Al telefono. “Cek, durante la settimana Eicma in cui il nostro staff Red-Live sarà operativo in toto come redazione on-line ufficiale della fiera (www.eicma.it), il sabato 12 “partecipereremo” a una gara di flat organizzata da Scramber Ducati nell’ovale ricavato nell’area esterna Motolive. La fai tu che arrivi dal motocross, vero? Grazie ciao”. Ah ok. Neppure il tempo di pensarci e tanto meno rispondere, che Capitan Cordara chiude la comunicazione. In tutto ciò, abbiamo omesso un piccolo dettaglio: che il sottoscritto, nonostante un’esperienza su due ruote obiettivamente ampia e trasversale, con la disciplina del flat, non può certo vantare esperienze tali da poter affrontare una gara. Vabbè. Cercheremo di arrangiarci come si riuscirà… mi dico da solo. Detto fatto. Peccato che sin dal giorno di apertura di questa edizione di EICMA, il sottoscritto sia stato afflitto da una fastidiosa forma influenzale che mi ha buttato a terra non poco, in pratica ho la forza di un bambino di due anni. Poco male, ora di sabato passerà… mi dicevo, giorno dopo giorno. Infatti, sabato mattina, febbre 38.2. Prendo l’ennesima dose di tachipirina che dal martedì ho perso il conto di quante… e mi dirigo col van dalla Brianza verso Rho, questa volta entrando però direttamente dal Cargo 1 col pass da pilota e non da giornalista.Mi aspetta la crew Scrambler Ducati, diretta da Claudio De Angeli: un gruppo giovane e frizzante, molto attivo, che sul progetto Scrambler, si sta muovendo molto bene, sotto tutti i profili, compreso quello mediatico, di iniziative e comunicazione in generale. Così si fa, penso che questo sia uno dei metodi più efficaci per far tornare la passione moto alle nuove leve, ai giovani, da anni troppo distratti e lontani dal mondo passionale delle due ruote. Delle moto, in particolare.Lo Scrambler Flat Track Media Challenge si svolgerà tutto in una fascia oraria compressa fra mezzogiorno e circa le 4 di pomeriggio, operazioni preliminari, prove libere e gara compresi. Si tratta di un contest-sfida fra alcuni nomi noti del circus moto-mediatico-giornalistico italiano e sono onorato di farne parte.La formula è quella di un mini endurance a coppie, formate dall’organizzazione nell’ottica di un criterio misto e il mio compagno di squadra è Federico Aliverti, attuale direttore del mensile Motociclismo, nonché noto tester, specializzato in moto veloci. Le altre coppie sono ben assortite, con giornalisti affermati, blogger influencer e l’appassionatissimo Dj Ringo, Direttore artistico di Virgin Radio, l’emittente più rock che ci sia. In men che non si dica è già tempo di prove libere e dopo un curato briefing da parte di Giacomo Casartelli (responsabile di Eicma Motolive) e il già citato Claudio De Angeli, raggiungiamo la nostre cinque Scrambler 800 Flat Track Pro approntate appositamente. Belle. Sono davvero belle e cattive, così alleggerite e con le tabelle portanumero bianche. Sono le stesse usate durante il WDW (World Ducati week) 2016 nella gara Flat Track Superstar. La moto è stata sviluppata partendo da quella usata da Troy Bayliss nel campionato americano AMA Pro Flat Track 2015. Urge qualche dritta di tecnica specifica di flat track. L’incontro non troppo casuale con l’amico Marco Belli, guru italiano della specialità è quello che ci vuole.Siamo alle prove libere, un quarto d’ora da smezzarsi in una manciata di minuti a testa fra i due compagni di team, sufficienti a farci capire che ci stancheremo a sufficienza per non farli risultare troppo pochi… Anche perché bisogna preservare le energie, soprattutto io, che vi ricordo sono afflitto dall’influenza.A proposito, come va? Bene, sul fronte febbre: la mitragliata di Tachipirina me la sta arginando, ma il problema è che le medicine mi hanno passato una generale spossatezza fisica e mi sento davvero debole. Manca mezz’ora alla nostra gara e più che la solita adrenalina pre competizione, mi è salita una discreta sonnolenza. Appetito zero, così, il rimedio immediato, anche se non il massimo sul fronte salute (il mix non è consigliabile specie a stomaco vuoto e con medicinali in circolo) è di calarmi una bevanda energetica. Anzi, facciamo due, va, che non si sa mai, visto che è un endurance. Tempo pochi minuti e arriva la carica necessaria: con il mio compagno siamo pronti ad affrontare le 3 sessioni a testa che ci spettano, dandoci il cambio ogni 5 giri di tracciato. Parte lui, dopo poco è in testa e conclude la sua sessione davanti a tutti. Al cambio pilota, la regola di questa formula di gara dice che si resettano i distacchi e si riparte tutti insieme. Riesco a mantenere il comando lasciatomi da Federico sin dalla prima curva, mentre dietro, il trio assatanato Ungaro, Lancellotti e Pirillo incalza in modo piuttosto esuberante, suonandosele sportivamente di santa ragione fra loro. Riesco ad arginarli per tutta la mia sessione, concludendola ancora in testa e mantenendo con il mio compagno il comando della gara. La terza sessione di Federico viene gestita in modo autorevole e mi passa il quarto cambio ancora in testa. Tocca ancora a me e nel frattempo mi cala un po’ la carica energetica: sopravviene, come temevo, un po’ di flemma. Cerco di reagire come posso, ma il gruppo è infuocato e in due (Ungaro e Pirillo) riescono a infilarmi alla prima curva dove mi faccio trovare decisamente poco incisivo alla staccata, rispetto alla sessione precedente. Cerco di gestire le poche energie con un Cristian Lancellotti costentemente alle calcagna, onestamente più performante, ma riesco a contenerlo fino al penultimo passaggio, quando con un evidente calo di riflessi, arrivo in ritardo su una perdita dell’anteriore e scivolo interno curva coinvolgendo l’incolpevole mio inseguitore.Nulla di male, ma tronco completamente la leva della frizione in principio e la ripartenza su sterrato è a dir poco acrobatica. Nel frattempo, anche una girandola di carambole di quasi tutti in entrambe le sessioni ha rimescolato le carte e il risultato finale è affidato al conteggio dei giri totali da parte dei giudici. Su un podio delle grandi occasioni del Motolive, sopra un pubblico da MotoGP, lo speaker Giulio Gori svela in diretta la classifica totale che ci vede al secondo posto dietro la coppia Pirillo-Beltrandi. Mannaggia a me e alla mia scivolata, che ha chiaramente compromesso la vittoria del mio team. Non posso che scusarmi con il mio compagno Aliverti, che più di vincere le sue sessioni non poteva proprio fare. Ma per questa volta, il risultato, sul podio a festa, passa in secondo piano rispetto al messaggio che principalmente premeva a Scrambler Ducati. Trasformare un soleggiato sabato di novembre in una perfetta Land of Joy. Far divertire i partecipanti, mandarli a casa tutti interi e, soprattutto, far urlare e gioire il pubblico, che tra traversi, sorpassi, scivolate, staccate e sgomitate, per come ha acclamato i piloti sotto il palco, sembra proprio che l’obiettivo di Ducati sia stato raggiunto.