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16° Trofeo di Natale – Coppa F.M.I

Un nostro lettore ci racconta la sua esperienza agonistica al Trofeo di Natale. Alle prese con la nuova moto e con tanta voglia di fare bene

Dicembre, tempo di neve e di settimane bianche. Il freddo si alterna alle frequenti piogge di stagione. Sembrerebbe tutto normale, i campionati sono terminati e già molti piloti sono con la testa alla stagione 2013. Molti di loro hanno già cominciato i primi test in posti più caldi. Qui in Italia invece, e precisamente a Vallelunga, deve ancora concludersi l’ultima gara del Trofeo del Centauro, che per questa ultima tappa prende il nome di Trofeo di Natale. Diverse le categorie (125 SP-250 4 T, 600 Stock, 600 aperta , Open e Sidecar). Alcuni di essi devono partecipare per concludere il Trofeo del Centauro e determinare la loro posizione in classifica generale, altri, come noi, sono semplici wild card che vengono a provare il comportamento della nuova moto. Attirato dall’analogia del nome del Trofeo ( rider: Natali Federico #55 ) decido di iscrivermi come wild-card. Per questa occasione la scuderia di cui faccio parte si presenta con nuovo nome e nuovi colori: On-Bike service. Il nostro mezzo è pronto, ha già partecipato alle qualifiche delle 200 miglia del Mugello il mese scorso: deve solo essere affinato in pochi particolari prima di essere lanciato sul circuito Piero Taruffi.

Arriviamo il venerdì e decidiamo come sempre di far vita da paddock, senza troppe comodità alberghiere. Siamo comunque sistemati perfettamente. Nelle settimane antecedenti la gara abbiamo “camperizzato” il nostro furgone passo lungo, dando vita a due aree indispensabili, quella di carico, molto ampia, e quella “living”, accogliente. La temperatura è rigida, il cielo è terso e stellato. Durante la notte come previsto comincia a piovere e al risveglio è tutto bagnato. Ore 9.25, primo turno di libere. La temperatura varia tra i 7 e i 9°C. Entriamo con le gomme ”rain” montate. La moto non trasmette un buon feeling, sembra di essere sul sapone. Turno successivo, ore 11.05. La situazione non cambia molto, abbassiamo il tempo di pochi secondi. L’acqua viene giù senza troppi complimenti e le mani in due passaggi sono già prive di sensibilità. La mia situazione è aggravata dal fatto che gli altri piloti della categoria 600 stock provengono quasi tutti dal C.I.V, quindi mi riesce difficile prendere qualche scia a causa della differenza di prestazioni. Qualcuno, uno dei primi sicuramente, mi passa prima dell’ingresso della Roma e fa spazzolare ripetutamente il retrotreno, fino a quando si sdraia sulla saponetta destra e sparisce dalla visuale. Sta piovendo veramente forte, e vedere queste manovre mi lascia molto perplesso. Finisce anche il 2° turno di libere. Non sono soddisfatto, devo buttare giù almeno 15 secondi. Non so ancora dove andare a cercarli. Durante la pausa che precede il primo turno di qualifiche, decido di ammorbidire di pochi click l’anteriore in modo da migliorare in staccata e in inserimento. Una bella notizia, finalmente ha smesso di piovere. Mi concentro al massimo e riesco in pochi giri fatti quasi in apnea a trovare un buon feeling con la mia compagna di giochi. Vedo dal “micro-time Gpt” che le cose stanno cambiando, e le mie sensazioni migliorano giro dopo giro. Finalmente, con la bandiera a scacchi che mi si agita davanti, riesco a levare addirittura 16 secondi. La mia situazione in classifica non è cambiata, purtroppo, ma adesso il gap dai penultimi non è così ampio come prima.

Domenica mattina, sveglia ore 7. Attendiamo l’inizio del secondo turno di qualifiche. L’immagine che abbiamo del circuito sembra presa da una cartolina. Tutto l’ambiente circostante è immerso in una fitta cappa di nebbia. Ovviamente i turni vengono posticipati di almeno un’ora. Ore 10.30 le condizioni dell’asfalto non sono mutate, la pioggia caduta durante quasi tutta la notte ha reso il manto uno specchio. Entrano infatti solo pochi piloti, che come noi non hanno niente da perdere e devono sfruttare tutti i minuti concessi per prendere confidenza con le condizioni. La situazione è peggiore di quella del sabato, tra lo sbalzo termico che fa fumare l’asfalto e quel poco di sole che si pianta negli occhi all’ingresso della Campagnano. Finito il secondo turno di qualifiche per tutti, cominciano le gare. Tutto deve svolgersi entro le 15.30. Il programma viene seguito alla lettera cominciando con Gara 1 della Open (1000 ), a seguire 125/Moto3, 600 stock, 600 open e infine Gara 2 della Open. Contro tutte le aspettative, a metà gara delle 125 il cielo si apre, le nuvole spariscono, la temperatura dell’aria guadagna un paio di gradi. Se penso che sul bagnato la maggior parte dei piloti “spazzolava” con il posteriore in ingresso curva, non voglio immaginare cosa succederà in condizioni di umido.

Arrivano le 13. Si cambiano le gomme. Unica mescola per tutti: con queste temperature si entra con la SC2. Comincio il rito della vestizione. Recupero i guanti che avevo lasciato davanti alla stufetta elettrica, anche se le mani calde dureranno solo pochi giri. 13.15, ingresso pista. Nel giro che mi porterà alla mia posizione sulla griglia di partenza noto con piacere che le traiettorie sono parzialmente asciutte, quindi se il tempo ci assisterà la gara dovrebbe svolgersi in condizioni accettabili. In griglia riesco anche a fare un paio di foto con le ragazze ombrello ingaggiate da un team dei “piani alti”, che in un momento di distrazione non si accorge della momentanea sottrazione delle loro ragazze. Via le termocoperte, i commissari cominciano a far evacuare la griglia da meccanici e accompagnatori. In pochi secondi restano solo i piloti. Cartello 1 minuto. Si accendono i motori. Tutto è pronto. Il semaforo si spegne. Riesco a fare una buona partenza e guadagno subito 2 posizioni. Il tempo di arrivare alle Cimini, levare 3 marce e il filotto di 13 piloti comincia già a scomporsi. Al secondo giro si sono formati diversi gruppetti. Questa è la prima gara a cui partecipo col nuovo 4 cilindri ed effettivamente la scarica di adrenalina che sprigiona una 600 stock è molto accattivante rispetto alla Gladius bicilindrica che mi ha accompagnato per tre stagioni. La gara scorre veloce. Riesco a fare del mio meglio e a lottare per non farmi passare dai due piloti che mi tampinano, cercando di chiudere loro la traiettoria in staccata. So che ne hanno più di me, altrimenti non sarei partito ultimo a 3”-4” di differenza dal loro tempo. Voglio aumentare il ritmo e spingere forte, almeno per qualche giro. La situazione resta stabile fino al 6° passaggio. Riesco anche a capire qualcosa del comportamento della moto sull’umido-asciutto. Il micro-time GPT mi fa esaltare: 1'56”. Il mio meccanico mi aveva detto di fare almeno un 57 o si sarebbe offeso. IRicordo di averlo guardato con aria perplessa, dato che ero riuscito a piazzarmi con un tempo di 2'08” sul bagnato, e buttare giù 11 secondi anche se in condizioni migliori dell’asfalto mi sembrava un’impresa. Secondo sorriso del week-end, sono quasi soddisfatto. Quasi, perché al 7° passaggio sento che il mio problemino sta venendo a trovarmi di nuovo. Purtroppo, dopo il mio incidente di fine 2011, l’ala iliaca del bacino e le spine tibiali del ginocchio sinistro hanno deciso di darmi noia quando sono sotto sforzo. Non è più possibile spingere sulle pedane e fluttuare sulla sella. Tutti i movimenti diventano più lenti e pesanti, anche la respirazione ormai è diventata affannata. In un giro e mezzo perdo la mia posizione, torno 13°, la stessa posizione di partenza. Mancano due giri, poi finalmente la bandiera a scacchi.

Questa è la seconda uscita della stagione con la mia nuova stock. Sicuramente ho ancora molto da capire e da mettere in pratica, magari cominciando con una condizione meteo diversa. Con questa ultima gara della Coppa F.M.I si chiude definitivamente la stagione di competizione motociclistiche. In attesa di consultare i prossimi calendari di Trofei 2013, la maggior parte dei piloti cominciano a preparare le valigie per la più mite Spagna, dividendosi nei vari circuiti tra Cartagena, Aragon o Jerez. Anche noi siamo in preparazione pre-Spagna. Ho bisogno di macinare più chilometri possibili sulla mia stock, in modo da poter essere più competitivo, così da affrontare al meglio la stagione 2013 già ricca di appuntamenti.

 

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