Incredibile. Ancora una volta MV Agusta – in preda a vicissitudini finanziarie ormai ricorrenti, che hanno portato all’aumento di capitale con l’ingresso di KTM al 25% – riesce a stupire con il lancio della Superveloce 1000 Serie Oro.
Prodotta in serie limitata – assemblata a mano e numerata, completa di certificato di autenticità e kit racing – la Superveloce 1000 Serie Oro amplia la gamma, affiancandosi alla Superveloce 800. Lo studio stilistico e in particolare quello aerodinamico sono stati molto accurati, grazie all’utilizzo di strumenti come il CFD (Computer Fluid Dynamics).
Ipersportiva e neo rétro
Ne parla nel dettaglio Brian Gillen, R&D Director: “Con la Superveloce 800 abbiamo creato la categoria delle neo rétro supersportive. Ora ci siamo spinti oltre, con l’ampliamento della gamma e la creazione di una moto neo rétro ipersportiva. Abbiamo guardato al nostro passato di azienda pioniera della tecnologia ma la Superveloce 1000 Serie Oro va molto oltre l’idea di rievocare la storia. L’applicazione della tecnologia, infatti, non si è concentrata esclusivamente sulla moto ma sull’intero processo produttivo: dagli strumenti di progettazione a quelli di sviluppo, fino all’industrializzazione. Nel processo, dall’inizio alla fine, c’è tanta tecnologia: strumenti di scansione 3D, Computer Fluid Dynamics, modellazione 3D, virtualizzazione. Ad esempio, abbiamo esplorato i processi di produzione della fibra di carbonio e scelto di utilizzare varie tecniche costruttive – laminato manuale o forgiato – sulla base delle effettive necessità d’uso. Hanno caratteristiche peculiari che possiamo sfruttare, come lo spessore ridotto e la resistenza pluri-direzionale della fibra di carbonio forgiata. La tecnologia, quindi, non riguarda solo il componente in sé ma l’intero processo. Abbiamo potuto sfruttare tecnologie che fino a pochi anni fa sarebbero state definite futuristiche e con cui abbiamo approfondito le interazioni tra lo stile e l’ingegnerizzazione della forma”.
Su base Brutale 1000 RR
La base di telaio e motore è la Brutale 1000 RR, ma l’ispirazione del nuovo modello risale a una MV Agusta di cinquanta anni fa, la 500 che nel 1972, 50 ha visto debuttare le prime ali con funzione aerodinamica. Aerodinamica e design che sulla Superveloce 1000 Serie Oro sono molto ben integrati, come si evince da tanti particolari: i copridischi in fibra di carbonio dei freni anteriori ricordano i freni a tamburo del passato ma raffreddano le pinze e mantengono vicino alla ruota il flusso d’aria che poi investe i radiatori dell’acqua e dell’olio. Le prese d’aria più esterne, poste nella zona anteriore della carenatura, in basso, accolgono alcune appendici aggiuntive per accrescere la deportanza e creare una depressione che facilita l’evacuazione dell’aria calda dal radiatore dell’olio.
L’ala principale, a differenza di proposte anche recentissime della concorrenza, caratterizzate da un aspetto quanto meno invasivo, si estende per tutta la larghezza della zona frontale, eccetto sotto il gruppo ottico anteriore, ed è molto ben armonizzata con la moto.
La forma segue la funzione
Stephane Zache, responsabile design Superveloce 1000 Serie Oro insieme al team CRC: “Da stilista posso dire che ci sono parti meccaniche e aerodinamiche che sono estremamente tecniche ma con poco stile, come ad esempio per tanti componenti utilizzati in MotoGP. Sulla nostra Superveloce 1000 Serie Oro le alette sono efficaci ma hanno un valore estetico forte. La forma segue la funzione, e il risultato è estremamente valido sul piano del design. Abbiamo rivisto il concetto di aletta ispirandoci alla Formula Uno, in particolare riguardo alla necessità di tenere il flusso d’aria il più possibile vicino alla moto. Di conseguenza abbiamo lavorato sul flusso, per “pulirlo” e ottenere un migliore coefficiente di penetrazione aerodinamica. In MotoGP l’unico scopo è generare downforce, deportanza. Noi volevamo anche eliminare i fastidi al pilota generati dai flussi d’aria. E ottenere allo stesso tempo un risultato stilistico in linea con la tradizione d’eccellenza MV Agusta”. Tutta la componentistica che compone la carrozzeria (40 pezzi totali) è in fibra di carbonio, a parte il serbatoio in resina termoplastica.
208 CV
I dati di potenza e coppia sono quelli della Brutale 1000 RR, cioè 208 CV a 13000 giri/min (212 CV con kit racing) e 116,5 Nm a 11000 giri/min. Il contralbero gira a doppia velocità rispetto all’albero motore primario per ridurre le vibrazioni in alta frequenza (-54% a 14000 giri/min) e rendere più rapido l’inserimento in curva. Confermata la dotazione elettronica della Brutale 1000 RR, ottimizzata in funzione della differente destinazione d’uso della Superveloce 1000 Serie Oro: dal cambio elettronico MV EAS 3.0 (Electronically Assisted Shift Up & Down) al’impianto ABS Cornering Continental MK100 con RLM (Real Wheel Lift-up Mitigation), fino al controllo di trazione su 8 livelli di intervento (disinseribile) e al wheelie control.
Sospensioni elettroniche
Raffinata la ciclistica, con forcella Öhlins Nix EC dotata di trattamento superficiale TiN, completamente regolabile e con gestione elettronica di estensione e compressione; la regolazione del precarico molla è manuale. Il monoammortizzatore è un Öhlins a gestione elettronica (modello EC TTX) collegato al monobraccio in lega di alluminio con perno ad altezza regolabile (+/- 4 mm), per un’escursione ruota di 120 mm. Anche l’ammortizzatore di sterzo Öhlins ha la regolazione elettronica. L’impianto frenante con pinze Brembo Stylema monoblocco radiali e dischi di 320 mm davanti, disco in acciaio di 220 mm dietro con pinza Brembo a due pistoncini, è una garanzia di qualità ed efficacia.
I cerchi ruota, in lega di alluminio forgiata, sono stati disegnati dal CRC in esclusiva per la Superveloce 1000 Serie Oro e possono contare sull’integrazione di differenti tecniche costruttive, in questo caso cinque razze e altrettanti raggi. Specifico l’intero impianto di scarico, con i celebri quattro terminali che nella loro configurazione originaria hanno esordito sulla prima F4. Nel kit racing è incluso uno scenografico scarico Arrow in titanio, omologato.
A dispetto della connotazione ipersportiva, la posizione di guida della Superveloce 1000 Serie Oro non è estrema, grazie a semimanubri più alti e più arretrati rispetto a quelli di una tipica supersportiva. Le pedane, infine, sono regolabili in altezza.