Il mondo cambia? C’è da pensare di sì. E, a ben vedere, se si inizia con una domanda retorica sull’argomento, sarebbe strano se si volesse confutare la tesi anziché avvalorarla…Meglio venire al dunque e parlare di berline di lusso. Quelle che resistono impavide alle mode e che sono un mix di ostentazione e understatement. Quelle che si rivolgono ai clienti più tradizionalisti, e che spesso sono guidate non dal proprietario, bensì da un dipendente con tanto di cappello (da autista). Germania o Gran Bretagna? Il dilemma storico è sempre stato questo, con qualche sporadica intromissione di altre nazioni (e marchi). O con solide presenze di nicchia: si pensi, a titolo di esempio, all’epopea della Maserati Quattroporte, che l’anno prossimo festeggerà i cinquant’anni dal debutto.
Il vento della novità potrebbe spirare dalla California, sponda
Fisker Automotives: l’azienda ha sì e no cinque anni di vita (è nata nel 2007 dalla collaborazione tra
Fisker Coachbuild e
Quantum Technologies). Il segnale è ancora flebile, poco più di un refolo, ma significativo. La
Karma, ammiraglia ibrida di casa Fisker, è infatti salita sul podio del segmento di appartenenza nei Paesi Bassi. Non che si tratti del mercato più strategico di questo mondo – giocoforza, i volumi di vendita non possono essere esorbitanti, visto che i 16 milioni di abitanti collocano la nazione al 59° posto assoluto. C’è però un altro dato che rende la lettura significativa: il decimo PIL pro capite al mondo dei Paesi Bassi. In sintesi: un mercato ricco, maturo, ambìto.Le aziende battute nel primo trimestre del 2012 da parte di Fisker sono BMW, Mercedes e Audi: tre scalpi non da poco. Il boss dell’azienda californiana, ha commentato: “Si tratta di un gran risultato, che testimonia come l’Europa abbia un buon potenziale in termini di domanda. Intendiamo vendere in Europa il 40% della nostra produzione. Si tratta di un segno incoraggiante. Ma abbiamo ancora molto da fare in termini di lancio di nuovi prodotti”.