Nel corso degli ultimi anni, la guida autonoma delle auto si è trasformata da un sogno futuristico a una realtà sempre più concreta. Molte Case automobilistiche e tante società hi-tech stanno investendo miliardi nello sviluppo di vetture capaci di guidarsi da sole, promettendo una vera e propria rivoluzione della mobilità. Ma cosa si intende esattamente per guida autonoma? E quali sono i diversi livelli di automazione previsti dalla normativa internazionale? Cerchiamo di fare un po’ chiarezza attraverso un doveroso ripasso, ora che di questo tema si parla sempre più spesso.
Che cos’è la guida autonoma?
Quando si parla di guida autonoma ci si riferisce alla capacità di un veicolo di compiere tutte o parte delle operazioni di guida senza l’intervento diretto del conducente. Questa automazione è resa possibile da una combinazione di tecnologie avanzate. A fare gioco di squadra sono sensori radar e lidar, telecamere, mappe ad alta definizione, centraline elettroniche e algoritmi di intelligenza artificiale. Sta soprattutto a loro interpretare l’ambiente circostante e prendere di conseguenza le decisioni in tempo reale.

Il principale obiettivo di questa avanzata tecnologica è ridurre il rischio che si verifichino incidenti, che sono spesso dovuti a un errore umano. In secondo luogo si punta a migliorare l’efficienza della mobilità e ad aprire la strada a nuovi modelli di trasporto, come i robotaxi e i veicoli condivisi a guida autonoma.
I sei livelli di guida autonoma secondo SAE
Per inquadrare il grado di automazione dei veicoli, la SAE (Society of Automotive Engineers) ha definito una scala che va da 0 a 5. Vediamoli nel dettaglio.
Livello 0 – Nessuna automazione
Il conducente è responsabile di tutte le funzioni di guida. L’auto arriva a supportarlo al massimo con qualche assistenza, come l’allarme di superamento corsia o il Forward Collision Warning. Tuttavia in ogni situazione il controllo resta completamente nelle mani del pilota.
Livello 1 – Assistenza alla guida
Il sistema può assistere chi è al volante con una sola funzione alla volta, come il controllo della velocità (cruise control adattivo) o il mantenimento della corsia. In un quadro del genere il guidatore deve sempre avere le mani sul volante e l’attenzione sulla strada.
Livello 2 – Automazione parziale
L’auto può gestire accelerazione, frenata e sterzo contemporaneamente in determinate condizioni. Il conducente deve però restare vigile e pronto a intervenire in ogni momento. Molte auto moderne già offrono ormai di serie questo livello.
Livello 3 – Automazione condizionata
Il sistema sa gestire completamente la guida in determinate condizioni, con la possibilità di chiedere al conducente di intervenire. Lo scenario più tipico è quello di una autostrada con traffico intenso. Un esempio concreto è il Mercedes-Benz Drive Pilot di livello 3, già omologato in Germania sin dal 2017 e in fase di approvazione in altri mercati.
Livello 4 – Alta automazione
Il veicolo è in grado di guidare da solo senza intervento umano in determinate aree (Operational Design Domains – ODD). Se le condizioni non sono idonee o qualcosa va storto, il sistema può fermarsi in sicurezza senza richiedere l’intervento del conducente. Questo è il livello a cui puntano molti servizi di robotaxi. La Germania è di nuovo pioniera in Europa e ospita test da diversi anni.

Livello 5 – Automazione completa
L’auto è completamente autonoma, in qualsiasi condizione, tanto da poter essere costruita addirittura senza volante o pedali. L’essere umano diventa un semplice passeggero. Al momento, questo livello è ancora in fase sperimentale.

A che punto siamo oggi?
Attualmente il livello più avanzato disponibile sulle strade europee è il livello 3. La maggior parte dei veicoli in commercio si attesta sul livello 2, con funzionalità avanzate di assistenza alla guida integrate nei pacchetti ADAS. Costruttori come Tesla, BMW, Audi, Hyundai, Volvo e startup come Aurora o Zoox stanno investendo enormemente per raggiungere livelli superiori di automazione, ma la sfida resta non solo tecnologica, bensì anche normativa ed etica. La normativa è infatti ancora in fase di aggiornamento in molti Paesi. Alcuni Stati stanno però già autorizzando test su strada di veicoli autonomi, ponendo le basi per un futuro senza volante.