Finalmente il tanto atteso gruppo Shimano Dura-Ace a 12 velocità ha visto la luce, anni dopo il Campagnolo Super Record EPS e a debita distanza anche dal più recente Sram RED. In Giappone la fretta è considerata cattiva consigliera, tanto che le aziende del Sol Levante preferiscono arrivare sul mercato in coda alla concorrenza ma farlo con la certezza che affidabilità e prestazioni siano fuori discussione. Affidabilità e prestazioni del resto sono da sempre il punto di forza del gruppo Shimano Dura-Ace, riferimento per molti professionisti e sogno nel cassetto per tantissimi ciclisti di ogni livello.
Solo elettronico
Prima di entrare nel dettaglio delle novità va detto che, come per l’Ultegra presentato contestualmente, il nuovo Dura-Ace R9200 è disponibile esclusivamente in configurazione elettronica Di2, e già questa è una sorpresa. Non solo: viene proposto sia in versione disco sia caliper, a dimostrazione del fatto che Shimano non ha sposato unilateralmente l’approccio disco. Le leve del cambio sono wireless, i deragliatori propongono velocità di cambiata molto migliorata, le guarniture arrivano a 54-40 denti con cassetta da 11-34 denti. Non mancano un nuovo misuratore di potenza, le leve dei freni con tecnologia Servo Wave e una gamma inedita di ruote sia tubeless sia tubolari.
Più veloce che mai
Secondo Shimano, il gruppo R9200 dispone del cambio più veloce tra quelli proposti finora dalla Casa giapponese: risultato ottenuto grazie al motore rinnovato e quantificabile in una diminuzione del 58% dei tempi di cambiata per il deragliatore posteriore e del 45% per quello anteriore. I due deragliatori sono collegati alla batteria interna (durata circa 1000 km) attraverso cavi, mentre nelle leve la connessione wireless è alimentata da una batteria a moneta, la cui durata è quantificata tra un anno e mezzo e due anni. Il deragliatore posteriore fa anche da interfaccia di ricarica della batteria interna, attraverso un connettore dedicato, mentre i LED presenti sul pezzo indicano le modalità di sincronizzazione, la modalità di impostazione ed eventuali necessità di ricarica. Le leve wireless sono state riviste nel design e nell’ergonomia: a colpo d’occhio si caratterizzano per un aspetto particolarmente elegante e pulito, grazie al passaggio interno dei tubi freno.
Tramite la più recente versione dell’app E-Tube il ciclista può impostare le preferenze per il cambio sincronizzato o semi-sincronizzato, Multi-Shift, velocità di cambiata e mappatura dei pulsanti, oltre che per quanto riguarda la configurazione dei ciclocomputer di terze parti
Più pignoni per tutti
La cassetta Dura-Ace Hyperglide+ a 12 velocità mantiene il primo pignone a 11 denti ma è stata rivista nei rapporti tra i pignoni 6, 7 e 8. Due le opzioni di cassetta, 11-30D e la nuova 11-34, entrambe compatibili con i corpi ruota libera Dura-Ace R9100 a 11 velocità e con le ruote della serie R9100. La guarnitura è proposta in due versioni, con o senza misuratore di potenza integrato, con combinazione di corone 50-34D, 52-36 e con l’inedita 54-40; la lunghezza delle pedivelle va da 160 a 177,5 mm, con fattore Q di 148 mm. La guarnitura con misuratore di potenza sfrutta lo standard Bluetooth e ANT+, con autonomia di oltre 300 ore d’uso.
Il pacchetto trasmissione Dura-Ace R9200 è completato dalla stessa catena a 12 velocità utilizzata sulla serie di componenti Shimano XTR M9100 e dedicata al mountain biking
Scuola off-road
Anche il nuovo impianto frenante Dura-Ace è stato mutuato dal settore off-road (MTB e Gravel). Studiato per un controllo più preciso e per effettuare traiettorie di curva più strette e più aggressive, sfrutta la tecnologia Servo Wave e garantisce una corsa della mano più breve e una connessione più immediata tra pastiglie dei freni e rotori, a vantaggio di una maggiore modulazione della frenata, con maggiore velocità di trasferimento e maggiore sicurezza nelle situazioni più tecniche. Inoltre, grazie a due accorgimenti (uno spazio maggiorato di circa il 10% tra la pastiglia e il rotore e il passaggio ai dischi XTR), si hanno una minore deformazione termica del rotore e una minore interferenza tra la pastiglia e il rotore stesso. Risultato? Una frenata più silenziosa. Per chiudere il discorso “gruppo”, poiché sono in molti i fanatici della bilancia, ecco le differenze di peso con il predecessore, analizzate per ciascun componente:
Tre nuove ruote
Profondo rinnovamento anche in questo ambito, altrettanto importante e discriminante quando si tratta di prestazioni. I nuovi modelli (tutti in fibra di carbonio) sono tre, differenti per altezza del cerchio e dunque destinazione di utilizzo: C36, focalizzate sulla salita, sono le più leggere in gamma; C50, ruote versatili con un ottimo equilibrio tra resistenza, rigidità laterale e periferica, peso complessivo e controllabilità; C60, sono le ruote più aerodinamiche con elevata rigidità per gli sprint e gli inseguimenti ad alta velocità. Sono focalizzate sulla fornitura di grande penetrazione aerodinamica, rigidità laterale e vantaggi in termini di rigidità di guida.
Le ruote anteriori C36 e C50 hanno una raggiatura standard 1:1 con raggi da 2,0-1,5-2,0 mm per ridurre il peso. Le ruote posteriori sono dotate di raggiatura Optbal 2:1. Le ruote C60 High Rigidity hanno una raggiatura 2:1 anteriore e posteriore con raggi più spessi da 2,0-1,8-2,0 mm per garantire maggiore rigidità e trasferimento di potenza.
La rigidità di guida è stata amplificata per aumentare la sensazione di pedalata in accelerazione. Questo risultato è stato ottenuto attraverso la realizzazione di un nuovo mozzo con tecnologia Direct Engagement: utilizzando due facce a incastro anziché un sistema di nottolino e cricchetto si ottiene un aumento del 63% di efficacia prestazionale tra la nuova ruota C50 e la precedente ruota C40, insieme a una riduzione di peso di 45 g della ruota libera.
Le nuove ruote hanno visto una grande riduzione di peso anche nella zona del cerchio. Una coppia di ruote C50 è più leggera di 161 g rispetto alle precedenti ruote C40