Cruscotti e display: ecco i 10 game changer dell’ultimo decennio

La tecnologia ha rivoluzionato il panorama che vediamo quando siamo al volante. Ecco le più interessanti innovazioni degli ultimi anni

C’era una volta il cruscotto. E c’era una plancia nella quale al massimo trovava posto un piccolo orologio LCD, rigorosamente in bianconero. Poi i display multifunzione hanno fatto il loro ingresso nel cruscotto, fra gli strumenti analogici. All’inizio erano timidi, contachilometri totale e parziale e poco più. Successivamente sono divenuti più grandi, e a colori: mostravano i dati essenziali del computer di bordo, inclusi iliconsumi di carburante, e sembrò una piccola rivoluzione.

Volkswagen Golf IV

Soluzioni che oggi fanno sorridere. Perché le strumentazioni totalmente digitali sono diventate la normalità, i navigatori satellitari sono dati per scontati e sulle plance delle nostre auto sono arrivati gli schermi tattili attraverso i quali gestire le funzioni di bordo. Il tutto mentre gli head-up display trasformavano in un centro d’informazione anche il parabrezza.

Qui abbiamo raccolto una carrellata dei più innovativi cruscotti, infotainment e sistemi di visualizzazione che negli ultimi anni hanno ridefinito il nostro “modo di vivere alla guida”. Cosa che altre soluziioni prossime venture continueranno a fare, dato che oggi l’informatica viaggia in auto assieme a noi e sta portando a bordo anche l’intelligenza artificiale…

#1 – BMW HUD

BMW HUD

Era il 2003 quando BMW introdusse il suo head-up display olografico, in grado di visualizzare le informazioni di guida direttamente sul parabrezza, vale a dire nel campo visivo del guidatore. Un sistema ben più tecnologico e funzionale rispetto ai primi HUD che impiegavano un mini-schermo trasparente posto sopra il cruscotto. Si tratta di una tecnologia derivata dagli aerei militari.

#2 – Audi Virtual Cockpit

Oggi i cruscotti completamente digitali sono dati per scontati, ma quando nel 2014 Audi ne piazzò uno sulla sua TT si trattò di una rivoluzione. Lancette e indicatori lasciavano il posto a un display TFT ad alta definizione strabordante di dati. Si trattava di un sistema innovativo poiché consentiva la personalizzazione del layout e della grafica, e poteva mostrare anche le mappe de navigatore.

#3 – Honda full-width multi-display

Tutto in un multischermo “panoramico” composto da diversi display affiancati: dalla strumentazione all’infotainment, al navigatore, ai monitor dei retrovisori virtuali: questi ultimi erano basati su due piccole telecamere collocate al posto deli specchi esterni. Lei è la Honda e, utilitaria elettrica con assistente vocale, smartphone connesso e interfaccia intuitiva malgrado le apparenze. Anno 2019.

#4 – Porsche Taycan glass-band

Porsche Taycan glass-band

Siamo sempre nel 2019. Con la Taycan, Porsche inventa la sportiva elettrica e la equipaggia di una strumentazione virtuale ricurva, futuribile ancorché nel layout si ispirasse ai tipici tradizionali cockpit analogici. Il concetto di interfaccia digitale è peraltro esteso all’intera plancia, con un ampio touchscreen nel tunnel e display dedicato al passeggero che completa la glass-band superiore.

#5 – Volvo Android Automotive

Volvo Android Automotive

Il touchscreen centrale della elettrica Volvo XC40 Recharge (2019) ha la logica di funzionamento di un tablet, e rappresenta l’interfaccia di un infotainment alimentato da Android Automotive OS. Vuol dire che il sistema offre i servizi Google nativi, dall’assistente vocale alla navigazione basata su Maps. La novità è che per utilizzarli non occorre più connettere lo smarphone alla vettura.

#6 – BYD rotating screen

 BYD rotating screen

Se un megaschermo tattile non basta a stupire, allora ecco quello orientabile: dal 2020 è un’esclusiva della cinese BYD. Basta un tocco per farlo ruotare elettricamente scegliendo se posizionarlo in verticale o in orizzontale, per offrire la migliore ergonomia in base alle app che il conducente oppure il passeggero stanno utilizzando (ad esempio legate alla guida o all’intrattenimento).

#7 – Mercedes Hyperscreen

 Mercedes Hyperscreen

Nel 2021 arriva l’ammiraglia elettrica Mercedes, la EQS, e con lei il sistema MBUX Hyperscreen. Più che di un semplice sistema di schermi, è un riuscito tentativo di ridisegnare l’intero ambiente di guida: il pannello tattile sagomato, infatti, misura oltre 50″ e riveste quasi totalmente la plancia. La AI modula la visualizzazione delle informazioni in base al contesto e il cruscotto è a effetto 3D.

#8 – Tesla UX evoluta

Tesla UX evoluta

Con l’upgrade della Model S del 2021, Tesla ha consolidato la sua originaria concezione dell‘automobile come piattaforma software connessa, che può essere continuamente sviluppata e migliorata nell’arco del ciclo di vita. Interni minimalisti, grandi schermi, aggiornamenti OTA che modificano l’interfaccia e l’esperienza utente sono frutto di questa filosofia. Che oggi è una tendenza.

#9 – Mini Interaction Unit

Far convivere soluzioni all’avanguardia e stile vintage è la specialità di Mini, che nel 2023 ha presentato la sua originale Interaction Unit. Supportata dal Mini Operating System 9, è un touchscreen con tecnologia OLED dal quale si gestiscono l’infotainmente e le funzioni di bordo. Il display, perfettamente tondo e con un diametro di 24 cm, rompe gli schemi con la sua originalità estetica.

#10 – BMW Panoramic Vision

BMW Panoramic Vision

Alzate lo sguardo oltre lo schermo centrale e noterete il BMW Panoramic Vision: è un head-up display che corre lungo la base del parabrezza senza invaderlo, e che non va ad aggiugnersi al classico cruscotto ma lo ingloba. I contenuti che visualizza possono essere personalizzati tramite widget. Annunciato nel 2023 e destinato alle BMW Neue Klasse, oggi è su strada con la iX3.

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