Prova Nuova Nissan Leaf 2026 – La pioniera cambia pelle

La Leaf fu una delle prime berline elettriche. Ora con la terza generazione si trasforma in crossover. Ecco come è andata la prova in anteprima.

Un ambiente molto accogliente

La nuova Nissan Leaf accoglie il pilota con un posto di guida ben studiato. Le regolazioni permettono a chiunque di trovare la sistemazione ideale, con un ampio e comodo appoggio per il piede sinistro. La zona centrale della plancia appaga sia la vista sia il tatto, con abbinamenti cromatici ricercati e materiali di buona qualità. Per trovare plastiche dall’aria economica ci si deve impegnare e guardare lontano da dove si solito si mettono le mani. Piacciono anche i due cassettini portaoggetti e il mobiletto centrale, con tante soluzioni furbe per stivare gli oggetti d’uso quotidiano.

divano Nissan Leaf 2026

Si sta bene anche in seconda fila

Complice un passo di 269 cm anche i passeggeri posteriori sono tratti in guanti bianchi. Lo spazio abbonda anche nelle retrovie e la forma spiovente del tetto non crea interferenze tra tetto e capo. A voler cercare il proverbiale pelo nell’uovo si può dire che quando si regolano i sedili anteriori nella posizione più bassa chi sta dietro ha poco spazio per infilare sotto i piedi, ma tutto sommato è un peccatuccio veniale. Promosso pure il bagagliaio, con una capacità dichiarata di 437 litri e un comodo doppio fondo per i cavi di ricarica. La soglia non è bassissima, ma sulla cosa si può tutto sommato chiudere un occhio.

bagagliaio Nissan Leaf 2026

Mettetevi comodi

Una volta in movimento la prima cosa che colpisce positivamente è il ridotto diametro di sterzata, che semplifica la vita quando c’è da fare inversione in spazi stretti. Scarsa è invece la visibilità posteriore, anche se sensori e telecamere compensano le dimensioni ridotte del lunotto e quelle massicce dei montanti. Pian piano che l’andatura sale a finire sotto esame è il comfort, promosso a pieni voti, anche se senza lode. L’insonorizzazione è nel complesso buona e le sospensioni fanno il loro dovere, anche se i cerchi da 19 pollici con pneumatici ribassati non le aiutano molto a filtrare le irregolarità.

Nissan Leaf 2026

Factotum

Dei due powertrain ho provato quello più potente, che con la sua erogazione piena si rivela in grado di soddisfare le esigenze più disparate. Quando si cerca vivacità basta selezionare la modalità Sport per rendere ancor più brillanti le risposte all’acceleratore. In condizioni di guida normale va invece benone il driving mode Standard, mentre per avere il massimo in termini di efficienza c’è la funzione Eco. A completare il quadro c’è poi Personal, che consente di mescolare le carte e incrociare i parametri altrimenti preimpostati per l’elettronica di bordo. Chi guida può anche agire sulle palette dietro le razze del volante e regolare su quattro livelli la frenata rigenerativa, fermo restando il fatto che c’è anche la funzione avanzata ePedal. Quest’ultima ha un intervento più incisivo, anche se la Nissan Leaf non arriva comunque mai a fermarsi da sola.

Nissan Leaf 2026

Promesse mantenute (o quasi)

E per chiudere due parole sull’efficienza. Il consumo dichiarato nel ciclo misto WLTP è di 13,8 kWh/100 km. Al termine della mia prova ho letto sul computer di bordo un dato appena superiore ai 15 KWh, valore comunque più che onesto per un’auto di questo segmento. A onor del vero la prova si è svolta il Danimarca, con limiti bassi e traffico scorrevole, ma il percorso prevedeva anche pochi stop&go. A conti fatti, la sensazione è che comunque la Leaf non sia tanto energivora e che possa adattarsi bene anche a un utilizzo a medio raggio.

Nissan Leaf 2026
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