciamenti. A meno che le cuffie in gomma non siano crepate (e nel caso è spesso meglio girare i tacchi…), più complicato è invece farsi un’idea immediata delle condizioni di un albero cardanico e dei relativi giunti. Stesso discorso per gli organi di trasmissione di uno scooter, di norma ben nascosti alla vista.
Passione, sì, ma non sfrenata
Un impianto frenante efficiente è un requisito fondamentale per la sicurezza di una moto usata. Attenzione dunque che le pastiglie non siano troppo consumate, che l’impianto idraulico non lamenti perdite e che i tubi del circuito abbiano un bell’aspetto. Quanto ai dischi, valutare il fatto che lo spessore rientri nelle tolleranze previste richiede l’uso di uno strumento specifico. Passare con il dito sulla pista frenante per capire se sia presenti solchi troppo profondi è invece un’operazione alla portata di tutti.
L’età fa la differenza
Gli pneumatici possono rivelare molto di un mezzo. Analizzando il battistrada non conta solo quanto sia usurato ma anche come sia consumato. Questo dettaglio rivela infatti in che modo ha guidato il precedente proprietario e, di conseguenza, può fare intuire pure quanto sia stata sfruttata la meccanica. Uno sguardo al dato DOT sul fianco consente poi di capire la settimana e l’anno di produzione degli pneumatici. Se sono troppo vecchi, rischiano di aver perso elasticità e vanno quindi sostituiti al volo, anche se gli intagli nella gomma sono ancora profondi. Questo vale ovviamente per pneumatici che hanno già lavorato sulla moto. Su pneumatici nuovi invece il DOT (che indica mese e anno in cui il pneumatico è stato costruito) non recentissimo non è impattante come spiega Stefano Cordara in questo articolo Lo stesso potrebbe essere comunque necessario anche per gomme recenti rimaste per qualche stagione sotto il sol cocente. Già che si è in zona, vale sempre la pena dare un’occhiata alle ruote e controllare l’assenza di deformazioni causate da qualche duro colpo.
Agitare prima dell’uso
Per verificare che la forcella sia in buone condizioni non è sufficiente accertarsi che gli steli siano a prima vista dritti e non presentino rigature. Non devono infatti neppure risultare unti, segno evidente di problemi a un paraolio. Conviene pertanto saltare in sella e provare a comprimere la sospensione, dopo aver azionato il freno anteriore, valutando il molleggio e riesaminando la parte entrata e uscita dal fodero. Risparmiatevi di fare lo stesso esperimento con la sospensione Telelever della BMW: per come è concepita, non affonda e l’olio si trova solo nell’ammortizzatore. Un’occhiata sommaria va data al limite a quello, così come in generale anche alla sospensione posteriore, in quanto potrebbe essere vittima a sua volta di perdite.
Le viti raccontano la vita
Non sempre il motore è ben visibile, ma nel caso che lo sia è indispensabile sincerarsi che non trasudi olio in modo anomalo. Il lubrificante deve poi avere un livello adeguato e un’aria non troppo vissuta, due condizioni che, se non rispettate, potrebbero essere sintomo di incuria e problemi. Uno sguardo ai carter, alle loro viti e ai prigionieri permette poi a volte di capire se il propulsore sia stato aperto e abbia subito interventi di manutenzione straordinari, dei quali si deve chiedere eventualmente ragione. Anche il radiatore non deve essere deformato, cosa che potrebbe pregiudicarne l’efficienza e rivelare cadute passate.
Accessori: un valore aggiunto… o no?
Una moto usata ben accessoriata può risultare più bella e anche più pratica e aumentare così di valore. L’importante è che quanto aggiunto alla dotazione di serie sia in regola con il Codice della Strada. Ciò vale per gli scarichi speciali, per la fanaleria o gli specchietti. così come per i portatarga, giusto per fare qualche esempio. Gli accessori originali danno in questo senso maggior tranquillità, ma anche i prodotti aftermarket possono rappresentare un valore aggiunto, purché montati a regola d’arte.
Carta canta
Una documentazione completa della manutenzione fatta nel corso del tempo è uno dei migliori biglietti da visita che un venditore di una moto usata o di uno scooter di seconda mano possa presentare. Tagliandi regolari, meglio ancora se compiuti presso la rete ufficiale del costruttore, sono un motivo di tranquillità per chi compra, spesso ancor più di un basso chilometraggio. Un mezzo che abbia sempre viaggiato è talvolta da preferire a uno sulla carta più fresco ma rimasto magari fermo per lungo tempo.
Meglio vederci chiaro
Nel caso che l’acquisto di una moto usata venga fatto da un privato, può essere consigliabile fare una visura all’ACI o al PRA, in modo da appurare che il mezzo che si intende comprare sia non sia soggetto a un fermo amministrativo o a ipoteche. Chi si occupa di fare i passaggi di proprietà non è tenuto a fare alcuna verifica in merito e con l’intestazione del mezzo può essere che si erediti anche il vincolo cui esso è soggetto. A quel punto non resta che saldare quanto dovuto al creditore per poter utilizzare il mezzo o intraprendere iniziative legali verso chi ha venduto tenendo nascosti i suoi debiti.
Provare per credere
Il massimo sarebbe sempre poter fare un giro di prova prima di finalizzare l’acquisto di una moto usata o di uno scooter d’occasione. Ciò per due motivi, sia per potersi fare un’idea migliore delle reali condizioni del mezzo, sia per poter capire se il colpo di fulmine che è scattato possa diventare o meno un amore vero e duraturo. Se la moto o lo scooter sono venduti da un concessionario è però alquanto remota l’ipotesi che questo li conceda un test ride, mentre qualche speranza in più si ha nel caso di una transazione tra privati. Avendo questa opportunità, vale la pena di sfruttarla per verificare il comportamento della ciclistica, il funzionamento corretto della frizione e del cambio e la capacità del motore di girare regolare al minimo e di salire poi prontamente di giri, senza una strana fumosità. Questa è però una cosa che si può fare spesso anche senza mettersi in movimento e che dà modo, male che vada, di saggiare quanto meno che tutti i comandi elettrici facciano il loro dovere.