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Prova Leapmotor C10 REEV – Addio, ansia da ricarica

Grazie a un range extender il SUV cinese può procedere anche una volta esaurita l'autonomia elettrica. Con una promo i prezzi partono da 33.900 euro.

Un’abitabilità sorprendente

La Leapmotor C10 REEV accoglie il guidatore con un posto di guida facile da regolare e capace di adattarsi bene e tutte le corporature. Il mobiletto centrale è assai massiccio, ma le lievi interferenze con il ginocchio destro sono sopportabilissime. A passarsela ancora meglio sono i passeggeri posteriori, che hanno centimetri a volontà in tutte le direzioni, specie per le gambe. Il bagagliaio ha una capacità di 400 litri, che diventano 1.375 sacrificando i posti posteriori.

sedili Leapmotor C10 REEV

Sapori d’Oriente

La prima cosa che si nota in marcia è l’elevato comfort. Le sospensioni hanno una taratura specifica, studiata apposta per l’Europa, ma conservano di fondo la morbidezza che caratterizza molte delle auto prodotte all’ombra della Grande Muraglia. Ciò permette alla Leapmotor C10 REEV di digerire le buche con una certa disinvoltura anche in presenza di cerchi oversize.

Leapmotor C10 REEV

Il rovescio della medaglia è rappresentato da una tendenza al rollio e al beccheggio quando si cerca di guidare in maniera brillante. A far capire che il SUV cinese prediliga le andature tranquille è anche lo sterzo, che non offre un feedback preciso su cosa accade tra le ruote e l’asfalto.

Leapmotor C10 REEV

Un modesto bevitore

Quanto al powertrain, l’elettrico fa per bene il suo lavoro, garantendo risposte pastose e l’usuale fluidità nella progressione. Più che su di lui, ho concentrato così la mi attenzione più sulla sua unità termica di supporto. Utilizzando la Leapmotor C10 REEV in prevalenza in autostrada e tenendo il quattro cilindri sempre in funzione sono emerse percorrenze nell’ordine dei 16 km/litro. Questo è un risultato apprezzabile, specie considerando che stiamo pur sempre parlando una macchina da quasi due tonnellate di peso e con una sezione frontale importante. Quando l’unità termica si avvia, la sua presenza si fa avvertibile, senza farsi comunque mai troppo invadente. Questo aggettivo calza invece purtroppo bene agli ADAS, che sono impostati in maniera sin troppo prudenziale, arrivando a interferire un po’ con la guida se non si è particolarmente ligi e precisi. A margine segnalo che i due esemplari di primissima serie che ho testato avevano un cruise control adattivo un po’ singhiozzante sui 130 km/h ma immagino che le vetture in consegna dal prossimo mese vengano aggiornate.

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