Acerbis ha recentemente iniziato i festeggiamenti per i 50 anni dalla fondazione, un grande traguardo: mezzo secolo al fianco dei motociclisti, ma non solo. Acerbis ha sempre avuto un debole per gli sport e non solo per quelli a due ruote. Dalle moto al calcio, passando per pallavolo, basket, rugby fino ad arrivare al nuovo arrivato padel, l’azienda italiana ha le mani in pasta un po’ ovunque. A questo importante cinquantesimo abbiamo partecipato anche noi, facendo un giro in azienda tra uffici e impianto di produzione, accompagnati da Franco, Guido, Michela (la dinastia Acerbis) e tutto lo staff.
I giornalisti presenti hanno potuto dare una prima occhiata al nuovo progetto di Acerbis. Andiamo a ripercorrere i passi dell’azienda di Albino (Bergamo) dalla sua fondazione, per capirne un po’ l’evoluzione e come si arrivata nel cuore di molti motociclisti.
Il passato di Acerbis: il sogno di Franco
Acerbis nasce, come molte grandi aziende, da una grande passione: le moto. Il giovane Franco Acerbis non pensava ad altro, la sua passione per le due ruote era enorme e impegnava costantemente i suoi pensieri. Questo grande amore per le moto, però, conviveva con un problema comune a molti ragazzi, la scuola. Franco e la scuola non andavano d’accordo – cosa di cui i genitori non erano particolarmente contenti – e così lui, non avendo finito la terza media, decise di andare a Milano per iscriversi a una scuola professionale.
L‘idea era di fare il fotografo e se fosse andata in porto oggi Acerbis non esisterebbe. Per fortuna nostra e di tutti i motociclisti non c’erano posti né per il corso per fotografi né per la sua seconda scelta, quello per odontotecnici. C’erano però posti per un altro corso dedicato allo stampaggio di materiali plastici. L’unico requisito era di trovare altri quattro partecipanti per raggiungere il minimo di persone per iniziare il corso. Franco ci mise solo due ore.
Lui stesso ha ammesso che ai tempi non ci pensò tanto su, aveva in mente solo la moto e non aveva assolutamente idea di aver effettivamente piantato il seme di quella che poi sarebbe diventata la sua azienda. Passa del tempo, siamo al 1973. Per un paio d’anni Franco corre nella SWM ma anche una volta lasciate le competizioni la passione per la pista rimane. E quando al suo orecchio arriva la notizia che la Sei Giorni si terrà in Massachusetts non si fa sfuggire l’occasione e cerca in ogni modo di farsi portare oltreoceano con il team. Mentre assiste i piloti ha l’occasione di conoscere Preston Petty, il primo produttore di parafanghi per motocross in plastica.
Allora era tutto realizzato in ferro e Franco ebbe l’idea di usare la plastica sulle moto non solo per i parafanghi, ma anche per serbatoi, paramani e molto altro e così nel 1975 nasce Acerbis Plastica Italia. Quando poi Preston Petty deve abbandonare l’attività, Franco non ci pensa due volte a diventare il produttore. La plastica ai tempi non era ben vista ma Franco conosceva benissimo tutti i vantaggi del nuovo materiale. E per convincere tutti gli altri quale modo migliore di gettare dei serbatoi dal terzo piano? A noi adesso il risultato sembra scontato, ma immaginate allora quando il serbatoio in metallo che tanto veniva osannata si rompeva in mille pezzi mentre quello in plastica rimbalzava senza rompersi.
Nel 1980 i serbatoi Acerbis sbarcano alle corse nel deserto riscuotendo grande successo. Poi nel 1983 Acerbis apre una sede in America, a Seattle. Da lì in poi è un successo dopo l’altro: nel 1986 arrivano le pettorine full flex, nel 1991 il primo paramani di tipo chiuso, il Rally Brush… ma dei paramani e di altre storie interessanti che Franco ci ha raccontato quando siamo andati a visitare Acerbis per la festa ne parlo su DIRT, non perdetele! Per DIRT lasciamo anche le parti più “Offroad” con Tallon Vohland, Johnny Campbell, Stefan Everts… Tanta roba.
Poco dopo l’azienda inizia a produrre completi off-road, stivali e una linea sport più generale da cui nascerà l’abbigliamento calcistico: siamo nel 2005.
Il presente di Acerbis: in giro per il mondo
Nel 2007 Acerbis inizia un vero e proprio processo di globalizzazione aprendo un centro produttivo OEM (Original Equipment Manufacturer) a Moravany in Repubblica Ceca. Nnel 2008 sbarca in Inghilterra, nasce Acerbis UK. Intanto la gestione dell’azienda è passata al figlio Guido, che diventa CEO prendendo le redini dell’azienda. Non è stato facile all’inizio, ricopre la carica dal 2006, ma ormai possiamo considerare Guido il cuore pulsante dell’azienda. Franco, invece, dopo aver lasciato il comando al figlio Guido e la guida della comunicazione alla figlia Michela, si definisce simpaticamente “solo un rompiscatole”.
Tornando alla storia, nel 2009 Acerbis lancia un’altra rivoluzione, la X-seat, la prima sella in un pezzo unico. Acerbis, come dicevamo all’inizio, si occupa non solo di moto ma di molti altri sport. La passione per le moto rimane comunque la più forte. Nel 2011 l’azienda di Albino si espande dall’offroad alle moto da strada con la linea Dual-Road e diventando poi sponsor del Campionato Superbike. Ma dicevamo che il marchio ha messo lo zampino in molte scene sportive: è lo sponsor di squadre di calcio come la Cremonese, lo Spezia e il Valenciennes in Francia. Ed è presente nel rugby, nel basket, nella pallavolo, nel mondo delle mountain bike. Recentemente ha anche iniziato la produzione di articoli per il padel.
Nel motorsport Acerbis rimane una colonna portante. Produce componenti per Triumph, KTM, Ducati, Aprilia, BMW, MV Agusta e partecipa come sponsor a molti campionati, principalmente offroad, come MXGP, EnduroGP e Superenduro. La globalizzazione di Acerbis ha dato i suoi frutti negli anni: l’azienda vive principalmente di export (circa il 75% dei prodotti) e tra il 2019 e il 2022 ha acquisito la società americana Cycra e l’italiana Mulding Form.
Il futuro di Acerbis: il coraggio di osare
Arriviamo alla parte più importante, la storia che viviamo in questo momento e che vivremo nei prossimi anni. Cosa ha in ballo Acerbis per il futuro? Da un punto di vista di marketing il prossimo obbiettivo è chiaro, ossia il mercato asiatico. Il Covid è stato un grande ostacolo all’espansione da questo punto di vista ma, ora che si può viaggiare di nuovo, Acerbis sta guardando a oriente.
AC50, visioni di Capo Nord
L’idea nasce dal Project Manager Antonio Sironi, che nel 2021 propone a Franco di battere un record mondiale. L’idea prende forma, nasce il progetto AC50 che consiste nel fare un viaggio Albino – Nordkapp con un solo pieno di carburante. Una pazzia? Lo è, e la pensano così anche in Acerbis.
Ma questo non li ha fermati. Anzi, probabilmente l’idea di rendere possibile l’impossibile li ha motivati! Il progetto consiste nell’installare un serbatoio da ben 108 litri su una Honda Monkey 125, una delle moto con i consumi più bassi al mondo. Senza nessuna modifica i consumi si aggirano intorno ai 63 chilometri con un litro. Aggiungendo il serbatoio, il peso raddoppia (passa da 100 a 200 kg, 260 con il pilota) e i consumi passano a circa 50 km/l. Il prototipo del serbatoio arrivava a 114 litri ma per evitare che tutto il carburante oscillasse è stata adottata la soluzione di derivazione Dakar di inserire le spugne, riducendo la capienza a 108 litri ma evitando problemi lungo il percorso.
Una volta ultimato il prototipo era il momento di provarlo. Non proprio un’esperienza da ripetere, racconta Antonio, ma sicuramente un’esperienza unica. Hanno girato con il prototipo, con 114 litri di carburante, in un circuito di 1.9 km per un totale di 304 giri. Il problema sta nel fatto che hanno girato dalle 7.30 alle 17.30 a luglio con 35°C facendo solo mezz’ora di pausa per il pranzo. Proprio qui si sono accorti del problema che poteva essere tutto quel carburante che si muove e hanno deciso di mettere le spugne. Dico carburante e non benzina perché AC50 userà il biocarburante Repsol, sicuramente più eco sostenibile dei carburanti normali. Ultimato il progetto arriviamo alla presentazione, ecco a voi AC50!
E ragazzi, bisogna dirlo, che lavoro! Questa moto ha un serbatoio da 108 litri e non sembra un mostro, anzi ha un certo stile!
L’inizio del viaggio
Adesso è il momento di partire all’avventura con i tre piloti: Maurizio Vettor, Alicia Sornosa e Andrea Rastrelli. Partiranno per Capo Nord il 10 giugno 2023 (il conto alla rovescia è attivo sulla pagina apposita di Acerbis). Sarà un viaggio abbastanza impegnativo, 4.358 chilometri con una moto che va a circa 70 km/h, ma Acerbis e i piloti sono pronti. Antonio ci dice che è probabile che l’AC50 possa dare di più e magari raggiungere i 5.000 km. Non perdetevi l’avventura dei piloti Acerbis, rimanete aggiornati seguendo il viaggio sui social e sul sito!