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Dacia Duster restyling, il SUV “definitivo”?

Abitabilità, capacità di carico, comfort e tecnologia: nessuna eccellenza, ok, ma nessuna lacuna. E un prezzo imbattibile

Se qualcuno avesse anticipato, nel 2004, ciò che sarebbe stata Dacia nel 2021, si sarebbe preso come minimo del matto. 17 anni fa il marchio rumeno arriva sul mercato europeo con la Logan e un approccio chiarissimo: low cost. Auto nuove al prezzo di un usato; usato nemmeno poco, visto che la Logan, almeno in versione base, costa un bel po’ meno di 10.000 euro. Beh, da allora Dacia ne ha fatta di strada. Un “viaggio” che non si può certo considerare terminato, visto che in Renault hanno grandi progetti e aspettative lato Dacia: l’elettrica Spring, la Jogger e il piano di implementazione dell’ibrido sono i classici tre indizi che fanno una prova. Nel presente, però, è senza dubbio la Dacia Duster, insieme alla Sandero, il cuore della gamma.

Già, la Duster: più della pur ottima Sandero, la “bandiera” del marchio Dacia è proprio il SUV. Per il successo commerciale riscosso fin dalla prima generazione. Per il fatto che si tratta comunque dell’”ammiraglia” di Casa. E perché, anche qui incredibile ma vero, la Duster è stata capace di diventare, se non oggetto di status, quanto meno simbolo di appartenenza. Sono diversi, infatti, i club a lei dedicati in giro per l’Europa. Una spinta non da poco per l’immagine del modello e del brand più in generale. Vediamo ora perché, a maggior ragione dopo il restyling, la Duster può essere considerata il SUV definitivo per le famiglie che non hanno (o non vogliono destinare) un grande budget per l’auto.

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