Ora è più matura
L’interno sarà anche personalizzabile in mille modi e avrà trovate di stile divertenti ma una volta al volante si trova una conferma della prima impressione avuto guardando la carrozzeria. La nuova Mini Countryman è un’auto più matura delle sue antenate. Con i numeri che muovono i segmenti B-SUV e C-SUV la Casa ha pensato bene di badare al sodo e i designer sono stati bravi a regalare qualche coup de théâtre senza perdere di vista la concretezza. La MINI Countryman è semplicemente… più macchina. In altre parole ha più chance di fare colpo sulla clientela di conquista, su chi non ha mai preso in considerazione l’acquisto di una MINI. Gli aficionados del marchio troveranno invece l’auto un po’ meno giocosa che in passato. Il che, però, a ben vedere, può essere limite solo per quel manipolo di assatanati (e mi ci metto anche io…) che credono di trovare nella JCW ALL4 una alternativa alle hot hatch da puro piacere di guida.
Fate i vostri conti
L’evoluzione della Countryman va incontro a chi cerca il lei un’auto da famiglia, sia che debba fare l’unico veicolo di casa, sia che la si voglia magari come tender di uno di quei mega SUV che oggi paiono – ahimè – oggetti irrinunciabili. Per questo tipo d’impiego il consiglio che mi sento di dare è di non cedere alla tentazione dell’allestimento più sportivo JCW. Ok, avrà anche le sospensioni adattive standard ma con i suoi cerchi almeno da 19″ non è il massimo in fatto di comfort.
QB, quanto basta
Chi viene invece promosso è il 1.500 a tre cilindri della Contryman C, che fa in suo dovere in ogni situazione. Con 240 Nm disponibili già a 1.500 giri spinge bene anche ai bassi. Il fatto poi che sviluppi in pratica sempre o la coppia o la potenza massime la dice lunga sulla bontà della sua curva di erogazione. Con un tempo di 8,2 secondi per lo 0-100 garantisce anche una buona brillantezza e trova un’ottima intesa con il cambio automatico sequenziale a sette marce. Così su due piedi, conoscendo il motore, sospetto che sarebbe un’ottima scelta anche la versione turbodiesel, ma l’auto non era presente in occasione del test drive per la stampa, quindi vi toccherà fidavi di me.
Una limata agli artigli
La MINI Countryman JCW ALL4 – che per i puristi rimane l’unica vera JCW – merita invece un discorso a parte. Questa rinuncia infatti un po’ alla spiccata sportività della sua progenitrice per darsi una regolata e venire a sua volta incontro ai gusti di un pubblico più vasto. Intendiamoci, 5,4 secondi nello 0-100 sono un gran bel tempo per un SUV da famiglia. Tuttavia i 300 CV a disposizione arrivano in maniera così fluida e progressiva da sembrare un po’ meno quando messi alla frusta. E lo stesso discorso vale per l’assetto e la dinamica di guida in generale. In MINI si parlava un tempo di go-kart feeling e in sostanza a venir meno è ben quello con il ricambio generazionale, anche se tra le modalità di guida ce n’è ancora una che si chiama così. Non fraintendetemi, eh: la Countryman JCW ha una tenuta elevata ed è pure stabile ma non ha più quel temperamento focoso che rendeva tanto coinvolgente e gustosa.