In un’epoca nella quale sono di moda suv sempre più sportiveggianti e votate all’asfalto – tanto che perfino Land Rover, non senza una bella dose di polemiche, ha dovuto adeguare il suo Defender – un marchio nuovo nel mondo automobilistico, Ineos, decide di andare controcorrente lanciando un fuoristrada tradizionale, “il” Grenadier. La comunicazione ufficiale lo declina proprio così, al maschile.
Un vero fuoristrada
Per “tradizionale” intendiamo un 4×4 con marce ridotte, telaio a longheroni (dunque separato dalla carrozzeria) e sospensioni ad assali rigidi, soluzione che sacrifica un po’ guida e comfort su asfalto ma garantisce alle ruote adeguata escursione sui fondi più accidentati. Appare contro lo spirito del nostro tempo anche l’assenza di versioni elettrificate.
Al momento, sotto il cofano dell’ Ineos Grenadier sono previsti solo motori endotermici. Si tratta dei 3.0 turbo a sei cilindri BMW, a benzina e a gasolio (dovrebbero avere, rispettivamente, 286 CV e 245 CV), omologati Euro 6d, abbinati a un cambio automatico ZF a 8 marce e alla trazione integrale permanente. Il Grenadier, che è lungo circa 4,8 metri, può raggiungere 160 km/h di velocità di punta (autolimitata).
Di serie fra un anno
L’Ineos Grenadier in livrea blu istoriata di scritte che appare in alcune delle immagini di questo servizio è un prototipo di ultima generazione, per l’esattezza uno di quelli impiegati in appoggio alla squadra ciclistica Ineos durante il Giro d’Italia. L’esemplare in questione è stato mostrato durante un incontro riservato a un pubblico selezionato, che si è tenuto vicino Perugia dopo la conclusione della decima tappa del Giro; presenti anche gli atleti e il direttore sportivo del team, Dario Cioni.
Il fuoristrada Ineos sarebbe dovuto entrare in produzione entro la fine di quest’anno, tuttavia varie ragioni (compresa l’emergenza Covid-19) hanno fatto slittare l’appuntamento all’estate del 2022.