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Brembo Sensify, l’impianto frenante intelligente e connesso

Addio ai collegamenti idraulici, benvenuta intelligenza artificiale: migliorano sicurezza, efficienza e piacere di guida

Elettrificazione, guida assistita (con l’obiettivo di farla diventare autonoma) e connettività: la rivoluzione dell’auto, e di tutto quello che le gravita attorno, poggia su questi tre pilastri. A cambiare sono anche aspetti meno in vista, ma comunque fondamentali. Brembo, con Sensify, dimostra che anche l’impianto frenante ha grandissimi margini di sviluppo e innovazione. Di cosa si tratta? Di una tecnologia di svolta, del nuovo punto di riferimento per quello che riguarda questo ambito; con potenziale di applicazione anche alle due ruote, peraltro.

Una sensazione di controllo totale

Su Brembo Sensify ci sono un sacco di cose da dire, ma è giusto, secondo me, partire dalle sensazioni di guida. La più grande differenza che si percepisce, anche in confronto a un impianto di ultima generazione, è che l’azione è costante, senza soluzione di continuità. In parole più semplici, non ci sono gli “scatti” conseguenti all’intervento dell’ABS che funziona tramite valvole. Questo infonde una sensazione di sicurezza e di controllo totale in rettilineo, anche su neve, ma è soprattutto nelle frenate di emergenza in curva che la differenza si fa immensa.

La gestione della forza frenante ruota per ruota (che non viene generata centralmente ma su ogni ruota selettivamente), permette di sfruttare il massimo grip disponibile a priori e non a posteriori come con gli ABS tradizionali. All’atto pratico, il guidatore sente molto bene il grip delle gomme sull’asfalto nella conduzione della curva mentre frena.

Non è un impianto “Brake by Wire”, è molto di più

Tutto ciò è reso possibile dal fatto che Brembo Sensify non è un “semplice” impianto brake by wire, è qualcosa di completamente diverso. Innanzitutto, non c’è collegamento idraulico fra il pedale e le pinze. Quando il guidatore preme il freno, un sensore legge escursione e velocità di esecuzione. In base a queste informazioni, due centraline inviano un segnale agli attuatori elettrici – uno per ruota – che generano pressione sulla pinza del freno relativa.

A governare questo processo decisionale così articolato, che richiede frazioni di secondo, è l’intelligenza artificiale. Con Sensify, Brembo non presenta “soltanto” una nuova tecnologia di frenata, bensì diventa fornitore di un ecosistema integrato, realizzato per buona parte in casa, che comprende hardware e software. Sì perché Brembo Sensify, tra le altre cose, è in grado di scambiare dati over the air per migliorare costantemente il software (questo sulla base di accordi che verranno stretti in futuro con i Costruttori).

Altri vantaggi non secondari

Sensify regala enormi vantaggi anche alle Case costruttrici perché libera dal vincolo dei tubi rigidi che collegano il booster (ovvero il dispositivo che genera la pressione frenante) alle pinze e regala più libertà nella disposizione dei componenti. Il che, per il cliente finale, significherà avere a disposizione ancora più spazio a bordo, a parità di ingombro della carrozzeria.

Un altro vantaggio importante è rappresentato da un miglioramento dell’efficienza. Negli impianti tradizionali, infatti, i materiali d’attrito (le pastiglie) sono vicinissimi al disco. Così vicini da entrare in contatto, seppur leggero, col disco. Uno sfregamento che, oltre a sottrarre energia, e quindi portare a un aumento dei consumi del veicolo, genera anche polveri sottili da usura. Con Sensify le pastiglie freno possono invece stare più lontane dal disco (grazie alla rapidità d’esecuzione dei motori elettrici che le gestiscono), eliminando così attriti inutili.

C’è solo un aspetto, marginale, che non convince al 100% di Brembo Sensify: nella guida sportiva, un pedale più “vivo”, che comunichi meglio il grip delle ruote, non ci starebbe male. Gli ingegneri ci hanno detto che è un aspetto già noto e che grazie proprio alle potenzialità di Sensify si potrà generare senza problemi un segnale aptico del pedale. L’impianto è già omologato e sarà sul mercato dal 2024.

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