Tra le novità Ducati 2025 un posto di rilievo, nonostante si tratti di un modello di nicchia, va al nuovo XDiavel V4. Da pronunciare rigorosamente al maschile, secondo i suoi ideatori bolognesi. Tante le modifiche rispetto al precedente 1260, a partire dal design, che appare più armonico che in passato. Forse è meno originale, vista anche l’assenza del traliccio in tubi di acciaio, ma il risultato resta degno di nota. Spiccano i cerchi con razze a stella e superfici lavorate alle macchine utensili, valorizzati dalle dimensioni poderose degli pneumatici. I gruppi ottici occupano la scena grazie alle soluzioni con DRL a doppia C anteriore e al disegno avvolgente dell’elemento posteriore.
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Sono tante, però, le novità sostanziali. Cambia la posizione in sella, con il pilota più avanti rispetto al centro del veicolo e che può beneficiare di un manubrio arretrato e abbassato. Il piano di seduta resta apprezzabilmente accessibile, visto che è posto a soli 770 mm da terra. In più beneficia di un’imbottitura più spessa di ben 58 mm, a vantaggio del comfort. La sospensione posteriore con 25 mm in più di escursione della ruota farà piacere a chi viaggia o usa la moto su strade sconnesse. Anche il passeggero avrà migliore accoglienza, grazie alla sella più larga del 30%, più lunga del 50% e più imbottita (+25 mm); non manca uno specifico maniglione, che viene consegnato insieme alla moto per essere montato successivamente. L’intera porzione di sella del passeggero può essere rimossa per installare il codino monoposto. Le pedane di serie sono regolabili su più posizioni ma possono essere drasticamente riviste nella loro collocazione grazie a un kit che permette di spostarle più indietro, a vantaggio di un approccio sportivo. Nota di merito per il peso in ordine di marcia senza carburante, che si ferma a 229 kg, 4 in meno rispetto al vecchio XDiavel 1260 e 6 in meno del precedente XDiavel 1260 S. Merito del nuovo telaio?
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A suggellare le novità racchiuse nel modello 2025 arrivano i colori, del tutto inediti, Burning Red e Red Lava. Pur essendo entrambi su base rossa, si discostano dal tradizionale rosso Ducati, e questa è la prima volta per il marchio italiano, un segno del particolare status che XDiavel ha nell’ambito della gamma.
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168 CV e 125 Nm per il V4 Granturismo
Il motore è il noto V4 Granturismo da 1.158 cc, con valori di alesaggio e corsa pari a 83 e 53,5 mm. Il motore, montato anche su Multistrada, Multistrada Rally, Multistrada Pikes Peak e Diavel, in questa versione eroga 168 CV a 10750 giri/min e 126 Nm di coppia a 7500. Pesa 68 kg e dispone dell’albero motore controrotante, una soluzione tecnica che contrasta l’inerzia giroscopica delle ruote. L’albero motore ha perni sfalsati di 70°, con ordine di scoppio Twin Pulse. Una delle caratteristiche del motore è la disattivazione estesa, cioè lo spegnimento della bancata posteriore durante le soste a motore acceso e in marcia ai bassi regimi, quando il carico è ridotto. Il sistema funziona in tutti i Riding Mode e non può essere escluso. Oltre che a garantire un piccolo risparmio di carburante, contribuisce a ridurre il calore trasmesso dalla bancata più vicina al pilota, che ci è seduto praticamente sopra.
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Il V4 Granturismo vanta intervalli di manutenzione particolarmente lunghi – 15.000 km per il cambio olio, 60000 per la regolazione delle valvole – ed è elemento stressato della ciclistica, che include un nuovo elemento anteriore monoscocca in alluminio fissato alle testate – addio al traliccio in tubi di acciaio – e un bel monobraccio. La sella è sorretta da uno specifico telaio fuso, anch’esso in alluminio. L’interasse fa segnare 1.260 mm, con 29° di inclinazione del cannotto di sterzo e 145 mm di avancorsa. Bello il terminale di scarico a quattro uscite, che contribuisce ad accentuare il fascino muscolare di questa “sport cruiser”.
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Sospensioni regolabili e freni Brembo
Decisamente massiccia la forcella con steli di 50 mm di diametro, regolabile in compressione e precarico dallo stelo sinistro e in estensione dal destro. Anche il monoammortizzatore è regolabile in tutte le funzioni, con l’escursione ruota posteriore a 145 mm, +25 mm rispetto a quella anteriore.
Il nuovo Ducati XDiavel può contare su una ricca dotazione grazie anche alle pinze monoblocco Brembo Stylema anteriori con pompa radiale PR16/19 e ai dischi flottanti da 330 mm di diametro; dietro il disco è da 265 mm con pinza Brembo a due pistoncini. Molto scenografica la ruota posteriore da 17” con canale da 8”: monta una monumentale copertura Pirelli Diablo Rosso III nella misura 240/45, mentre davanti c’è un più sobrio 120/70.
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Elettronica, c’è tutto
Come su tutta la gamma Ducati l’elettronica è particolarmente completa. Partiamo dalle basi, con i quattro Riding Mode Sport, Touring, Urban e Wet. Tre i Power Mode, ossia le modalità di erogazione della potenza, con High e Medium da 168 CV e 126 Nm ma con differenti caratteristiche di erogazione, mentre Low – associato al Riding Mode Wet – fa scendere la potenza massima a 115 CV e la coppia a 114 Nm.
L’ABS Cornering EVO si avvale dell’IMU Bosch a sei assi per garantire la massima potenza frenante anche a moto inclinata. I tre livelli si distinguono in base alla modalità d’uso: l’1 è il più sportivo e anche l’unico che a dispetto del nome non ha la funzione Cornering, bensì il rilevamento della ruota posteriore sollevata, l’imbardata attiva e l’azione solo sulla ruota anteriore. Non è associato di fabbrica a nessuno dei Riding Mode, proprio perché è il meno conservativo dei tre ed è indicato per piloti esperti.
Il controllo di trazione DTC agisce sull’anticipo di accensione, sull’iniezione e sulle valvole dei corpi farfallati; può essere regolato su quattro livelli, tre da asciutto e uno da bagnato. Il Wheelie Control (DWC) è anch’esso regolabile su quattro livelli e permette di regolare l’impennata con la massima precisione. Ancora più votato al divertimento è il Ducati Power Launch (DPL), che gestisce in autonomia la partenza e la successiva accelerazione, fino all’innesto della terza marcia. Su tre livelli, nel primo esalta le prestazioni e per questo permette un numero limitato di partenze consecutive.
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Spazio al gusto di guida, infine, con il Ducati Quick Shift 2.0: sul pedale non c’è la tradizionale cella di carico, a beneficio dell’aspetto estetico, perché il sistema rileva la marcia inserita e la posizione del tamburo del cambio.
Oltre all’accensione con la chiave in tasca, il nuovo Ducati XDiavel V4 dispone degli effetti Welcome e Coming Home, che strizzano l’occhio al mondo delle quattro ruote e a soluzioni simili presenti ad esempio sulle auto Audi: il primo fa accendere le luci, come a segnare con un espediente simbolico l’inizio dell’esperienza di guida; il secondo ha una funzione di sicurezza, dato che illumina per qualche secondo lo spazio antistante la moto parcheggiata, tramite gli anabbaglianti quando è buio oppure con le luci DRL nelle altre condizioni.
Un cenno va infine al nuovo cruscotto, che utilizza la strumentazione TFT a colori da 6.9” della Panigale V4 e propone una ingegnosa logica di sfruttamento dello spazio, con aree variabili e modulari in funzione delle informazioni ritenute più interessanti dal pilota.