Se nei segmenti inferiori le auto scoperte sembrano una razza in via di estinzione, nella fascia di mercato premium spider e cabriolet continuano invece a proliferare. Tra le quattro posti più esclusive figura la Maserati GranCabrio, che nel 2024 ha visto debuttare la sua seconda generazione. La sua gamma è quanto di più semplice ci possa essere. Si articola infatti su due sole versioni, la Modena da 490 CV e la Trofeo da 550 CV. Ed è proprio lei l’oggetto della mia prova, in un abbinamento di colori chic e sfizioso al tempo stesso, con la carrozzeria Blu Modena e l’interno in pelle rossa. Neanche a dirlo, però, la possibilità di personalizzazione sono quasi infinite. I prezzi partono da circa 170.000 euro per la Modena e poco sopra il 210.000 euro per la Trofeo.

Nome omen
Il senso della GranCabrio è racchiuso nel suo nome, che fonde i concetti di Gran Turismo e di Cabriolet. E basta un semplice colpo d’occhio per capire come l’auto mantenga le promesse fatte dal suo appellativo. Questa Maserati è grande di nome, ma anche di fatto. Con una lunghezza di 4 metri e 97 e una larghezza di un metro e 96 si può definire maestosa, ma non massiccia. Le linee flessuose dei parafanghi la fanno apparire comunque slanciata e a dare dinamismo all’insieme è anche la capote attillata. A volte capita che la tela abbia un’aria posticcia, ma qui no: il tettuccio si integra splendidamente nella sagoma, senza appesantirla. E quando si vuole viaggiare en plein air bastano quindici secondi per fare scomparire dalla vista la capote, anche mentre si è in movimento, fino a 50 km/h.

Classica e tecnologica al tempo stesso
L’abitacolo della GranCabrio fonde in maniera particolare modernità e tradizione. Davanti al pilota c’è infatti una strumentazione digitale Bosch da ben 12 pollici, la stessa misura della diagonale del touchscreen dell’infotainment. Sotto di questo si trovano poi la pulsantiera per la selezione delle funzioni della trasmissione e un terzo display dedicato per lo più ai comandi del climatizzatore. Attorno a questa postazioni hi-tech c’è un ambiente ricercato, che abbina pellami raffinati a elementi in carbonio e dettagli in alluminio. Bisogna impegnarsi davvero per trovare qualche dettaglio sottotono, andando a rovistare laddove di norma lo sguardo non cade e le mani di solito non arrivano.

Le prestazioni della GranCabrio Trofeo
Se tutto questo si può vedere anche nelle immagini, a meritare attenzione è però soprattutto quanto resta celato alla vista. Sotto il cofango (un cofano tanto ampio da integrare anche i parafanghi…) c’è infatti uno dei capolavori dell’ingegneria meccanica italiana. Si tratta del motore V6 3.0 biturbo chiamato Nettuno. Qui, grazie a una messa a punto specifica e a una componentistica dedicata firmate a loro volta Bosch, arriva a sviluppare 550 CV e 650 Nm di coppia. Il pilota può gestire la cavalleria scegliendo quattro diverse modalità di guida: Comfort, GT, Sport e Corsa. A ognuna di esse corrispondono settaggi diversi per tutta l’elettronica di bordo. Quanto al reparto trasmissione, questo conta sul sempreverde cambio automatico ZF a 8 marce con le sue brave palette fisse sul piantone di sterzo e sulla trazione integrale AWD. Questo pacchetto permette di scattare da 0 a 100 in 3,6 secondi e di toccare una velocità massima di 316 km/h.