Kawasaki non ha rivoluzionato la Z900, ma è intervenuta in ogni comparto per migliorarla e arricchirla. Una direzione seguita anche dal design, chiaramente da Z, con faro anteriore aggressivo, coda affilata e spalle possenti, ma più ricercato e moderno. Ma cosa cambia esattamente sotto le sovrastrutture? E, soprattutto, come va? Scopriamolo in questa prova della Kawasaki Z900 2025.
Com’è fatta: motore ed elettronica rivisti
Iniziamo con le novità tecniche, a partire dal motore. Con l’aggiornamento all’Euro 5+ riceve non solo modifiche ad alimentazione, scarico e mappatura, ma anche nuovi alberi a camme con profili studiati per esaltare ancora di più la coppia ai bassi e medi regimi.
I dati di picco dichiarati dal quattro in linea da 948 cc rimangono sostanzialmente invariati, con 124 CV a 9.500 giri e 97,4 Nm a 7.700. Le novità più evidenti sono però a livello elettronico. Arrivano infatti il Ride-by-Wire multimappa e la piattaforma inerziale, al fine di rendere più preciso l’intervento degli aiuti alla guida, aggiungendo inoltre l’ABS attivo anche in piega. Altre nuove dotazioni di serie sono il quickshifter con blipper in scalata, attivo sin dai 1.500 giri, e il cruise control.
Il tutto è visualizzabile da una nuova strumentazione TFT a colori da 5 pollici, con la possibilità di connettersi via Bluetooth allo smartphone, e in più la chicca di poter essere gestita anche tramite comandi vocali, ovviamente a patto di avere un interfono connesso.
Prova Kawasaki Z900 2025: aggiornamenti ciclistici
Potevano mancare gli aggiornamenti alla ciclistica? Assolutamente no. Le sospensioni, entrambe regolabili in precarico ed estensione, hanno ricevuto un nuovo setup, mentre i freni possono contare ora su nuove pinze Nissin radiali a 4 pistoncini.
Cambiano anche i pneumatici di primo equipaggiamento, Dunlop Sportmax Q5A. Inoltre, nascosto alla vista, pure il telaio ha subito delle leggere modifiche, con un fazzoletto di rinforzo nella zona del cannotto ridisegnato e un andamento più orizzontale dei tubi sotto la sella, per aumentare lo spessore di quest’ultima. A proposito di ergonomia, proprio la sella è stata ridisegnata e cresce in altezza di un centimetro fino a 830 mm, e pure il manubrio è nuovo.
Infine, il dato sul peso, che cresce di un chilo a fronte di una dotazione decisamente più ricca. Siamo a quota 213 kg in ordine di marcia.
Ergonomia azzeccata
Bene, abbiamo visto rapidamente, ma non troppo, quanto di nuovo c’è in questa Kawasaki Z900 2025, ed è molto di più di quanto sembrasse qualche mese fa, quando è stata svelata.
Ma come si traduce tutto ciò una volta alla guida? Inizierei con ordine logico dalla posizione di guida. Se è vero che la Z900 è immediatamente riconoscibile come tale, alcune piccole differenze mettono in luce una vena un pizzico più sportiva. Mi riferisco innanzitutto alla sella: un centimetro in più di altezza da terra, significa una seduta un filo più alta, con il carico che si sposta leggermente in avanti.
Inoltre, a parità di posizione delle pedane, cambia anche il manubrio. Kawasaki non dichiara i dettagli delle quote, ma sembrerebbe un filo più aperto e piatto, dando un senso di controllo maggiore sull’avantreno.
E con queste premesse di una posizione più sportiva, ma in generale in linea con la precedente Z, è davvero facile entrare in confidenza con questa super media, quasi maxi naked. Il serbatoio resta molto largo da abbracciare con le cosce, ma con il discreto spazio longitudinale sulla sella, si può arretrare per stringerlo a dovere nella guida sportiva.
Erogazione ultralineare
Iniziamo invece dalla guida più tranquilla per la prova di questa Kawasaki Z900 2025, dove si apprezzano immediatamente altri cambiamenti. Mi riferisco a quelli apportati al motore, che regalano un’erogazione ancora più morbida e ancora più piena rispetto a prima, rendendo particolarmente gustoso l’uso disimpegnato.
I medi regimi offrono una coppia abbondante, perfetta per guidare di buon ritmo senza ricorrere più di tanto al cambio. Estremizzando un po’, questa è una di quelle moto su cui si potrebbero tranquillamente disinstallare prima e seconda marcia, perché la terza e la quarta, anche nel misto medio-stretto, vanno più che bene per essere tirati fuori con un bel brio, dalle curve.
Quando poi si passa dalla mappatura Road alla Sport, l’erogazione lineare continua a restare protagonista, tanto che non viene naturale andare a cercare la zona rossa. I medio-alti regimi sono quelli dove si ha in cambio il meglio dalla Z, salvo quando proprio ci si vuole godere il bel sound d’aspirazione che arriva dall’airbox.
Più tecnologica
Sì, forse c’è un pizzico meno di coinvolgimento alla guida rispetto a prima, proprio per la mancanza di un vero e proprio cambio di passo agli alti; ma in compenso il cambio elettronico permette di sfruttare meglio le prestazioni assolute, sostanzialmente invariate rispetto a prima.
Era una mancanza sul vecchio modello, ed è stata colmata ottimamente: il quickshifter è attivo sin dai 1.500 giri e funziona molto bene, sia in salita, sia in scalata. È preciso, consistente senza essere troppo contrastato e in generale molto a punto, anche se non è il sistema più veloce in assoluto nell’attuale panorama delle nude sportive.
A questo punto, per completezza della prova di questa Kawasaki Z900 2025, merita un cenno la nuova elettronica. A partire dal nuovo TFT a colori da 5 pollici, decisamente più chiaro, moderno, completo e facile da utilizzare.
Grazie al nuovo hardware, poi, ABS cornering e controllo di trazione sono più sofisticati, e alla guida si sente. Come? Beh, grazie al fatto che entrami i sistemi… non si sentono intervenire quando non serve.
Prova Kawasaki Z900 2025: tra le curve
Ok, bello tutto: ma tra le curve? Se è vero che anche in questo caso le novità tecniche possono sembrare secondarie, in realtà anche da questo punto di vista c’è parecchio da dire.
Innanzitutto, le nuove gomme di primo equipaggiamento, le Dunlop Sportmax Q5A, sono finalmente al livello delle ambizioni di guida sportiva di una super-media naked di questo genere. C’è molto più feeling rispetto a prima, si percepisce più grip e, cosa altrettanto importante su una moto che comunque non brilla per leggerezza con i suoi 213 kg in ordine di marcia, è che il profilo è anche più svelto. Ciò significa ingressi in curva e cambi di direzione più rapidi rispetto a prima.
Poi ci sono i nuovi freni, con un gran bite iniziale e una discreta potenza. A conti fatti davvero un impianto di buon livello, specialmente se contestualizzato sulla versione base proposta a partire da sotto i 10 mila euro.
Infine, mi sono piaciute molto le sospensioni e il loro nuovo set-up. In particolare il mono, che regge bene anche la guida piuttosto aggressiva. In generale, a entrambe le estremità la moto è equilibrata, trasferendo bene i carichi, ma senza tirarsi indietro dinanzi ai pruriti del polso destro di chi è in sella.
L’unico appunto lo muoverei alla forcella, un filo libera nella prima parte di escursione, il che richiede di dosare quell’ottimo bite iniziale dei freni, per evitare di scomporre l’assetto.
Un deciso passo avanti
Alla prova dei fatti, la nuova Kawasaki Z900 2025 è un deciso passo avanti rispetto alla precedente, pur restando fedele ai capisaldi del modello. La somma di tanti aggiornamenti di lieve e media entità, infatti, dà come risultato una moto più completa e anche più affilata nella guida sportiva, senza risultare meno piacevole nell’uso più tranquillo.
Tutto ciò assume ancor più valore tenendo presente il listino di 9.990 euro per la colorazione nera, che sale a 10.240 per le livree con telaio verde o rosso. Ora non resta che provare anche la versione aggiornata della SE. Ma per quella, ci risentiremo tra alcune settimane, sempre qui, su RED Live.