In attesa che arrivi il terzo incomodo (KTM con la 1390 Adventure annunciata, anche lei, per il prossimo anno) è Ducati la prima Casa a rispondere all’offensiva tecnologica iniziata da BMW con la R 1300 GS con la nuova Multistrada V4 2025.
Ducati, però, non ha stravolto il progetto della propria maxi-enduro come ha fatto la Casa tedesca, si è limitata a un lavoro di fino aggiungendo tecnologia e ritoccando la dove la moto attuale poteva mostrare qualche limite. E, a dirla tutta, c’è anche un po’ di Rally nella nuova V4, ma andiamo con ordine.
Il motore, ovviamente omologato Euro5+, beneficia degli aggiornamenti che Ducati aveva già introdotto sulla Multistrada V4 Rally, parliamo della cosiddetta deattivazione estesa ovvero di quel sistema che disattiva la bancata posteriore anche in marcia quando la richiesta di coppia è bassa. Tutto per ridurre consumi, emissioni e calore trasmesso al pilota. Non cambiano invece i dati di potenza e coppia confermati in 170 cv e 125 Nm, che rendono il V4 Granturismo il motore attualmente più potente del segmento.
C’è un po’ di Rally nella nuova Multi V4, dicevamo, e lo notiamo soprattutto nell’abitabilità. Tutta la zona posteriore della nuova V4 è infatti ereditata dalla Rally, il che significa avere una sella del passeggero più ampia e comoda, più spazio tra gambe e borse e più spazio tra pilota e passeggero. Dalla Rally arriva anche la nuova forcella con sensore interno di posizione che consente di leggere più precisamente la corsa e quindi fa lavorare meglio il sistema di sospensioni semiattive skyhook confermato così come la corse delle sospensioni di 170 mm per asse.
Ma, parlando di ciclistica, i tecnici Ducati hanno lavorato per rendere la Multistrada ancora più incisiva in curva e più stabile in accelerazione. Risultato ottenuto, a detta dei tecnici, alzando di 1 mm il pivot del forcellone, cosa che rende la moto più rapida a scendere in piega e meno “seduta” in accelerazione ma soprattutto facendo debuttare sull’allestimento sport & radar le ruote forgiate. Non è una prima volta assoluta perché BMW dallo scorso anno le propone come optional sulla GS ma è una prima volta assoluta come allestimento di serie su una maxi-enduro. Il risparmio di peso è di 2 kg rispetto alle normali ruote fuse. Potete quindi ben immaginare il vantaggio nella guida su asfalto. Il reparto freni beneficia del sistema di frenata integrale CBS rear to front.
Cosa significa? Azionando il pedale del freno posteriore un po’ di potenza frenante viene rimandata anche all’impianto anteriore, aumentando quindi l’incisività della frenata. Sistema che dovrebbe ovviare al limite della precedente Multistrada che non eccelleva quanto a potenza frenante al posteriore. Già sulla Rally di cui la nuova V4 eredita il comando il freno posteriore era stato comunque leggermente potenziato. Il sistema CBS, comunque, è attivo solo nel Ride Mode touring. Nel caso si usi il Ride Mode Sport la frenata resta tradizionale con i due assi scollegati.
A livello di dotazione spunta anche per la multi l’abbassatore posteriore, che fa scendere automaticamente, se inserito, la moto di 10 mm sotto i 10 km all’ora consentendo di toccare meglio con i piedi a terra. Il sistema rialza la moto sopra i 50 km ora ripristinando l’assetto normale. Compare anche il Forward Collision Assist sistema che sfrutta il radar anteriore che però a differenza di BMW non frena automaticamente la moto ma si limita ad avvisare con segnali luminosi sul cruscotto in caso esista la possibilità di collisione.
Insomma, pur essendo cambiata poco esteticamente, la nuova Ducati Multistrada V4 2025 ha aumentato di parecchio i contenuti la sfida con BMW è sempre più accesa. Chi la vincerà? Probabilmente a dirlo sarà una delle nostre prossime comparative. Che si terrà però non prima che tutte le protagoniste del segmento siano disponibili sul mercato. Ci sarà da aspettare qualche mese? Noi non abbiamo fretta. E voi?
