È un vero parco giochi quello che si rivela all’ignaro conducente. Proprio come me. Che ho perso la testa già davanti alla chiave panciuta che mi è stata consegnata. Ecco, dimenticatevela. Non serve per mettere in moto il gioiellino, basta che sia comodamente allogiata nella vostra tasca. Ciò che bisogna fare per dare il via alle operazioni è abbassare la levetta “Start-Stop”.Three, two, one… Injection! La giornata promette di essere incredibilmente tersa. Sarà una vera bellezza. Si va in trasferta al Lago Maggiore per un photo shooting. Con LA MINI. Avrò un’occasione unica per mettere i piedi sui pedali di una delle auto più desiderate. La “mia” è la versione 3 porte Cooper Hatchback 1.5. Sono impaziente. Ci scappa anche una bella foto da postare sui Social.L’unica volta che sono salita a bordo di una MINI Cooper erano gli anni Ottanta, come passeggera. Arrivai alla stazione di Cork, nel sud dell’Irlanda, con un’amica. Eravamo dirette in un’antica residenza per un campo di lavoro estivo. Arthur, il custode sdentato della magione, ci venne a prendere alla guida di una MINI Cooper british racing green. Un vero catorcio. Nonostante ciò, Arthur pestava sull’acceleratore per darsi un tono. Da allora la storia di questa icona inglese ha conosciuto una serie di evoluzioni, che ora la pongono al vertice delle compatte premium per prestazioni e allestimenti.Morbida, armoniosa, più si sale di versione più le rotondità si fanno evidenti. Del resto sono un leitmotiv anche di tutta la ricca strumentazione interna. Spiccata la personalità, dentro e fuori. Le maniglie della portiera non sono da meno. Ammiccano di luce bianca quando si preme il pulsante di apertura dell’auto. La scorgo appena appena perché l’alba sta spuntando. Quando entro nell’abitacolo vengo investita da un ventaglio di colori che illumina la plancia: c’è il viola, il verde, il giallo… Mi colpisce la scelta (unica!) di posizionare le luci centrali, con tasti a bilico che rimandano a quelli di una cabina di pilotaggio. Ora mi toccherà decollare, penso. Esploro il volante e mi diverto con il comando vocale integrato, pronuncio il nome della mia stazione radio preferita. Una funzione che fa certamente colpo anche sui più piccoli.La strumentazione di bordo è combinata: si distribuisce dal volante alla consolle frontale, al tunnel centrale. Imposto il navigatore, appena sotto il comodo poggiabraccia apribile, che può contenere/nascondere anche il cellulare. Due le possibilità di guida: Green e Sport. Scelgo la prima, con un occhio ai consumi. Per accedervi occorre regolare una grossa “girella” alla base del cambio.È ora di partire e io sono pronta a farmi travolgere. La guida è fluida, quando si richiede sprint la MINI risponde con immediatezza. Da zero a razzo in un bacio! La guida sportiva mi mette a mio agio. Molto comoda la possibilità di visualizzare nel quadrante la marcia innestata e i suggerimenti per quando passare a quella successiva: si evitano distrazioni durante la guida. Il cambio è a 6 marce: con la Mini porto a casa la mia prima volta innestando la 6ª! Se voglio cambiare direzione le frecce si attivano per qualche istante per poi disattivarsi automaticamente.Il divertimento è massimo. Parcheggio sul lungolago di Stresa. Il photo shooting è di stampo inglese. Una MINI Cooper e una Jaguar XF primedonne davanti all’Isola Bella. La Jaguar è elegante e tutta d’un pezzo, pretende i flash solo per sé. La MINI ha altri programmi. Morde il freno, vuole salire per guardare il Lago dall’alto. Gli interni, una combinazione di similpelle e tessuto a motivi scozzesi, sono molto curati: un vero e proprio salotto omologato per 4. I sedili anteriori hanno una porzione che si allunga sotto le cosce per rendere la seduta più rilassante. Ciascun passeggero posteriore dispone di un vano portabottiglie. L’ampia visibilità laterale e una maggior luce naturale all’interno dell’abitacolo si apprezzano grazie alla mancanza dei montanti. Si trova riparo dalla luce del sole grazie a due tendine parasole, la classica e quella laterale. Il colpo di fulmine è definitivo.Lucidità cercasi. Chissà che da quassù riesca a far emergere qualche nota stonata. Una raffica di su e giù per i tornanti non l’ha sfiancata. Anzi, si destreggia molto bene, è frizzante, molto maneggevole e se la cava bene anche nelle manovre negli spazi stretti. Perfetta. Se proprio devo trovarle un difetto, l’unico degno di essere menzionato è l’inserimento della retro, che non è molto immediato in quanto l’innesto è vicino a quello della prima/seconda. Come tutte le auto che hanno un’impostazione sportiva, la seduta in stile go-kart comporta una poco agevole discesa dall’auto, ma è un prezzo che pago volentieri… Bambini impetuosi e famiglie numerose? Rivolgetevi altrove, meglio alla 4 porte o alla Clubman. E io? Come mi sono sentita a bordo della MINI Cooper Hatchback? A Very Important Person. Vai alla prova di RED