Fate gli agenti segreti e vi dovete muovere in incognito? Oppure volete andare dall’amante di soppiatto, senza dare minimamente nell’occhio? In questi casi – ve lo dico subito – evitate di mettervi al volante della Hyundai Inster Cross. Ovunque si trovi, la citycar coreana cattura mille sguardi e finisce sempre al centro dell’attenzione, scatenando la curiosità di automobilisti e pedoni. In tutto questo, parte del merito – o della colpa, decidetelo voi – andrà anche al colore Amazonas Green Matte, un verde opaco che fa tanto mezzo militare. Bisogna però riconoscere che i designer Hyundai hanno confezionato una linea ricca di elementi vistosi.

Sapore esotico
Con l’aggiunta di particolari dedicati, la Hyundai Inster Cross aggiunge un pizzico di grinta e di sapore esotico alla Inster normale, ammesso che si possa definire tale una citycar che ha già di suo carattere da vendere. Due esempi? I fari tondi e le file di pixel che ornano muso e coda. Per enfatizzare il look da SUV tascabile la versione Cross sfoggia paraurti ridisegnati, con un taglio più squadrato, che si integrano bene con i passaruota neri in rilievo e con le minigonne.


Altri segni distintivi sono gli inserti nei fascioni che ammiccano alle protezioni da off-road, insieme ai cerchi in lega da 17 pollici con disegno specifico. A fare da ciliegina sulla torta ci sono le barre portatutto sul tetto, fornite di serie.

La trasformista
Passando all’interno la Inster Cross si riconosce dalla sorella per una speciale combinazione di tessuto grigio e finiture giallo lime.

Questo colore è ripreso anche da dettagli della plancia, che saranno anche gradevoli ma che hanno il difetto di creare fastidiosi riflessi su finestrini e parabrezza.

Per il resto gli arredi non cambiano di una virgola rispetto a quelli ben fatti e assolutamente geniali della Inster. Il risultato è una macchina che sembra più grande dentro che fuori e che è campionessa di versatilità. Il divano è diviso a metà e ogni porzione può scorrere avanti e indietro per 16 cm. Inoltre può essere regolata anche l’inclinazione dello schienale, con un’escursione di 28 gradi. Tutti i sedili possono essere infine reclinati in avanti, per creare una superficie piatta sulla quale, attrezzandosi con un materassino, si può anche schiacciare un pisolino.

Il volume standard del bagagliaio è di 280 litri, che diventano 351 se si fanno scorrere in avanti i sedili posteriori. Ah, quasi scordavo: il sedile del pilota si estende sulla destra inglobando un portaoggetti e arrivando a lambire quello del passeggero.

Di tutto, di più
Quanto alla dotazione, l’equipaggiamento standard comprende due schermi da 10,25’’ per strumentazione e infotainment, navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, sensori di parcheggio posteriori, retrocamera, climatizzatore automatico, caricatore di bordo da 11 kW e tanto altro, come volante e sedili anteriori riscaldabili. Non manca neppure un pacchetto di ADAS degno di auto di categoria superiore, con cicalini e alert vari sin troppo zelanti.

Consuma pochissimo
Se la Inster Cross sorprende per come è fatta, lo stupore aumenta una volta in movimento. Il dato che impressiona favorevolmente è quello relativo ai consumo. Se infatti siamo abituati a vedere autonomie e consumi reali divergere molto rispetto ai dati dichiarati, qui le cose vanno in maniera ben diversa. Nelle circa due settimane in cui è stata in redazione, la piccola Hyundai è passata per diverse mani e ha affrontato ogni tipo di percorso, con anche tanta tangenziale, per un totale di oltre 800 km. Il risultato? Una media di 13,8 kWh per 100 km, valore addirittura migliore di quello dichiarato. Ciò rende credibilissimo il fatto di fare davvero ben più di 300 km con una singola carica. Peraltro la percorrenza dovrebbe superare alla grande i 400 km senza allontanarsi troppo dalla città. Certo, andando in autostrada a 130 km/h fissi gli scenari cambiano ma non serve essere profiler dell’FBI per capire come la Inster Cross abbia un altro habitat naturale. Ciò non significa tuttavia che la macchina si comporti male nei tragitti da-casello-a-casello. Anche ad andatura sostenuta dà l’idea di essere stabile e rigorosa, oltre che piacevolmente silenziosa.

In punta di dita
A convincere appieno è anche il sistema di frenata rigenerativa, che può essere regolato agendo sulle palette dietro le razze del volante. Le modalità a disposizione del pilota sono quattro. A un estremo c’è una funzione one pedal, che fa fermare l’auto quando si rilascia l’acceleratore. All’altro c’è una specie di “ruota libera“, con una scorrevolezza da manuale. Due sono invece i driving mode di cui parlare, Eco e Sport, con il secondo che ha a mio avviso un senso abbastanza limitato. La vivacità è discreta, con i 115 CV che permettono di scattare da 0 a 100 in 10,6 secondi, ma la Inster Cross è e resta un’auto dal temperamento tranquillo, senza tanti grilli per la testa.