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KTM RC8R Track Trofeo Bridgestone Vallelunga 2

Tre giorni da protagonisti a Vallelunga per la terza tappa del Bridgestone Champions Challenge. Una gara corsa sempre al limite, con finale… a sorpresa.

Le gocce calde che cadono dalla doccia lavano il sudore e, ammetto, anche un pizzico di amarezza per un finale di gara che poteva essere molto differente. Ma il motorsport è anche questo: parti bene, sei a posto, guidi convinto. A volte costruisci un week end che sembra perfetto e poi ti giochi la gara per un episodio. Intendiamoci, nessuno potrà mai dire che avrei vinto la gara, anzi. Ma ero li, pronto a giocarmela con Flavio Gentile dopo 7 giri in cui tutti abbiamo guidato al limite. Invece un doppiaggio sciagurato alla curva Roma (l’ultima prima del traguardo) mi ha tolto la soddisfazione di battagliare fino all’ultimo con un pilota molto, molto veloce. Alla fine il traguardo l’ho tagliato per terzo, in volata. Ancora un podio, questa volta arrivato dopo una autentica battaglia. Soddisfatto? Certamente sì, ci mancherebbe, anche perché quando in gara combatti così per le posizioni che contano non puoi non esserlo, diciamo che però è mancata la ciliegina sulla torta.Detto questo, e partendo dall’inizio, il week end si mette subito piuttosto bene per noi. Tanto per cominciare pare che finalmente non dovremo montare le rain e questo è già un buon punto di partenza. La prima “sorpresa” è quella di dover intervenire poco sulla moto a livello di assetto. Ora capisco cosa intendono i piloti quando affermano di aver trovato “una buona base su cui poter lavorare” (grazie Max!). Come ho già detto, la KTM RC8R Track è sensibilissima, come le vere moto da gara ha sospensioni precise, che sentono il click. Se penso che tutto è di serie…In effetti partiamo con l’assetto di Misano e da li ci spostiamo pochissimo, qualche click in meno alla compressione della forcella (a Vallelunga le staccate sono molto meno stressanti) e un paio di giri di molla in più sul precarico del monoammortizzatore per cercare di far “muovere” meno la moto nei curvoni. Tutto qui, la mia RC8R Track ora dimostra di digerire bene anche Vallelunga e nonostante stia utilizzando gomme usate (l’anteriore addirittura con 5 turni sulle spalle) riesco già a girare più veloce rispetto ai tempi della prima gara. La moto ora è stabile, ha una scarsissima tendenza all’impennamento. Negli allunghi soffre un po’ le quattro cilindri, ma nel guidato ha una ciclistica quasi inarrivabile per agilità.Ora che le conosco meglio devo dire che, in effetti, uno dei pregi delle Bridgestone R10 sta proprio nella costanza di rendimento, forse sul giro secco non sono veloci come altri prodotti concorrenti, ma il vantaggio è che la performance la mantengono per tutta la vita. La differenza tra gomma usata e gomma nuova è di pochi decimi di secondo e questo per chi, oltre al tempo sul giro, bada anche al portafogli è sicuramente un vantaggio. Noto comunque una certa sensibilità nei confronti della temperatura dell’asfalto. In particolare, le R10 sembrano avere poca simpatia per l’asfalto di Vallelunga che quando si scalda perde davvero molto grip, soprattutto nella parte “vecchia”. In effetti anche a Misano avevo girato con il caldo torrido in qualifica senza avere problemi particolari di grip. Qui invece notiamo che fino a che si resta sotto i 40 gradi di asfalto di aderenza ce n’è in abbondanza, oltre questa soglia la situazione è molto meno idilliaca e si scivola parecchio. In queste condizioni limite ci vorrebbe forse una mescola più morbida (la Type4) che però non è presente al trofeo. Ma, detto questo, tant’è, siamo tutti nelle stesse condizioni.LE PROVECon queste premesse capiamo che il turno buono sarà quello del mattino, in programma alla 10.15 e per questo entro in pista carico e concentrato. Addirittura ora è quasi troppo fresco perché la classica nuvola di Fantozzi aleggia su Vallelunga vogliosa, a quanto pare, di scaricare un po’ di acqua. Non perdo tempo, mi lancio subito la pista è libera e dopo pochi giri riesco (unico del sabato) ad abbattere il muro dell’1.45. 1.44.990 è il tempo che mi vale la pole position provvisoria. Raffaele Rubino (wild card di lusso) è secondo a 5 decimi, Rossano Albanese terzo a 6 decimi, e Flavio Gentile il mio riferimento e il pilota che (giustamente, come vedremo) temo di più è quarto a un secondo.Qualche goccia di pioggia saluta gli ultimi minuti del turno e manda tutti in pit lane in anticipo. Pole Position, per la prima volta nella mia vita mi trovo in cima alla lista dei tempi in qualifica e la cosa, non lo nego, mi dà un gran gusto. Gusto ancora maggiore al pomeriggio perché con l’arrivo del sole e del caldo la pista si rallenta e nessuno riesce a migliorare.La sera è festa, anche perché Luca Raggi il “patron” del trofeo non perde occasione per creare aggregazione nel paddock. Che si tratti dell’hospitality dove ormai mezzo paddock va a mangiare o di eventi come la selezione di Miss Lazio avvenuta a Vallelunga, l’area Bridgestone è sempre piuttosto affollata. È anche per questo che mi piace questo trofeo, l’organizzazione ha la capacità di “fare gruppo” e di coinvolgere i partecipanti che vivono il week end non solo come un evento sportivo ma anche come una buona occasione per divertirsi insieme ad altre persone che condividono la stessa passione.LA GARAMemori della prima gara a Vallelunga gli amici piloti della Bridgestone si attendono una gara in solitaria (li ringrazio della stima…) “domani vai in fuga” è la frase che mi sento ripetere un paio di volte. Invece io non sono per niente tranquillo, i cronologici dicono che Rubino è veloce e costante, e per quel poco che conosco Flavio Gentile so che certo non resterà li a guardarci, anzi il fatto di non essere in prima fila lo avrà trasformato da Gentile in Arrabbiato… Inoltre la gara è prevista a mezzogiorno e farà caldo, molto caldo per cui di sicuro ci sarà da stare attenti.La gara infatti rispecchia le (mie) aspettative. Scatto bene allo spegnersi del semaforo, ma al curvone sono già quarto perché gli altri hanno allungato le marce meglio di me. Dopo un paio di curve riesco a passare Albanese e sto già respirando lo scarico di Gentile a sua volta incollato alla Suzuki di Rubino. Capisco subito che la gara sarà tiratissima, infatti al secondo giro stiamo già girando sui tempi della Pole, il problema è che fa un caldo micidiale per cui si scivola parecchio sia in ingresso sia in uscita di curva e le traiettorie non sono proprio “chirurgiche”.Nessuno però ha intenzione di mollare, ne nasce una bagarre entusiasmante; prima Flavio poi io riusciamo a sorpassare Rubino in staccata dove le nostre KTM sembrano essere imbattibili. I tempi scendono ancora: 1.44.7 è il mio giro più veloce (e il giro veloce della gara), Flavio guida alla grande ma in qualche punto riesco a stargli molto vicino, tento un attacco alla Campagnano ma vado un po’ largo, mi ripassa subito. Poi ritento ai Cimini e riesco a mettermi davanti.Massima concentrazione, cerco di guidare più pulito che posso senza sbavature così da non dare agli altri la possibilità di ripassarmi, scendo di nuovo sotto l’1.45, ma la tabella che “il Mauri” (ormai si chiama così, non potrei chiamarlo in altro modo) mi espone dai box con un inesorabile “+0” mi fa capire che Flavio è ancora incollato. Infatti ai Cimini mi rende il favore ripassandomi (grazie eh) ma non lo mollo, stavolta sono io a stargli addosso. Rubino è un pelo più staccato e ormai la lotta per la vittoria sembra un affare tra Karote. A tre giri dalla fine il fatidico doppiaggio. Tre piloti più lenti ci precedono, la pista si riempie di bandiere blu, spero con tutto me stesso di trovarli in un punto della pista non in cui non sia troppo difficile passare. Invece accade esattamente il contrario. Arriviamo alla Roma, i tre vedono le bandiere ma non si spostano, si sparpagliano. È qui la chiave della gara, Flavio è più scaltro di me (oltre che più coraggioso) e si butta passandone uno a destra e uno a sinistra il terzo è fuori traiettoria e lo liquida senza problemi. I 2 metri che mi distanziano da lui sono sufficienti perché io mi trovi doppiati in piena traiettoria e debba chiudere il gas.In quel giro il mio tempo sarà di 1.46.5, sufficiente perché Flavio allunghi e Rubino mi riagganci passandomi in accelerazione fuori dalla Roma. Vorrei poter scrivere cosa mi è passato per la mente in quel momento ma motivi di buoncostume me lo impediscono… Negli ultimi tre giri la battaglia si accende ancora di più Gentile va largo alla Campagnano siamo ancora tutti attaccati ma le porte si chiudono e passare è diventato difficile, tento un paio di attacchi disperati (all’esterno alla curva del Semaforo e all’interno al tornantino) ma Rubino è bravo e veloce, mi devo “accontentare” del terzo posto.Complimenti quindi ai miei due avversari, bravi, veloci e tosti battagliare con loro è stato un onore oltre che una goduria, e complimenti anche al mio team (Max Mauri e Valerio) che riesce a trasformare un week end di gara in una piccola vacanza (senza di loro tutto questo avrebbe poco senso) e che mi ha messo sotto il sedere una moto perfetta. Moto che, sottolineo, sto utilizzando così come esce dal concessionario (marmitte a parte come ho detto in occasione della prima gara), e che, quindi, chiunque potenzialmente può acquistare e usare per correre. Se non è essere Ready to Race questo…PS: siccome l’ho promesso saluto il gruppo del team “Over 40” (a cui dovrei essere iscritto di diritto per anagrafica) che ha il suo miglior rappresentante in Mauro Boccadoro il più veloce nella Over 45 sulla sua BMW. L’altra volta i pugliesi, questa volta i veneti. Par condicio in un campionato che è davvero nazionalpopolare.. Alla prossima!

 

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