Una delle concept più innovative di sempre. Una delle show car più affascinanti esteticamente. Un prototipo colpevolmente relegato nel dimenticatoio, almeno fino all’ultimo episodio della saga di 007: la Jaguar C-X75 torna sotto i riflettori.
Nata per sfidare “mostri sacri” quali Ferrari LaFerrari, Porsche 918 Spyder e McLaren P1, fu affossata dalla decisione della Casa inglese di non proseguirne lo sviluppo. Presentata nel 2010, è stata realizzata in soli 5 esemplari e, secondo i propositi iniziali, avrebbe dovuto essere mossa da 4 motori elettrici – uno per ciascuna ruota – abbinati a due turbine in grado di erogare complessivamente 780 cv e 1.600 Nm di coppia.
Da elettrica a ibrida
Valori da capogiro, che le avrebbero consentito di toccare i 330 km/h scattando da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi. Le turbine, nello specifico, avevano il solo scopo di ricaricare le batterie destinate ai propulsori a zero emissioni. Una soluzione futuristica. Forse troppo. Tanto che in quel di Coventry si optò per un meno rivoluzionario powertrain ibrido, ideato in collaborazione con il team Williams F1, forte di un 4 cilindri 1.6 a doppia sovralimentazione (turbocompressore e compressore volumetrico) da 509 cv. Una cavalleria a dir poco travolgente.
Prestazioni da hypercar
Il 1.6 a doppia sovralimentazione era affiancato da due motori elettrici, così da erogare complessivamente 860 cv e 1.000 Nm. Valori da capogiro, in grado di spingere la supercar britannica a 320 km/h passando da 0 a 160 km/h in meno di 6 secondi, complici la trazione integrale a gestione elettronica e il cambio elettroattuato a 7 marce.
Raffinato il telaio, dato che la vettura si fregiava di una monoscocca in carbonio. Ora, come accennato, C-X75 vive una seconda giovinezza grazie a Spectre, film che segna il ritorno sul grande schermo dell’agente segreto più famoso al mondo. Protagonista di un inseguimento mozzafiato con l’Aston Martin DB10 di James Bond, la “nuova” C-X75 è stata però stravolta nella meccanica: sotto il cofano pulsa infatti un V8 supercharged di 5,0 litri da 550 cv. Del resto, chi mai avrebbe osato mettere a rischio un’auto da collezione, stimata oltre due milioni di euro?