LIVEHa fatto strada. Tanta strada. Nata “povera” nel 2010, in breve tempo è divenuta un fenomeno di mercato e di costume. Nonostante il successo non ha potuto elevare il proprio status sociale. Troppi compromessi la tenevano ancorata al mondo low cost. Non era possibile disporre di un navigatore satellitare integrato. Non era previsto l’indicatore della temperatura esterna. I sensori di parcheggio non rientravano nemmeno tra gli optional. La plancia era tanto semplice da apparire austera. Costringeva a rinunciare ad accessori appannaggio della maggioranza delle rivali. Era e restava umile.Sino al recente restyling che l’ha proiettata in una nuova dimensione. Se di low cost ancora si può parlare, è questione solamente di prezzo. Immagine, dotazioni e motorizzazioni sono migliorate. Nettamente. Tanto da sfidare le rivali senza complessi d’inferiorità. L’ESP è di serie, plancia e quadro strumenti hanno un layout più moderno, il sistema di navigazione satellitare integrato è realtà così come i sensori posteriori, il cruise control e l’indicatore della temperatura esterna. Anzi oggi Dacia Duster può permettersi di darsi addirittura arie da vettura chic con le versioni speciali della gamma “Extra Limited Edition” (100 pezzi ciascuna, non uno di più) di cui la Freeway della nostra prova è una degna rappresentante. Realizzata sulla base della versione Laureate con trazione anteriore, la Dacia Duster Freeway ricrea sulla pellicola che la avvolge i grattacieli della città di New York, giusto per non passare inosservati… Prezzo 16.900 euro.Ciò che non cambia è una robustezza meccanica invidiabile, cui contribuisce il collaudato 4 cilindri 1.5 td common rail di derivazione Renault, accreditato di 109 cv e 240 Nm (24,5 kgm) di coppia in abbinamento al cambio manuale a 6 marce, unica trasmissione disponibile. Unità che promette uno scatto da 0 a 100 km/h in 12,9 secondi – tempo solo discreto – a fronte di una percorrenza media di 19,2 km/l.DRIVEPragmatica la Duster Freeway, non ti promette ciò che non può mantenere ma quello che fa lo fa molto bene. Certo quando chiudi le portiere non senti il “puff” come se la portiera cadesse su un cuscino, ma c’è un rumore più “lamieroso”, alcune plastiche sono un po’ croccanti (ma molto meglio che in passato) ma francamente non molto differenti da quelle che ho trovato ultimamente su auto di ben altre pretese. Non ci sono LED a fare scena ma le classiche lampadine a bulbo (tra l’altro ben più economiche da rimpiazzare se si rompono) i sedili sono sedili e non poltrone ma ci si sta comodi lo stesso.Certo, non si viaggia nel massimo silenzio, qualche fruscio c’è ma nemmeno così invasivo da rendere un viaggio (anche di un certo impegno) poco piacevole o stancante. Va sempre tenuto ben presente che siamo comunque a bordo di un fuoristrada, e va tenuto presente anche quando si giudica l’assetto che ho trovato più che valido in ogni situazione, solo a pieno carico la sensazione è che gli ammortizzatori posteriori siano un po’ dondolanti. Lo spazio a bordo come detto non manca e nemmeno quello per i bagagli.Alla fine, dopo un po’ che la guidi capisci che la Duster non ti fa mancare nulla. L’aria condizionata è manuale ma funziona a meraviglia, la radio non sarà quella con 12 altoparlanti e il dolby surround ma ha un audio di qualità e consente anche di collegare un iPod o una chiavetta USB per viaggiare con la propria playlist al seguito, in più ha anche i comandi al volante. Insomma i bisogni primari dell’automobilista moderno la Dacia li soddisfa tutti. Tutto il resto…. È lusso.