Il trend, ormai, è più che consolidato: meno chili e meno cavalli, più divertimento e gusto di guida. L'erede della 1199 Panigale ripercorre la strada che fu della 848, una “media” di nobile lignaggio, alla portata di un maggior numero di motociclisti nonostante le prestazioni molto interessanti. La 899 Panigale non fa nulla di diverso: riprende linea e soluzioni tecniche dell'ammiraglia, compresi il telaio monoscocca e il bicilindrico Superquadro, ma ridimensiona la cilindrata fino a 898 cc, contenendo la potenza a 148 cv e il peso a 169 kg. La ricetta, quindi, è semplice e rende ancora più interessante la competizione in un segmento che sta conoscendo una vera e propria rinascita dopo anni di oblio: basti pensare alla MV Agusta F3 800 (leggi la prova) e alla sempreverde Suzuki GSX-R750, rispettivamente a tre e quattro cilindri, progettate per offrire tante emozioni senza esigere in cambio un'esperienza da pilota MotoGP.
Il motore Superquadro 899 propone misure di alesaggio e corsa rispettivamente di 100 mm e 57,2 mm, per una cilindrata effettiva di 898 cc. La sua concezione riprende interamente quella del bicilindrico di maggior cubatura, con la distribuzione Desmo, le valvole di grande sezione (41,8 aspirazione e 34 mm scarico), la rotazione dei cilindri rispetto al piano orizzontale (21°), gli intervalli di manutenzione estesi a 24.000 km. Interessanti i dati di potenza e coppia: con 148 cv (109 kW) a 10750 giri/min e 99,1 Nm (10,1 kgm) la 899 Panigale si candida alla leadership nel segmento, grazie anche alla raffinata ciclistica. La soluzione cardine è il telaio monoscocca, che integra l'airbox e sfrutta il motore Superquadro come elemento strutturale: oggetto di critiche per il modesto rendimento ottenuto dalla 1199 Panigale nelle competizioni del Mondiale Superbike, l'idea alla base del progetto non ha mai sollevato perplessità nel normale utilizzo. Tra le novità c'è senz'altro il forcellone, che non è l'elegante monobraccio della 1199 ma un più ordinario, per quanto ben fatto, elemento a due bracci; l'interasse è fissato a 1.426 mm, con distribuzione dei pesi del 52% sull'avantreno e del 48% sul retrotreno. Anche le gomme di primo equipaggiamento e le loro misure sono diverse, con le Pirelli Supercorsa che lasciano il posto alle Rosso Corsa: all'avantreno è confermato il 120/70-ZR17 ma dietro fa la sua comparsa il 180/60-ZR17 posteriore, una scelta che dice molto sulla destinazione non esclusivamente pistaiola della 899 Panigale.
Di qualità le sospensioni, con la forcella Showa BPF (Big Piston Fork) con steli da 43 mm di diametro e regolazioni complete su precarico, compressione ed estensione e il monoammortizzatore Sachs regolabile montato in posizione laterale.
La dotazione elettronica non subisce limitazioni rispetto alla 1199 Panigale: ecco, quindi, i Ducati Riding Mode declinati su ABS sportivo su tre livelli, Ducati Traction Control su otto livelli (DTC), Ducati Quick Shift (DQS), Engine Brake Control (EBC) e Ride By Wire. Tre le modalità: Race, Sport e Wet, i primi due a potenza piena e il terzo da 110 cv.
Il prezzo è stato fissato a 15.790 euro chiavi in mano, mentre le colorazioni saranno due: rosso Ducati con cerchi neri e bianco (Arctic White) con cerchi rossi.