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Prova Maserati GranCabrio Trofeo – Via col vento (a tutto gas)

La scoperta del Tridente affascina con la linea e seduce con un motore dal carattere unico: il classico pugno di ferro in guanto di velluto.

Quattro posti veri

La Maserati GranCabrio accoglie il pilota con un posto di guida ben studiato. Il sedile è il volante offrono infatti ampie regolazione elettriche e consentono a chiunque di trovare una sistemazione ottimale. Lo schienale fascia bene il busto e l’unico appunto si può fare al poggiatesta integrato, che potrebbe essere qualche centimetro più alto. Ciò che sorprende davvero è però l’abitabilità posteriore. Le due sedute non sono facilissime da raggiungere, ma una volta accomodati i passeggeri hanno a disposizione una quantità di spazio sorprendente per un’auto di questo tipo. Ce n’è sicuramente abbastanza per pianificare in tutta serenità un viaggio a medio raggio per quattro adulti. A deludere un po’ è invece il bagagliaio. La scelta di disegnare una coda filante impone infatti che la capote sia stivata rubando spazio alle borse, per le quali avanzano appena 172 litri. Il vano ha peraltro una forma irregolare e sfruttare il suo volume non è nemmeno semplice.

sedili posteriori Maserati GranCabrio Trofeo

Già che ci sono, muovo subito anche una seconda piccola critica, stavolta alla visibilità. Attraverso il lunotto si vede infatti poco e il taglio della tela limita anche la visuale di tre quarti posteriore. Per fortuna, comunque, ci sono sensori e telecamere che permettono di manovrare senza patemi d’animo anche in spazi angusti.

Maserati GranCabrio Trofeo 2025

Il dio dei mari? No, dei motori

Inutile però dire che l’habitat naturale della GranCabrio sono le strade aperte e scorrevoli. Qui la scoperta del Tridente regala un’esperienza di guida entusiasmante, con il motore Nettuno che diventa protagonista assoluto della scena. Selezionando la modalità di guida Corsa e stuzzicando l’acceleratore si ottengono risposte rabbiose, accompagnate da un tonalità di scarico cupa e cattiva. Una vera delizia per i timpani degli appassionati. A impressionare forse però ancora di più è l’altro lato del carattere di questo motore, quello più pacato. Già, perché i 550 cavalli sviluppati da V6 modenese accettano di buon grado di spostarsi anche al piccolo trotto, senza le bizze che ci potrebbe aspettare da veri purosangue. Con i driving mode più tranquilli il motore cambia registro per diventare vellutato e pastoso. La spalla perfetta per un mattatore come il Nettuno è il cambio automatico ZF. In questa ennesima applicazione si conferma una delle migliori unità a convertitore di coppia in circolazione, dolce quando si va a passeggio e fulmineo quanto si cerca sportività.

Double face

Anche il telaio si presta bene ad assecondare questa piacevolissima forma di sdoppiamento della personalità della GranCabrio Trofeo, che si dimostra una autentica GT. Nelle impostazioni più soft le sospensioni pneumatiche rendono questa Maserati un’ottima passista, comoda e rilassante. Quando invece si decide di dissotterrare l’ascia di guerra la scoperta emiliana affila gli artigli. Irrigidendo l’assetto capitalizza le scelte fatte dai progettisti di un avantreno a quadrilateri e di un retrotreno multilink, dimostrandosi insospettabilmente agile e precisa per un’auto della sua mole. Gli ingressi in curva sono rapidi e perentori, con la coda che segue fedelmente la linea tracciata dalle ruote davanti. Solo nel misto stretto il passo chilometrico arriva a farsi sentire, ma è una cosa normalissima, in assenza delle quattro ruote sterzanti.

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