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Tutor attivi per il controesodo. Ecco su quali autostrade e da quando

La Corte di Cassazione dà ragione ad Autostrade: non c'è stata violazione di alcun brevetto. Telecamere di nuovo attive, quindi, a partire da questi giorni

I Tutor saranno riattivati entro brevissimo tempo. Anzi, diverse squadre sono già al lavoro per la riattivazione del sistema di misurazione della velocità media. A renderlo possibile, una sentenza della Cassazione, che autorizza Autostrade per l’Italia a riattivarli con effetto immediato. Da dove parte la riattivazione? Ovviamente dalle tratte più a rischio. Ecco quali.

Prima 1.000 km, poi i restanti 1.500

  • A1 Roma-Napoli: Tutor di nuovo attivi fra Reggio Emilia e Bologna e in altre quattro tratte tra Roma e Napoli;
  • A13 tra Bologna e Rovigo: tre postazioni di nuovo attive;
  • A4 tra Milano e Bergamo: a breve saranno riattivate quattro tratte;
  • A14: tre Tutor tra Bologna e Castel San Pietro, più altri quattro tra Foggia e Bari;
  • A7: tra Genova e Serravalle: di nuovo attivi due Tutor;
  • A26: tra Genova e Alessandria: di nuovo funzionanti quattro Tutor;
  • A8: tra Milano e Varese;
  • A30: tra Caserta e Salerno.

Altri 1.500 km a breve distanza

Il sistema, prima della sentenza d’appello del 18 aprile dello scorso anno (che impose di spegnere il Tutor), monitorava 2.500 km di strade a pedaggio e aveva permesso, secondo Autostrade per l’Italia, di ridurre l’incidentalità mortale – sulle tratte interessate – del 50%. Ora, stando al comunicato ufficiale: “In coordinamento con la Polizia Stradale, verranno riattivati i controlli della velocità media su circa 1.000 km (quelli di cui sopra) di tratte entro i giorni del controesodo”. Sulla parte restante si lavorerà con subito dopo.

Nessuna violazione della proprietà intellettuale

Dal punto di vista giuridico, la Corte di Cassazione ha giudicato infondate le motivazioni della Corte di Appello di Roma. La quale, lo ricordiamo, il 10 aprile 2018 sentenziò che il sistema di controllo della velocità media, il Tutor appunto, violasse le norme relative alla proprietà intellettuale dell’azienda toscana Craft. Da lì la decisione di imporne lo spegnimento. Fino al responso della Cassazione.

 

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