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Prova Leapmotor C10 REEV – Addio, ansia da ricarica

Grazie a un range extender il SUV cinese può procedere anche una volta esaurita l'autonomia elettrica. Con una promo i prezzi partono da 33.900 euro.

Tra i tanti marchi cinesi che si stanno affacciando sul mercato italiano ce n’è uno che ha un grosso vantaggio competitivo. Si tratta di Leapmotor, che – grazie a una joint venture – può sfruttare il fatto di appoggiarsi a un centinaio di concessionari del Gruppo Stellantis. Si tratta di un bel motivo di tranquillità per chi dovesse lasciarsi tentare da un prezzo allettante e da una dotazione hi-tech, come nel caso della Leapmotor C10 REEV. La sigla – lo chiarisco subito – sta per Range Extended Electric Vehicle. La macchina è proposta in due versioni. Quella standard ha un prezzo di 37.400 euro, che in fase di lancio scendono a 33.900. L’allestimento top Design ha invece un sovrapprezzo di 1.500 euro.

Leapmotor C10 REEV

Forme levigate

La lettera C presente nel nome non deve trarre in inganno. La Leapmotor C10 REEV è un SUV di segmento D, lungo ben 474 cm. La sua carrozzeria ha forme levigate come quelle di un sasso di fiume, senza spigoli vivi. La forma dei gruppi ottici non brilla per originalità, ma l’insieme appare nel complesso gradevole, con le aperture delle air curtain ai lati del paraurti che danno un tocco grintoso al frontale. Per il resto meritano una menzione le maniglie a scomparsa che contribuiscono a migliorare l’efficienza aerodinamica.

Leapmotor C10 REEV

E i comandi dove sono?

L’estrema pulizia delle linee caratterizza anche l’abitacolo della Leapmotor C10 REEV. A ben vedere qui forse i designer si sono anche fatti prendere un po’ troppo la mano. Sulla plancia non c’è traccia di tasti fisici. Tutti i comandi sono accentrati nello touch screen centrale da 14,6 pollici. E quando dico tutti, intendo proprio tutti, compresi quelli per regolare lo bocchette dell’aria e per dare delega ai tastini sulle razze del volante di gestire gli specchietti retrovisori. Probabilmente con il tempo l’acquirente potrebbe superare il disorientamento iniziale, ma qualche distrazione va comunque messa in conto, anche perché le funzioni del climatizzatore non sono affatto intuitive. Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che alcune scritte sono piccole (e ciò vale pure per la strumentazione digitale da 10,25″), il quadro desta più di una perplessità. Quanto alle finiture, la situazione è nel complesso buona, con accoppiamenti curati e ampie zone rivestite con materiali soft touch.

plancia Leapmotor C10 REEV

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Leapmotor C10 REEV, non chiamatela solo ibrida

A proposito di tecnologia, vale la pena di dare subito uno sguardo a cosa si nasconde lontano dalla vista. La Leapmotor C10 REEV è tecnicamente una ibrida plug-in ma la definizione non le rende affatto giustizia. Come anticipato all’inizio e spoilerato dal nome, è più corretto descriverla come una elettrica con range extender. Della trazione si occupa un motore elettrico posteriore da 215 CV. Questo è alimentato da una batteria da 28,4 kWh, che promette una autonomia di 145 km. Sotto il cofano c’è poi un quattro cilindri 1.5 da 50 kW (68 CV) di potenza, che è scollegato dalle ruote e che funge solo da generatore per la ricarica, se non si vuole o non si può allacciare l’auto a una colonnina a corrente continua (fino a 65 KW) o a una presa a corrente alternata (fino 6,6 kW). Con un serbatoio da 50 litri, basta fare il pieno e dimenticare ogni ansia da ricarica. Per la cronaca, le emissioni WLTP di CO2 sono di 10 g/km, un livello che permette di accedere a eventuali incentivi locali nella fascia 0-20, quella delle elettriche pure.

Leapmotor C10 REEV

Si fa in quattro per l’efficienza

Il guidatore ha a disposizione quattro energy mode per fare funzionare il pacchetto tecnico di cui sopra. I loro nomi sono EV+, EV, Fuel e Power +. La prima fa viaggiare l’auto solo in elettrico finché la batteria arriva al 9%, chiamando poi in causa l’unità termica. La seconda alza l’asticella al 25%, mentre la terza consente di spostare a piacimento il limite, anche all’80%. Con Power+, invece, il motore termico resta più o meno sempre operativo in secondo piano, mantenendo la batteria carica. Queste modalità di guida possono essere incrociate poi a piacere con i settaggi Comfort, Sport e Personal, che modificano le risposte del powertrain, della franata rigenerativa e dello sterzo. Curiosi di sapere come funzioni il tutto? Ve lo racconto nella prossima pagina.

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