Un microbo. Affetto da uno sterzo ovattato nelle reazioni, dal cambio tutt’altro che rapido e progressivo nei passaggi di rapporto e dal pedale del freno modulabile quanto la carica di un rinoceronte. Smart Fortwo ha tante doti, ma difetta di feeling. Eccezione fatta per la versione Brabus. Reattiva quanto una pallina da ping pong – pesa solamente 780 kg – trasuda grinta da tutti i pori. Il 1.0 tre cilindri sovralimentato mediante turbocompressore è accreditato di 102 cv e 15,0 kgm di coppia, cui conseguono uno scatto da 0 a 100 km/h in 8,9” e una velocità massima, autolimitata, di 155 km/h. Attenzione a non sottovalutarla. L’assetto, ribassato di 10 mm rispetto alle versioni standard, è granitico; le otturazioni dei denti rischiano il collasso. Caratteristica che, abbinata a un interasse di poco superiore a una bicicletta, rende Fortwo Brabus estremamente reattiva, al limite del nervosismo, specie nei trasferimenti di carico più repentini e in caso di riallineamenti improvvisi. Fortunatamente, l’Esp previsto di serie denota un setting piuttosto “conservativo”, intervenendo con largo anticipo. E il cambio robotizzato, palla al piede del modello base? La I marcia più corta e la riduzione dei tempi d’innesto rendono fluide e rapide le cambiate della versione Brabus. Un altro pianeta. Senza piangere lacrime amare al distributore: percorre mediamente 19,2 km/l.