Si. Può. Fare. In tiratura limitata, anzi limitatissima: 25 esemplari. Però se un’azienda piccola come McLaren mette in vendita un’auto come la Solus GT significa che i margini – economici e legali – esistono ancora, che il turbo e l’elettrificazione non sono davvero obbligatori in queste nicchie di mercato. Chiaramente si sta parlando di un oggetto per pochissimi e non solo perché, appunto, ne faranno solo 25: il prezzo è talmente elevato che la Casa inglese nemmeno lo ha comunicato pubblicamente. Ma di cosa si tratta nello specifico? La prima cosa da dire è che alla Solus GT, monoposto, stanno strette tutte le categorie esistenti: si avvicina di più alle hypercar di Le Mans che a qualsiasi altra vettura stradale. A renderla molto speciale – ma non la prima di questo genere – è il fatto che la Solus GT nasce come concept per il videogioco Gran Turismo e diventa reale in un secondo momento; sede della presentazione la Monterey Car Week.
Le ali che schiacciano a terra
Meno di 1.000 kg di peso, oltre 1.200 kg di deportanza massima (la capacità delle appendici aerodinamiche di “schiacciare” l’auto verso il basso, aumentando così il grip delle gomme): sono questi i due numeri che più di tutti spiegano lo scopo della Solus GT, cioè ottenere il massimo in pista. Certo, 840 CV e 650 Nm di coppia sono valori pazzeschi, ma se si parla di CV e Nm, le elettriche più estreme hanno fatto perdere un po’ il senso della misura, superando di slancio quota 1.000 (a volte addirittura 2.000) in entrambi i casi.
Invece, la leggerezza è alla base delle prestazioni in pista, insieme a soluzioni come le sospensioni di tipo push rod a doppi bracci oscillanti, con barre antirollio regolabili. I cerchi di alluminio forgiato sono monodado e misurano “solo” 18” di diametro (se non ti porti in giro svariate tonnellate di peso non hai bisogno di ruote da camion). L’impianto frenante? Offre la ripartizione regolabile dall’abitacolo e conta su pinze a sei pistoncini che lavorano insieme a dischi e pastiglie di carbonio.
Un motore che è un capolavoro
Ad accomunare la McLaren Solus GT alle F1 degli anni Novanta non sono “solo” i 10 cilindri a V, bensì anche il fatto che il propulsore non preveda catene o cinghie ma solo ingranaggi. La trazione è rigorosamente posteriore e il cambio è un sequenziale a sette rapporti con ingranaggi a denti dritti, progettato specificamente per questa vettura. Prestazioni: 320 km/h di velocità massima e 2,5 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Da F1 è anche la struttura alla base della Solus GT: per la prima volta su una McLaren stradale, infatti, il motore funge anche da elemento strutturale del telaio monoscocca di fibra di carbonio.
Si entra dall’alto
Per entrare nella McLaren Solus GT non sono previste portiere: c’è una cupola di carbonio e vetro, che scorre in avanti e consente così l’accesso. Una volta dentro, le funzioni dell’auto si controllano attraverso quattro selettori e a vari pulsanti posizionati sul volante, ispirato a quello delle Formula 1 e dotato di un display centrale. Non c’è invece il pedale della frizione: la Casa inglese ha previsto partenze automatizzate. Inoltre, McLaren offre dei corsi specifici in pista per imparare a sfruttare la vettura.Ultimo ma non meno importante, per il massimo contatto uomo-macchina, il sedile verrà modellato sul fisico del pilota (vietato ingrassare o mettersi a dieta, dunque); l’auto verrà inoltre consegnata con una tuta omologata FIA, un casco e un sistema Hans su misura. Ancora, ogni esemplare verrà fornito di un “flight case” con martinetti, cavalletti, radio, attrezzi e un preriscaldatore del liquido di raffreddamento per le procedure d’avviamento dell’auto.