Del Silence S01 sapete già tutto. In caso contrario, potete guardare il video della prova e leggere le 10 domande (e risposte) sul suo conto (sotto trovate tutto). Bene, il Silence S01 è stato scelto da Seat come prodotto per il debutto nel mondo delle due ruote, sotto il nome Seat MÒ eScooter 125. Qualcosa di inedito per la Casa spagnola, che però non deve sorprendere.
Da tempo, infatti, Seat è impegnata nello studio della mobilità a 360°, nelle sue forme più diverse: fra le altre cose, già 3 anni fa ha lanciato il car sharing a Barcellona con la eMii (la versione elettrica della sua citycar). Più recente il debutto del ride sharing, sempre a Barcellona, proprio con lo scooter elettrico MÒ. Insomma: Seat sta sperimentando – anche per conto del Gruppo Volkswagen di cui fa parte – ciò che potrebbe essere il futuro della mobilità.
In Italia senza ride sharing
A questo proposito è bene chiarire subito che Seat Italia ha già ufficializzato che nel nostro Paese il servizio di ride sharing non arriverà, almeno per ora, visto che il modello di business non si è ancora rivelato profittevole. Detto questo, il “profitto” potrebbe realizzarlo il privato che dovesse decidere di fare il salto e passare a un veicolo elettrico per la città. E qual è il mezzo più adatto, per non dire quasi perfetto, per la città? Lo scooter, appunto. Nel dettaglio, il Seat MÒ eScooter 125 costa 6.750 euro.
In virtù però degli incentivi statali, Seat MÒ eScooter 125 può essere portato a casa con uno sconto del 40% (in caso di rottamazione). Non solo: se non avete intenzione di sborsare la cifra in un’unica soluzione c’è la possibilità di fruire di una formula finanziaria a 99 euro al mese, per 48 mesi e senza anticipo. Importante: il Seat MÒ eScooter 125 può essere guidato a partire da 16 anni con patente A1, oppure con la patente B (quella dell’auto).
Le prestazioni dello scooter elettrico Seat
Spazio ora a un po’ di numeri: il motore elettrico eroga una potenza di 7 kW (9 kW di picco) e 120 Nm di coppia (200 Nm di picco) ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio da 5,6 kWh di capacità. Seat dichiara un’accelerazione da 0 a 50 km/h in 3,9 secondi e un’autonomia di 137 km. 95 km/h è invece il dato relativo alla velocità massima, quanto basta per assicurare trasferimenti extraurbani in totale scioltezza.
Se vi capiterà di vederlo da vicino non potrete non notare i pneumatici, ben più grandi di quelli che vi aspettereste da un veicolo prettamente urbano: 120/70-15 davanti, 140/70-14 dietro. E infatti (breve resoconto sulle sensazioni di guida, per chi non avesse tempo di leggere la prova completa del Silence S01), come ho verificato sui colli attorno a Verona, le curve sono tutt’altro che indigeste. Il Seat MÒ è sicuro in percorrenza di curva, anche quando il fondo è sconnesso: il che, sugli scooter (anche a benzina) non è cosa scontata. Mi ha convinto anche la frenata, con la leva di destra che aziona il freno anteriore e la sinistra che agisce sul sistema di frenata integrale (con prevalenza al posteriore). Peccato solo che non ci sia l’ABS: il prezzo finale sarebbe cresciuto, ma la sicurezza non ha prezzo. Giusto?
Comfort e costi di esercizio
Quanto al comfort, mi ha convinto l’assorbimento delle sospensioni (più sull’anteriore che sul posteriore, in verità), anche sulle sconnessioni in successione. Trattandosi di un elettrico, voce fondamentale è quella dell’autonomia. Se si guida senza alcun riguardo per l’efficienza, i 100 km si raggiungono comunque tranquillamente.
Se invece si mette un minimo di attenzione, si arriva a 120/125 km. Il tutto, a costi irrisori: per ripristinare la carica – da 0 al 100% – basta un euro, che è il prodotto del costo medio dell’elettricità per uso domestico (0,2 euro al kWh) moltiplicato per i 5,6 kWh di capacità della batteria (quella netta è leggermente inferiore). Difficile, anzi impossibile, spendere meno con uno scooter 125cc a motore endotermico: per 100 km il consumo è pari come minimo a 4 litri di benzina: 6,5 euro circa.
5 ore e il Seat MÒ eScooter 125 è carico da 0 al 100%
I tempi di ricarica? Circa 5 ore e non serve una colonnina. O meglio: la batteria del MÒ non supporta potenze di ricarica superiori a quelle di una presa domestica. Siccome però la capacità della batteria non è certo quella di un’auto, secondo noi va bene così. A proposito di batteria, il colpo di genio dello scooter spagnolo sta nel fatto che il pacco degli accumulatori si possa rimuovere e trasportare come un trolley (anche perché non pesa poco: 37 kg), grazie a due ruote che fuoriescono in automatico quando lo si asporta dal proprio alloggiamento. Una soluzione perfetta se si parcheggia lo scooter lontano da una presa di corrente.
La video prova del Silence S01
Sei connesso?
Pensato per la città, il Seat MÒ eScooter 125 non trascura ovviamente la connettività: a gestirla c’è la piattaforma dedicata My SEAT MÓ, che attraverso la navigazione su app permette di tenere sotto controllo i dati di marcia del veicolo come il livello di carica della batteria e l’autonomia residua. Ci sono inoltre servizi più avanzati, come quelli che da remoto consentono la geolocalizzazione per conoscere in tempo reale la posizione del veicolo e condividere l’utilizzo dello scooter con altre persone sbloccando la sella e attivando la l’alimentazione al motore.
Ultimo ma non meno importante, il capitolo accessori, del quale fanno parte, tra le altre cose, il casco con smart light posteriore, il bauletto da 39 litri, il parabrezza alto, il supporto per lo smartphone (che si può ricaricare grazie alla presa USB dedicata), oltre ai guanti (estivi e invernali) e al casco jet G262 realizzato da Hebo.