L’auto che non esiste. Ufficialmente non c’è. Non è a listino. Non è mai stata prodotta. Sulla sua nascita vige il silenzio più assoluto. Eppure… è stata pagata una cifra da capogiro: 4,2 milioni di dollari (3,1 milioni di euro)!
Si tratta di una one-off, un esemplare unico commissionato da un facoltoso collezionista, realizzato – sebbene non vi sia alcuna conferma ufficiale – dalla Divisione Progetti Speciali del Cavallino. Derivato dalla F12 Berlinetta – già di per sé la Ferrari stradale non a tiratura limitata più potente di sempre –, si distingue esteticamente per la configurazione di carrozzeria tipo spider (o targa) e il retrotreno caratterizzato dalla doppia pinna dorsale culminante nei roll bar.
Sotto il profilo meccanico nulla cambia. Nonostante alcuni rumors dessero per scontata la presenza di un sistema Kers (di recupero dell’energia cinetica) derivato dalla Formula 1, secondo tradizione per il Cavallino – almeno sino a prova contraria – le special derivate dai modelli di serie condividono telaio, motore e trasmissione con le vetture di serie. La F12 TRS è pertanto dotata di un V12 di 6.262 cc a iniezione diretta di benzina, forte di uno stratosferico rapporto di compressione di 13,5:1 e di una centralina elettronica che garantisce il controllo della detonazione portando in dote la funzione “multispark”, in grado di generare in successione tre scintille d’intensità e durata diversa ottimizzando la combustione. Ne conseguono 740 cv di potenza e 690 Nm (70,4 kgm) di coppia. Immutati i freni carboceramici di terza generazione arricchiti da un innovativo sistema di raffreddamento dinamico all’avantreno, le sospensioni magnetoreologiche e il cambio a doppia frizione a 7 rapporti con differenziale a controllo elettronico integrato.