È il cuore di ogni veicolo. L’elemento imprescindibile perché una “scatola con le ruote” possa essere definita un’auto. Ecologico oppure votato esclusivamente alle performance, brutale o dall’erogazione dolcissima, astemio o assetato come Boris Eltsin durante il cenone di Capodanno, il motore è il punto nevralgico di ogni vettura. Ciò che distingue il grano dalla pula, oltre che la massima espressione della tecnologia che una Casa costruttrice è in grado di mettere in campo. Sebbene in epoca moderna venga spesso oscurato in favore d’aspetti quali la multimedialità e la connettività delle automobili, il propulsore resta il protagonista indiscusso del concorso International Engine of The Year che, come ogni anno, elegge i migliori powertrain al mondo. Ecco una selezione dei “cuori” più tecnologici e performanti sul mercato. Il meglio del meglio? È Ferrari.IL VINCITORE – Ferrari 3.9 V8 biturboUna forza della natura: l’8 cilindri a V (di 90°) di Maranello si fregia della distribuzione a doppio albero a camme in testa per bancata, 4 valvole per cilindro e, soprattutto, di due turbocompressori twin-scroll – tecnologia che prevede per ogni bancata il convogliamento dei gas di scarico alla relativa turbina mediante due condotti separati – con girante in titanio e alluminio nella parte destinata ai gas combusti, in lega leggera per il compressore. L’impianto di lubrificazione si avvale di cinque pompe di recupero per l’olio, mentre il regime massimo tocca gli 8.000 giri/min; un valore elevatissimo per un propulsore sovralimentato. Eroga 670 cv e 760 Nm di coppia che, in abbinamento alla coupé 488 GTB, consentono di scattare da 0 a 100 km/h in 3,0 secondi raggiungendo una velocità massima di 331 km/h, complice il cambio a doppia frizione a 7 rapporti che integra il differenziale autobloccante a controllo elettronico E-Diff. Oltre all’Oscar come miglior motore del 2016, il V8 3.9 Ferrari ha conquistato il titolo di miglior propulsore da 3,0 a 4,0 litri così come di novità dell’anno e di motore sportivo più raffinato al mondo. En plein! MENO DI 1,0 LITRI – Ford 1.0 EcoBoostPassano gli anni, ma il 3 cilindri 1.0 12V EcoBoost resta un motore sorprendente. Caratterizzato dall’iniezione diretta della benzina, dalla fasatura variabile lato aspirazione e scarico nonché dalla sovralimentazione mediante turbocompressore, complice la turbina a bassa inerzia eroga sino a 125 cv. Agli iniettori piezoelettrici a 6 fori per la polverizzazione del carburante si accompagnano iniezioni multiple a ogni ciclo, il raffreddamento a due vie e il collettore di scarico integrato nella testata, così da abbassare la temperatura dei gas combusti e rendere particolarmente pronta la risposta alle pressioni dell’acceleratore. Prodigo di coppia ai bassi regimi, spinge la media Focus in configurazione da 125 cv da 0 a 100 km/h in 11,0 secondi percorrendo mediamente 21,3 km/l. DA 1,0 A 1,4 LITRI – PSA 1.2 PureTechIl tre cilindri in linea di 1.199 cc adottato in gamma da Peugeot, Citroën e DS è proposto in configurazione sia aspirata sia sovralimentata mediante turbocompressore. Quest’ultima arriva a sprigionare sino a 130 cv e all’iniezione diretta della benzina si accompagnano la distribuzione a 4 valvole per cilindro oltre a raffinatezze tecniche quali la cinghia di distribuzione in bagno d’olio, la fasatura variabile lato aspirazione e scarico nonché il rivestimento anti attrito Diamond-Like Carbon per i pistoni, le fasce elastiche e le punterie. Pronto nella risposta alle pressioni dell’acceleratore sin dai regimi più bassi, nello step da 110 cv dedicato alla compatta Peugeot 208 porta in dote uno scatto da 0 a 100 km/h in 9,6 secondi a fronte di una percorrenza media di 23,3 km/l. DA 1,4 A 1,8 LITRI – BMW 1.5 TwinPower Turbo3 cilindri, 1.499 cc, iniezione diretta della benzina e sovralimentazione mediante turbocompressore: il tricilindrico tedesco non è affatto una scelta “povera”. Caratterizzato dalla fasatura variabile sia lato aspirazione sia lato scarico, dal controllo continuo delle valvole, da un singolo albero di equilibratura, dal volano bimassa e dal turbo twin-scroll integrato nel collettore di scarico, risponde prontamente alle pressioni dell’acceleratore e dimostra di non conoscere il significato dell’espressione turbo lag, vale a dire del ritardo di risposta al comando del gas. Nello step più performante è accreditato di 136 cv e 230 Nm di coppia che, in abbinamento alla media Serie 1 (118i), portano in dote uno scatto da 0 a 100 km/h in 8,5 secondi percorrendo mediamente 20 km/l. DA 1,8 A 2,0 LITRI – Mercedes-AMG 2.0 turboLa Casa di Stoccarda ha stupito il mondo creando un quattro cilindri 2.0 turbo a iniezione diretta di benzina dalla potenza specifica monstre: oltre 191 cv/litro. Un risultato stratosferico, basato sui 381 cv sprigionati a fronte di una cubatura decisamente ridotta (1.991 cc). Per ottenere tanta rabbia, la divisione sportiva AMG ha optato per raffinatezze tecniche quali gli iniettori piezoelettrici collocati al centro delle camere di combustione e operanti a una pressione di 200 bar, molteplici iniezioni di carburante per ciascun ciclo, la configurazione twin scroll del turbocompressore, pistoni forgiati a basso attrito e alberi a camme dal profilo ottimizzato. Grazie a questo 2.0 turbo la media Classe A45 AMG 4Matic, dotata di un cambio a doppia frizione a 7 marce, scatta da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi percorrendo mediamente 14,5 km/l. DA 2,0 A 2,5 LITRI – Audi 2.5 TFSICilindrata inusuale; propulsore fuori dagli schemi. 5 cilindri in linea, 20V, 2.480 cc, distribuzione a doppio albero a camme in testa con variatori di fase a regolazione idraulica, iniezione diretta di benzina e sovralimentazione mediante turbocompressore a gas di scarico in grado di raggiungere una pressione massima di 1,2 bar: il 2.5 TFSI Audi ha la rabbia in corpo. Sin dai regimi più bassi. Una furia accreditata di 367 cv e 465 Nm. Straripante di coppia sino a 5.000 giri, erutta un sound travolgente. È disponibile per RS3 Sportback quattro oppure per la crossover Q3 RS Performance. Nel primo caso garantisce uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,3 secondi percorrendo mediamente 12,3 km/l. DA 2,5 A 3,0 LITRI – Porsche boxer 3.0 biturboArtefice di una vera e propria rivoluzione, ha esteso la sovralimentazione alla base della gamma 911. Il nuovo 6 cilindri boxer – vale a dire a cilindri contrapposti – di 3,0 litri sovralimentato mediante due turbocompressori è in grado di erogare 370 cv e 450 Nm di coppia (Carrera) oppure 420 cv e 500 Nm (Carrera S). Le turbine, nello specifico, sono a geometria fissa e lavorano a una pressione massima rispettivamente di 0,9 e 1,1 bar, mentre i cilindri beneficiano di un rivestimenti anti attrito e la coppa dell’olio è in materiale plastico, a tutto vantaggio della leggerezza. All’alzata e fasatura variabile delle valvole lato aspirazione e scarico si accompagnano la lubrificazione a carter secco, l’iniezione diretta della benzina e iniettori che lavorano a 250 bar, collocati al centro delle camere di combustione. OLTRE 4,0 LITRI – Ferrari V12 6.3È rabbia allo stato puro. Il V12 aspirato a iniezione diretta di 6.262 cc del Cavallino Rampante eroga 780 cv e 705 Nm di coppia. In grado di toccare l’Olimpo degli 8.700 giri, ha convinto la giuria sia per il sound strepitoso sia per l’estrema reattività ai bassi cui segue un allungo apparentemente infinito. Alla potenza specifica di oltre 124 cv/litro si affiancano un rapporto di compressione di 13,5:1 e la rinnovata centralina che garantisce il controllo della detonazione, il riconoscimento del misfire (problema d’accensione) e la funzione “multispark”, così da generare in successione tre scintille d’intensità e durata diversa ottimizzando la combustione. I risuonatori generano un picco di sovrapressione all’interno del condotto d’aspirazione subito dopo l’apertura della valvola d’aspirazione e immediatamente prima della chiusura, provocando un riempimento maggiore del cilindro: una sorta di sovralimentazione dinamica. In abbinamento a F12 TDF garantisce uno scatto da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi e da 0 a 200 km/h in 7,9 secondi, a fronte di una velocità massima di 340 km/h. GREEN – Tesla full electric powertrainLa Casa americana destina all’ammiraglia Model S un’unità trifase a induzione, proposta in diversi step di potenza. La grande berlina a zero emissioni è così disponibile a trazione sia posteriore sia integrale: in quest’ultimo caso è presente un secondo motore elettrico, collocato in corrispondenza delle ruote anteriori. Quattro le versioni disponibili, differenziate in base all’autonomia delle celle – assemblate da Tesla e composte da ben 7.000 batterie singole fornite da Panasonic/Sanyo – e alla cavalleria del powertrain. La base è denominata “70” e può contare su 320 cv, mentre la top di gamma P90D è forte delle 4WD a gestione elettronica, di una percorrenza media di 509 km e di uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,3 secondi. Tempo, quest’ultimo, ulteriormente migliorabile (2,8 secondi) optando per il pacchetto opzionale Ludicrous che innalza la cavalleria da 469 a 539 cv.