Non sapete quante volte mi accade. Alla pubblicazione di ogni articolo o video su una nuova moto arriva puntuale la domanda. “Ma per me che sono alto… questa moto va bene?”. Ebbene sì la domanda è lecita soprattutto se si parla di maxi enduro, moto ormai diventate imponenti certo non leggere e nemmeno così agevoli da manovrare per chi non è dotato di gamba lunga. Le soluzioni? Abbassare la sella, ovviamente, ma fino a un certo punto perché poi l’ergonomia ne risente si guida incassati, le ginocchia molto, troppo piegate. Poi, ogni tanto qualcuno pensa anche a soluzioni alternative. È il caso di Ducati che per ampliare ancora di più il pubblico della sua Multistrada V4 ha ragionato in modo diverso. E se abbassassimo tutta la moto?
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Multistrada V4 ecco come si abbassa
Ebbene sì, non è solo il colore bianco la novità per il 2022 della Ducati Multistrada V4. Moto di successo senza dubbio ma anche moto che, come vuole ormai la filosofia Ducati, continua ad evolversi con l’obbiettivo di assecondare le esigenze di un numero sempre maggiore di motociclisti. Anche quelli meno dotati di statura, che magari una Maxi Enduro la vorrebbero tanto comprare ma per cui l’altezza della sella diventa scoraggiante. Ecco che quindi a volte non si compra la moto che si vorrebbe, ma quella che dà più sicurezza.
Come funziona il Minimum Preload
Ma c’è chi ha pensato anche a loro. Dal 2022 la maxi enduro italiana, per la prima volta potrà essere equipaggiata con la funzione Minimum Preload. Il sistema di sospensioni semiattive della V4 S una volta “armato”, porta il precarico del monoammortizzatore al minimo a moto ferma o a bassa velocità abbassando la sella di circa 2 centimetri, per poi tornare in assetto una volta superati i 115 km/h. In questo modo l’appoggio dei piedi a terra è più agevole e la gestione più semplice, soprattutto quando la moto è carica.
Kit abbassatore Ducati Multistrada V4
Ma non è tutto, perché a dar supporto a chi è di gamba corta arriva anche il specifico kit che abbassa tutta la moto. È un accessorio originale Ducati e si può montare come Aftermarket al prezzo di 253,76 euro + manodopera. La cosa bella? Tutto è retrofittabile, come dicono quelli bravi, ovvero installabile anche sulle versioni di Multistrada già in circolazione perché software e tarature delle sospensioni elettroniche non cambiano. Quindi potrete passare dalla Multi alta alla Multi bassa in qualsiasi momento.
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Si abbassa tutta la moto
La scelta di abbassare tutta la moto e non solo la sella è azzeccata. In questo moto viene salvaguardato tutto il triangolo ergonomico, la posizione di guida non ne risente e a bordo della moto “bassa” si sta esattamente come su quella alta, resta solo da capire come e quanto influisca sulla guida questo riposizionamento delle masse.
Tutte le altezze sella della Multistrada
Con l’introduzione del kit sospensioni ribassate, quindi il range di altezze sella della Multistrada V4 è ancora più ampio. Se a quanto detto aggiungiamo le selle disponibili come optional che abbassano la seduta di 30 millimetri o la rialzano di 15 ora il range di altezze sella può variare da 790 a 875 millimetri.
Comfort sopra la media
È chiaro però che abbassando tutta la moto cambiano anche alcune caratteristiche di guida ed è per questo che abbiamo voluto fare un test approfondito saltando da una moto all’altra per capire veramente se si perde qualcosa della proverbiale dinamica di guida della Multistrada oppure le sensazioni restano quelle. Quello che non cambia è il grandioso funzionamento autostradale, nei lunghi chilometri di trasferimento da Milano alle Dolomiti abbiamo potuto riapprezzare le doti da viaggiatrice della Multi. Protezione dall’aria eccellente ottima triangolazione sella-pedane-manubrio nessuna vibrazione, e un cruise control adattivo che quando lo provi non ne puoi più fare a meno. Questa la costante tra le due moto. Ma tra le curve?
Come si guida la Ducati Multistrada V4 bassa
Beh il primo impatto è quello in generale di una moto più piantata per terra, te ne accorgi sul dritto in velocità quando la stabilità anche con le borse è ancora maggiore, te ne accorgi cambiando moto di continuo, all’inizio capisci che serve un pelo di fisico in più rispetto alla versione Standard, ma è anche vero che il fatto di essere più vicina a terra offre subito un maggior feeling, non solo perché i piedi poggiano meglio a terra, ma anche perché la moto “cade” meno dall’alto, e basta fare lo “zero” nel parcheggio per capire come sia più usabile. Tutto questo ve lo portate dietro in ogni fase della guida, con il contraltare di richiedere appunto un minimo di forza in più. Cinque – dieci curve e della Multi “alta” non di ricordi più. Il feeling di guida è identico la moto rolla attorno a un baricentro più basso, meno reattiva sì, ma anche più “plastica” nello scendere in piega e nel raggiungere l’angolo ottimale a cui si appoggia in modo meno nervoso. Insomma, la moto la senti più in mano il che si traduce in una migliore sensazione di sicurezza.
Cosa si perde?
Cosa perdi? Innanzitutto, un po’ di luce a terra, i centimetri son centimetri non si scappa e se perdi altezza stivali e pedane arrivano prima a toccare. Ma anche con la Multistrada bassa per arrivare ad avere le pedane a terra occorre impegnarsi. Poi ovviamente son centimetri in meno quando si guida in fuoristrada, la luce a terra è inferiore. Fatta la tara a queste due caratteristiche, va considerato un comfort solo leggermente inferiore. Di fatto, come detto, la forcella è più compressa e quei centimetri in meno sono quelli che fanno da “cuscino d’aria” sulle micro asperità, che sulla versione dotata di kit di abbassamento si fanno sentire un po’ di più. Niente di trascendentale, se non si provasse l’altra troveremmo una moto estremamente confortevole. Il che fa capire l’ottimo lavoro svolto da Ducati.