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Mercedes E 200 NGD: metano alla riscossa

Come in passato, oltre che a gasolio, benzina e ibrida, Classe E è disponibile con alimentazione bifuel a metano. Adotta un moderno 4 cilindri 2.0 turbo a iniezione diretta da 156 cv. Ottimi i consumi a gas; non così autonomia, accelerazione e capacità di carico

Guarda chi si rivede! Nonostante l’offensiva della gemella ibrida, forte di 204 cv e di una percorrenza media di 24,4 km/l, E 200 a metano non demorde e torna a far parlare di sé in abbinamento alla più recente versione della berlina tedesca. Una sopravvissuta che, in un frangente storico orientato alla progressiva elettrificazione, propone una soluzione immediata per l’abbattimento tanto dei costi chilometrici quanto delle emissioni inquinanti.

Un cuore nuovo. Cambia radicalmente, rispetto al precedente modello, il propulsore. Non più il 4 cilindri in linea 1.8 16V sovralimentato mediante compressore volumetrico, forte di 163 cv e 24,5 kgm “bruciando” indifferentemente benzina o metano, bensì un moderno quadricilindrico della famiglia BlueDIRECT a iniezione diretta, al debutto proprio con la nuova Classe E, sovralimentato mediante turbocompressore. Un’unità decisamente raffinata, forte della combustione a carica magra stratificata in combinazione con accensioni multiple, dell’effetto scavenging (clicca qui per scoprire di cosa si stratta), della fasatura variabile sia lato aspirazione sia lato scarico e di un sistema di ricircolo dei gas combusti ad alta pressione.

Curiosamente, Mercedes non dichiara la cilindrata del propulsore appannaggio di E 200 Natural Gas Drive. Sebbene la potenza di 156 cv induca a pensare al 1.6 adottato da Classe A, B e CLA, la perdita di rendimento connaturata all’alimentazione bifuel non lascia dubbi, facendo propendere per l’unità di 1.991 cc condivisa con la sorella minore B 200 NGD. 2.0 turbo metano accreditato di 27,5 kgm di coppia e di un consumo di 4,3 kg di gas ogni 100 km, equivalenti a una percorrenza media di 23,3 km/kg a fronte di emissioni di CO2 di 116 g/km. Valori ai vertici della categoria, specie considerando che la compatta Fiat Punto 1.4 Natural Power, mossa (si fa per dire) da un 1.4 da 69 cv, vanta una percorrenza media di 24,0 km/kg e 115 g/km di CO2. Al contempo, la più leggera Volkswagen Passat 1.4 TSI EcoFuel, forte di 150 cv e 22,4 kgm, non fa meglio di 23,2 km/kg e 117 g/km di CO2. Proprio le emissioni, fatta eccezione per E BlueTEC Hybrid (107 g/km), incoronano E 200 NGD quale Classe E più “pulita” sul mercato.

Risultati ottenuti anche grazie alla funzione ECO start/stop di serie: quest’ultima presuppone l’avviamento del propulsore mediante un motorino dedicato. Quando, a vettura ferma, si spegne il quadricilindrico, un sensore rileva la posizione angolare dell’albero motore e la centralina “legge” il dislocamento dei singoli pistoni. Al riavvio viene acceso per primo il cilindro in configurazione ottimale. Dopo una breve rotazione iniziale assistita dal motorino d’avviamento è possibile ottenere immediatamente un’iniezione, un’accensione e una combustione efficaci all’interno della camera di scoppio dal rendimento più favorevole.

E 200 NGD sarà anche una delle Classe E più “verdi”, ma senza dubbio non è tra le più rapide. Anzi. Scatta da 0 a 100 km/h in 10,4”, facendo registrare il peggior risultato della gamma. Fa meglio (10,2”) persino E 200 CDI, mossa dal tutt’altro che rivoluzionario 2.1 td da 136 cv, mentre VW Passat 1.4 TSI EcoFuel è accreditata di 9,8”. E in modalità benzina? La berlina della Stella percorre mediamente 15,9 km/l. Un risultato solo discreto, specie considerando che la gemella E 200 turbo a iniezione diretta di (sola) benzina può contare su 16,4 km/l a fronte di 184 cv e di uno scatto da 0 a 100 km/h in 8,2”.

Se l’accelerazione non stupisce, altrettanto si può dire per la capienza dei contenitori del metano (19,5 kg), inferiore a VW Passat (21 kg) e foriera di un’autonomia di 400 km a gas contro i 490 km appannaggio della berlina (e wagon) di Wolfsburg. In compenso, attingendo agli optional è possibile disporre di un serbatoio da 80 litri per la benzina. Magra consolazione.

Gli unici indizi della presenza del metano sono rappresentati dall’assenza della ruota di scorta, il cui vano è occupato da due dei tre serbatoi supplementari, dallo sportellino del carburante di maggiori dimensioni dietro il quale si cela, oltre al classico bocchettone, lo specifico ugello per il gas, e dalla minore capienza del bagagliaio. Analogamente al precedente modello, la capacità di carico con 5 persone a bordo scende dai 540 litri della berlina “normale” a 400 litri. Valore non entusiasmante considerando che Passat EcoFuel, sebbene più corta di 11 cm, può contare su 485 litri e che E Hybrid non impone alcuna rinuncia in tal senso. Quanto a trasmissioni, infine, è possibile scegliere tra l’unità manuale a 6 marce e il cambio automatico a 7 rapporti del tipo a convertitore di coppia.

 

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