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MBP, da dove spunta il marchio “italiano” per cui non vale l’effetto piattaforma

La sigla è un po’ criptica (MBP= Moto Bologna Passione), la sede in Italia. Dietro c’è un colosso del motociclismo cinese capace di mostrare una vivacità tecnica ormai fuori dal comune e che può far paura

MPB T1002V La maxi enduro

Partiamo dal top e probabilmente anche dalla sfida più difficile. Perché il mondo delle maxi enduro è già molto affollato e perché quando superi certe cilindrate si gioca una partita di tutt’altro livello. Qui si è in Champions League e farsi largo non è semplice. MPB ci vuole provare con la T1002V maxi enduro bicilindrica. Motore pregiato per lei perché è un V2 di 80° bialbero quattro valvole da 997 cc accreditato di 95 cavalli a 7.600 giri e 102 Nm di coppia a 6.500 giri. Partner premium: Bosch per iniezione e ABS, Kayaba per le sospensioni, Pirelli (gli immancabili STR) per gli pneumatici. Diciamo che quando vogliono accreditarsi i brand cinesi (anche se la sede di MBP è a Bologna) non badano a spese. Il serbatoio ha una capacità di 21 litri, e la MBP T1002V si atteggia a vera adventure grazie alle ruote a raggi (l’anteriore è da 19) e sospensioni che hanno escursione di 160 mm. La sella è però ancora ad altezza umana (820 mm), mentre il peso non è da libellula: 235 kg a secco. Ovviamente in linea con i migliori lo schermo TFT da 7 pollici dotato di connettività e addirittura la geolocalizzazione.MBP C1002V Maxi Enduro cinese

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