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Lotta al turbo lag: l’effetto scavenging

Iniezione diretta di benzina e fasatura variabile sia lato aspirazione sia lato scarico possono portare a una riduzione del ritardo di riposta del turbocompressore alle pressioni dell’acceleratore. Sfruttando la fluidodinamica

La progressiva diffusione dell’iniezione diretta di benzina in abbinamento alla sovralimentazione mediante turbocompressore costituisce il presupposto dell’effetto scavenging: principio della fluidodinamica avente ripercussioni dirette sulla riduzione del turbo lag, ovvero sul contenimento del ritardo di riposta del turbocompressore alle pressioni dell’acceleratore.

L’effetto scavenging, nel dettaglio, beneficia della fasatura variabile sia lato aspirazione sia lato scarico. Consiste infatti in una parziale sovrapposizione (incrocio) dell’apertura delle valvole d’aspirazione e di scarico, così che una parte dell’aria fresca immessa nei cilindri sospinga nel collettore di scarico i gas combusti, migliorando il riempimento delle camere di combustione rispetto allo standard. Un’azione virtuosa con ripercussioni dirette sul turbocompressore, portato a reagire più rapidamente alle pressioni dell’acceleratore grazie al maggior flusso diretto alla turbina; con conseguente riduzione del turbo lag.

Tra i propulsori che adottano tale tecnologia si annoverano tanto i 4 cilindri in linea quanto i V6 e V8 Mercedes-Benz della serie BlueDIRECT. Restando in Casa Fiat, spicca il 4 cilindri 16V di 1.742 cc appannaggio della coupé a trazione posteriore Alfa Romeo 4C.

 

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