Chissà quante volte, seguendo da vicino camion, autotreni e autoarticolati vi sarete trovati davanti una serie di pannelli non facili da interpretare. Certo, il significato di qualcuno di questi sarà anche stato oggetto dell’esame della patente, ma ricordasi ogni cosa a distanza di anni è un’impresa. Ecco allora un articolo che passa in rassegna quelli che sono i più comuni segnali in cui ci si può imbattere sui bestioni che circolano su strade e autostrade.
Un po’ di storia
La storia dei cartelli segnaletici sui camion trova origine nello sviluppo del trasporto delle merci su strada. Pian piano che è cresciuto il numero dei mezzi in circolazione ed è aumentata anche la varietà dei veicoli è sorto il bisogno di inquadrare i mezzi e rendere chiare le caratteristiche particolari della merce presente a bordo. La questione si è fatta ancor più necessaria allorché hanno cominciato a viaggiare su gomma anche merci pericolose o di grandi dimensioni. A stabilire le regole non è solo il Codice della Strada, ma ci sono anche regolamenti diversi.
I più comuni cartelli segnaletici posteriori sui camion
I cartelli segnaletici obbligatori per i veicoli pesanti devono rispettare una serie di requisiti. Le disposizioni riguardano misure, omologazioni e posizionamento sul mezzo, in maniera da risultare ben visibili per gli altri conducenti e per chi deve svolgere controlli. Ecco le tipologie più diffuse:
Pannelli arancioni per le merci pericolose
A riguardo esiste una disciplina comunitaria, che stabilisce le regole per i trasporti internazionali delle merci pericolose. I pannelli, di tipo retroriflettente, vanno posti nella parte anteriore e posteriore del mezzo e possono anche mostrare codici numerici e lettere. Questi identificano il tipo di pericolo, come per esempio sostanze infiammabili, esplosive, tossiche.
Etichette ADR
Sono simboli internazionali a forma di rombo che indicano la natura del pericolo delle merci trasportate. Le etichette informano della presenza di sostanze esplosive o radioattive. Possono pertanto recare icone come fiamme o il tipico simbolo giallo e nero utilizzato per i materiali radioattivi. Queste etichette si devono trovare sul retro e sui fianchi del mezzo o dell’eventuale rimorchio. Per la cronaca, ADR è un acronimo di origine francese e abbrevia “Accord européen relatif au transport international des marchandises Dangereuses par Route“
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Pannelli rifrangenti posteriori per motrici e rimorchi
Qui la tipologia di merce trasportata non è più in gioco. I pannelli rifrangenti posteriori sono utilizzati sia nei veicoli destinati al trasporto di merci con una massa complessiva a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate. Hanno l’unico scopo di migliorare la visibilità del mezzi pesanti di notte o in condizioni di scarsa luminosità. La diversa forma consente agli altri utenti della strada di identificare chiaramente la tipologia di veicolo, distinguendo tra non articolati, semirimorchi e rimorchi. Nel primo caso il pannello è a barre oblique rosse e gialle. Nel secondo lo schema prevede un rettangolo giallo con cornice rossa.
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Segnali di limitazione di velocità
Si tratta dei classici adesivi tondi con un numero all’interno di un cerchio bianco con bordo rosso. Essi indicano la velocità massima consentita ai camion su autostrade e strade extraurbane. Qui un ripasso si fa doveroso: sui veicoli con massa fra le 3,5 e le 12 tonnellate, troveremo adesivi che indicano 80 km/h per le strade extraurbane e 100 km/h per le autostrade. Su quelli con massa superiore alle 12 tonnellate riportano invece 70 e 80 km/h.
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Simboli per il trasporto di materiali deperibili
Su quei mezzi adibiti al trasporto di merci deperibili, come alimenti, bevande e farmaci, compaiono pannelli di colore verde, con in mezzo una lettera di colore nero. Più precisamente si può trovare la “d” per le merci deperibili, come latte e derrate alimentari fresche, oppure la “a” per i prodotti agricoli e mangimi per animali. Simile, ma di colore giallo e con la lettera “R”, è invece il riquadro che indica il trasporto di rifiuti pericolosi.
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Contrassegno conto proprio e conto terzi
Si tratta di un contrassegno per camion piuttosto diffuso e impiegato nei veicoli commerciali che trasportano merci in conto proprio o in conto terzi. Questa differenza è essenziale e risponde a precise normative che definiscono anche le funzioni di carattere operativo. Vediamo in breve le differenze:
Conto proprio
Una banda adesiva rossa trasversale va apposta anteriormente e posteriormente al mezzo quando questo trasporta materiali di proprietà dell’impresa che li movimenta. Anche il mezzo deve appartenere all’azienda (o essere noleggiato appositamente dalla stessa) e deve essere guidato da un suo dipendente. È, infine, rilevante che il trasporto non sia soggetto a un compenso specifico e soprattutto non costituisca una voce importante nel bilancio dell’azienda.
Conto Terzi
Una banda trasversale bianca con bordi rossi è presente invece su quei mezzi che svolgono un’attività professionale e continuativa sotto compenso, per altri enti o ditte. In questo caso, la merce appartiene al cliente che si affida alla società di trasporti e viene movimentata con mezzi appartenenti a quest’ultima.
Altri cartelli segnaletici
Esistonopoi altri cartelli segnaletici che si possono incontrare sui camion. Due esempi sono rappresentati da quello rettangolare orizzontale recante la scritta “Trasporto Eccezionale” e da quello quadrato a bande bianche e rosse che è indispensabile in caso di carico sporgente in senso longitudinale.
Novità e curiosità relative ai cartelli segnaletici posteriori
Con l’avvento delle nuove tecnologie e della elettrificazione, si è pensato di rendere riconoscibili anche i camion elettrici, a basso impatto acustico e ambientale. Si possono riconoscere per il contrassegno verde con una la lettera U bianca. Non è invece obbligatorio nel nostro Paese ma strappa sempre un sorriso cartello con la scritta “Long Vehicle” accompagnata dalla simpatica sagoma di un bassotto.
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