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Mugen Shinden

Il TTX GP sta diventando un banco prova sempre più importante per chi vuole sviluppare moto elettriche ad alte prestazioni. La Mugen-Honda è l’ultima arrivata e a guidarla sarà niente meno che il pluricampione John Mc Guinness.

L’ho detto in più di una occasione, finché la moto elettrica è confinata a progetti di qualche sognatore della Silicon Valley i numeri saranno inevitabilmente minuscoli. Ma quando sono colossi come KTM e Honda a pensare all’elettrico, allora la storia cambia. Il marchio di Mattighofen ha già scoperto le carte e lo ha fatto nel suo ambiente preferito con un progetto off road a suo modo rivoluzionario come la Freeride E. Honda ci sta pensando e in parte ha già svelato i suoi piani con la RC-E. Ma perché parliamo di questo in un articolo dedicato alla Mugen? Semplice, perché la Mugen è di proprietà della Honda e sotto a questa Shinden si nasconde proprio la RC-E di cui abbiamo parlato tempo fa. Honda quindi si “traveste” da Mugen e va a sondare il terreno delle moto elettriche sul circuito più probante che c’è il mountain del Tourist Trophy. Se la vedrà con progetti altrettanto avanzati come la Moto Czysz (vittoriosa l’anno scorso con Michael Rutter), con la Mission R (altra creatura Californiana) e con molti altri concorrenti che ormai riempiono la griglia della gara dell’Isola di Man. Per non sbagliare alla Mugen hanno ingaggiato nientemeno che John Mc Guinness l’uomo più veloce di sempre sul Mountain capace di viaggiare per un giro a 123,975 miglia all’ora di media (199 orari). Del resto si sa, non avrà le insegne Honda sulla carenatura questa Shinden, ma ai giapponesi non piace molto perdere.Obbiettivo nemmeno troppo velato superare le 100 miglia orarie di media (160 km/h) che per una moto elettrica significa andare davvero fortissimo e toccare punte di 250-260 all’ora. Del resto già l’anno scorso Rutter ci è andato vicino fermando i cronometri sui 22 minuti e 43 secondi arrivando a una media di 99, 604 miglia orarie. Interessante che anche i top rider (sicuramente bene pagati) si cimentino anche con queste moto. Alla fine il punto è: cambiano i motori ma per far andar forte le moto sono sempre gli stessi nomi.

 

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