163 esemplari numerati. Tutti già venduti. La Ducati Panigale V4 Tricolore Italia si presenta così: esclusiva, desiderabile, bella e impossibile. È stata presentata ieri a Roma in un contesto lontano dai circuiti e dal mondo delle corse, ai quali peraltro si richiama nelle grafiche con tanto di sponsor. Il debutto, infatti, è avvenuto nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Palazzo Piacentini-Vaccaro in Via Veneto.

Una cornice istituzionale per il V4
All’evento era presente il gotha di Borgo Panigale, oltre naturalmente a esponenti della politica fra i quali il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. La Panigale V4 Tricolore Italia è stata presentata da Claudio Domenicali, AD Ducati, e dal DG Ducati Corse Luigi Dall’Igna.

Un successo italiano
Ma torniamo a grafiche e numeri della Ducati Panigale V4 Tricolore Italia. Le prime riprendono quelle viste alla tappa della MotoGP del Mugello 2024: era il 2 giugno, Festa della Repubblica, e il team Ducati Lenovo dotò le sue moto della celebrativa livrea Azzurro. Quel giorno gli alfieri Ducati, Francesco “Pecco” Bagnaia ed Enea Bastianini, conquistarono i primi due gradini del podio.

Gioco di numeri
La tiratura in 163 esemplari della nuova Ducati Panigale V4 Tricolore Italia è giocata proprio sulla prima posizione conquistata e sul numero di gara di Bagnaia, che è il 63. E ciascun esemplare è autografato da Pecco, e provvisto di certificato di autenticità e telo protettivo dedicato. Volendo, si può anche avere la tuta racing coordinata. L’evento capitolino ha avuto il patrocinio della Fondazione Altagamma, che promuove nel mondo le eccellenze italiane e riunisce imprese dell’alta industria culturale e creativa.

Si basa sulla Ducati Panigale V4 S
Sotto la pelle di questa specialissima one-off c’è l’anima della Ducati Panigale V4 S. Troviamo quindi il quadricilindrico a V di 90° Desmosedici Stradale da 1.103 cc, qui accreditato di 216 CV a 13.500 giri/min e di 121 Nm a 11.250 giri, e le sospensioni a controllo elettronico firmate Öhlins. Ma in questo caso le parti speciali abbondano. Tanto per cominciare, i cerchi forgiati sono stati sostituiti da quelli – di 950 g più leggeri – in fibra di carbonio.

Gioiello pronto pista
La Ducati Panigale V4 Tricolore Italia, che ha un peso dichiarato di 188 kg in ordine di marcia senza benzina, è dotata anche di modulo GPS, e fra i particolari racing i più attenti noteranno pure nuove pedane regolabili in alluminio ricavate dal pieno; lo stesso materiale è utilizzato per la piastra di sterzo.

A corredo della moto vengono forniti vari componenti per l’uso in pista, dal kit di rimozione del portatarga al tappo del serbatoio racing in alluminio, anch’esso ricavato dal pieno, per arrivare al coperchio della frizione (a secco) aperto e in fibra di carbonio. Al tutto si aggiungono chicche come la sella rivestita in Alcantara e il cruscotto che quando si dà contatto mostra un’animazione esclusiva.
La prima volta delle pinze racing GP4

Dulcis in fundo, l’impianto frenante della Ducati Panigale V4 Tricolore Italia schiera all’avantreno il set Brembo Front Brake Pro+, con dischi da 338,5 mm di diametro per 6,2 di spessore lavorati da pinze racing ricavate dal pieno GP4 Sport Production (omologate per l’uso stradale). Queste ultime sono provviste di convogliatori in fibra di carbonio. Si tratta di un package di derivazione SBK, completato da una pompa MCS 19.21 con regolazione remota della distanza della leva del freno, che per la prima volta che viene montato su una moto di produzione.
Ducati Panigale V4 Tricolore Italia: l’enigma del prezzo

Bene, ma quanto costa la Ducati Panigale V4 Tricolore Italia? Non è dato saperlo, perché sinora la Casa bolognese non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito. E anche questo contribuisce a fare notizia. Se volete ipotizzare delle cifre, considerate che la Panigale V4 S dalla quale deriva sfiora i 34.000 euro, e che la special Panigale Tricolore Limited Edition (costruita in 1.000 esemplari) parte da 54.000 euro. Ma in fondo, conoscere l’esatto importo è questione di pura accademia: come detto all’inizio, i 163 esemplari di questo gioiello su due ruote in carbonio hanno già trovato un proprietario.