Saint Paul de Vence è un piccolo villaggio medievale abitato da pittori e artigiani che guarda il mare di Cagne da una parte e le Alpi Marittime dall’altra.Romanticismo, arte e buona cucina sono le ragioni per cui milioni di visitatori ogni anno si affollano tra le sue mura fortificate. E poi c’è un altro motivo, a noi motociclisti molto caro, che attira parecchi viaggiatori nella zona: da qui fino alle montagne praticamente non c’è un solo rettilineo; solo curve e controcurve di strade che attraversano valli, montagne e paesaggi mozzafiato.
Le si può percorrere in relax, gustandosi gli scorci emozionanti che regalano le profonde gole del Verdon o l’aria fresca del Col de la Bonette a 2.800 mt di altitudine, oppure abbandonarsi al puro piacere motociclistico su quella che viene definita da molti il “paradiso del motociclista”: stiamo parlando della Route Napoleon, ossia di centinaia di chilometri di strada larga e asfalto perfetto su cui dar sfogo alla propria “manetta”.
La moto giusta per affrontare la strada di Napoleone?
Dipende ovviamente da ciò che vi piace; noi l’abbiamo esplorata in sella ad Aprilia Caponord in versione Travel Pack, una delle migliori sintesi tra motore, ciclistica ed elettronica oggi disponibili sul mercato.LIVEVe l’avevamo già raccontata questa moto nelle sue molteplici sfaccettature, sia alla presentazione lo scorso anno (approfondisci qui la prova di Aprilia Caponord), sia nel confronto serrato con quella che si può definire la sua avversaria più temibile, la Ducati Multistrada.
Vi rimandiamo a quelle prove quindi per tutte le informazioni tecniche su Aprilia Caponord, che ancora oggi è disponibile in due versioni: standard a 14.100 euro franco concessionario (circa 3.000 in meno della “Multi” base), dotata di sospensioni Sachs completamente regolabili, Ride by Wire, ABS a due canali (disinseribile), ATC (Aprilia Traction Control) e Aprilia Caponord Travel Pack, che in più vanta cruise control, valige laterali e sospensioni elettroniche al costo di 16.500,00 euro.
Le novità per il 2015?
Una più ampia gamma colori e la possibilità di equipaggiarla con l’AMP (Aprilia Multimedia Platform), ossia il software ideato e sviluppato dal Gruppo Piaggio, che serve innanzitutto a integrare le informazioni della strumentazione di bordo, con dati quali il consumo medio, l’angolo di piega e molto altro. E poi, grazie al posizionamento GPS, l’AMP permette di registrare la traccia di ogni viaggio.
L’Aprilia Multimedia Platform è composta da una componente hardware, una centralina che si connette via Bluetooth allo smartphone e che costa circa 190,00 euro, e da un’app che si scarica gratuitamente. Sulla Caponord lo smartphone si può montare su un apposito supporto al manubrio; la schermata principale permette poi di scegliere le aree da visualizzare: Strumenti, Naviga, Viaggio, Manuale e Bonus, con quest’ultima funzione che calcola anche la distanza della moto da Capo Nord (la terra del sole di mezzanotte che dà il nome a questa Aprilia e che rappresenta la meta ideale per molti motociclisti).
E poi di nuovo da raccontarvi c’è una bellissima esperienza di guida sulle strade delle Alpi Marittime francesi, che ha stuzzicato la nostra voglia di viaggiare in moto e soprattutto ha appagato un sano desiderio di pieghe con una moto divertente ed efficace tra le curve come poche altre.
RIDE
Aprilia nel corso dei suoi quasi settant’anni di storia ha vinto la bellezza di 52 titoli mondiali. E’ un’azienda piccola in confronto ad altre ma proprio le dimensioni contenute a Noale hanno spesso significato comunicazione e condivisione delle informazioni e delle tecnologie tra reparto corse e produzione. Un risultato di questa collaborazione è che la Caponord, come già la RSV4, dispone di una raffinatissima elettronica di bordo, frutto proprio dell’esperienza nel racing.
Elettronica che non è mai invasiva su Aprilia Caponord e non pregiudica il piacere di guida.Il Ride-By-Wire ad esempio, l’acceleratore elettronico introdotto proprio da Aprilia -prima a casa al mondo a farlo – con la Shiver, funziona perfettamente, senza ritardi o vuoti fastidiosi come invece capita ad alcune concorrenti, sia che si spalanchi il gas sia che lo si accarezzi per uscire dai tornanti più stretti il sistema Aprilia ha ormai raggiunto la perfezione. Il nostro raid parte da Saint Paul con le valige cariche per affrontare una notte lontani da casa ma soprattutto il meteo che minaccia pioggia.
Imposto la mappa Touring (una delle tre disponibili oltre a Sport e Rain) per cominciare: in questo caso ho a disposizione tutta la potenza (125 cv) ma l’erogazione è leggermente più dolce rispetto mappatura Sport. Con la Rain invece la potenza si riduce a 100 cv e rappresenta una soglia di sicurezza in caso di fondi bagnati o comunque viscidi, rendendo la Caponord amichevole anche con i bikers alle prime armi.
Facciamo un po’ di sport
Appena giunti ai curvoni veloci della Route Napoleon imposto la mappa Sport e il motore di 1.197 cc di derivazione Dorsoduro comincia a ruggire. Ha carattere il bicilindrico a L e spinge forte sin dai tre/quattromila giri; gli manca forse un po’ di grinta ai regimi molto bassi ma poi allunga in maniera piena e progressiva fino ai 9.000 indicati.Ma a stupire non è tanto la potenza (corposa ma ha pur sempre 25 cv in meno della Multistrada) quanto la fluidità del motore. Non strappa e non scalcia mai, permettendo alla Caponord di essere docile se si vuole andare a passeggio e godersi il panorama, ma al contempo pronta e grintosa se si apre il gas un po’ di più.
L’ABS a due canali è disinseribile, così come disinseribile è l’ATC (Aprilia Traction Control), derivato dall’Aprilia Performance Ride Control (APRC) della straordinaria RSV4, che ha tre livelli di intervento. Il livello 3, studiato per i fondi a bassa aderenza interviene molto presto, anche in situazioni di asfalto asciutto, mentre il livello 1 lascia molto spazio al pilota, intervenendo comunque sempre in maniera dolce e progressiva.
Sospensioni elettroniche, perché sì e perché no
Quando ci spiegano il funzionamento dell’ADD (Aprilia Dynamic Damping) storco un po’ il naso: proprio Aprilia, mi chiedo, azienda da sempre attenta alle prestazioni e alle esigenze degli specialisti, ci toglie il divertimento di contare i click per settare le sospensioni? Il sistema infatti consiste in una regolazione automatica e continua dell’idraulica, attraverso lamelle comandate da corrente continua a 1,8 Ampere, in grado di intervenire sulle lamelle stesse in appena 10 millisecondi e quindi di modificare la velocità del fluido.
Altre moto dispongono di una tecnologia simile, ma i dati d’ingresso sono raccolti unicamente da accelerometri mentre il sistema Aprilia, più sofisticato, comprende anche sensori di posizione e sensori di velocità. Insomma è più preciso e i dati forniti da questi sensori sono elaborati da una centralina dedicata che comanda le valvole attraverso cui passa il fluido delle sospensioni. Il sistema ADD in altre parole adegua, in tempo reale, la taratura dell’idraulica di forcella e ammortizzatore alle esigenze di guida massimizzando il comfort.
ADD, una piacevole aggiunta
Dopo averla strapazzato tra le curve, bisogna però ammettere che l’ADD non compromette la guidabilità della Caponord nemmeno quando si alza il ritmo; anzi, la migliora. Il sistema, infatti, riconosce le fasi di guida (accelerazione, rilascio del gas, frenata, gas costante) e adegua il setting di base di forcella e ammortizzatore.Si tranquillizzino gli smanettoni, il piacere di guida è salvo; ciò che cambia è solo che il pilota, per trovare il settaggio giusto, non deve girare con il cacciavite perché la moto è sempre “a posto”: morbida o più sostenuta, anche a distanza di pochi metri tra una curva e l’altra, a seconda delle esigenze.
Per il resto valgono le considerazioni fatte durante le prove precedenti: sospensioni a parte, la Caponord vanta un ottimo equilibrio che la rende stabile, maneggevole e reattiva nello stretto come nel veloce.Non impeccabili le gomme Dunlop di primo equipaggiamento, ottime sull’asciutto tranne che un leggero effetto “stand up” che contrasta un po’ l’ingresso in curva a freni tirati; mi sono piaciute meno in condizioni di asfalto bagnato.