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Ducati Streetfighter V2 S 2025 – Prova

Con la prova della Ducati Streetfighter V2 S 2025, la triade nata dalla nuova piattaforma V2 di Borgo Panigale è completa

Per una volta ribaltiamo la prospettiva e in questa prova della Ducati Streetfighter V2 S 2025 partiamo da ciò che ha fatto più discutere. Da un lato i 120 CV del nuovo V2 a fasatura variabile da 890 cc: 33 in meno della precedente generazione.

Ma nella guida stradale, proprio il motore è tra gli elementi che più mi hanno convinto, in particolar modo nel confronto con la vecchia SF V2. Più regolare ai bassi, più lineare nell’erogazione e anche nettamente più divertente, grazie a una spinta bella frizzante già ai medi.

Ok, il prezzo è… giusto?

L’altro elemento di discussione è il prezzo: 15.890 euro per la standard, 18.290 per la versione S in prova. Inutile nascondersi dietro un dito: sono cifre elevate. Troppo elevate? Questo saranno solo i numeri di vendita a poterlo stabilire.

Dal mio punto di vista, la difficoltà della nuova Streetfighter V2 risiede nel suo posizionamento. Prima era una moto unica, in una terra di mezzo tra supermedie e hypernaked. Oggi la sua concorrenza diretta ha nomi e cognomi, ed è agguerritissima.

Leggerezza e divertimento

Ora però veniamo al dunque: com’è guidare su strada questa Ducati? Senza dubbio molto più semplice e divertente di quanto non sia mai stata la precedente versione.

Volendo si può spingere davvero forte, e non è una novità: sospensioni Öhlins e freni Brembo non temono certo la guida sportiva. Ora però ci si può godere la guida anche senza il coltello tra i denti. La SF V2 è veloce in ingresso, rassicurante in percorrenza e spassosa in uscita, a qualunque ritmo e pure nello stretto.

Prova Ducati Streetfighter V2 S 2025: difetti? Giusto due appunti…

A conti fatti, solo due cose non mi sono piaciute nella dinamica di guida della Streetfighter V2. Da un lato le tre regolazioni del freno motore, molto simili tra loro, tanto da costringere a concentrarsi sul serio per constatarne la diversa intensità.

Dall’altro la corsa a vuoto eccessiva del freno posteriore, che dunque attacca molto in basso. Quando la pompa chiama in causa il freno, potenza e modulabilità sono ottime, ma così diviene difficile sfruttarlo, specie nelle curve a sinistra.

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