Quando si compra una moto usata, così come qualsiasi altro mezzo a motore targato di seconda mano, la legge prevede che venga registrato il cambio di intestazione tramite una procedura chiamata passaggio di proprietà. L’operazione è in sé abbastanza semplice, ma ci sono alcune accortezze che è bene tenere presenti, onde non incappare in errori ed esporsi al rischio di multe. Vediamo allora quali sono le principali cose da sapere non solo prima e durante il passaggio di proprietà ma anche appena dopo visto che uno dei temi più importanti è quello della stipula di una polizza moto.
Passaggio di proprietà moto: dove si fa?
Tutte le procedure burocratiche relative al trasferimento della titolarità di un mezzo immatricolato devono seguire un iter particolare. È quindi normale che quando si procede a una compravendita tra privati ci si rechi presso un’agenzia di pratiche auto o una Delegazione dell’ACI che espongano il logo Sportello Telematico dell’Automobilista. In alternativa ci si può appoggiare agli uffici del PRA (Pubblico Registro Automobilistico) o della Motorizzazione Civile.
Quali documenti servono per il passaggio di proprietà moto?
Per procedere con l’atto, il personale addetto deve disporre dei documenti di identità sia del venditore sia dell’acquirente e dei loro codici fiscali. Per le società è indispensabile avere la visura camerale. La parte venditrice deve poi presentare la carta di circolazione e il Certificato Di Proprietà (CDP), oppure il Documento Unico di circolazione (DU) del mezzo, introdotto nel 2020. Qualora uno di questi documenti risultasse smarrito, è necessario esibire la relativa denuncia alle Forze dell’Ordine. Ultimo ma non meno importante, occorre l’atto di vendita, che consta in una dichiarazione con firma autenticata del venditore.
Quanto costa il passaggio di proprietà moto?
La formula più economica per il trapasso è quella fai-da-te, presso il PRA o alla Motorizzazione. In questo caso i costi del passaggio di proprietà moto si attestano attorno a un centinaio di euro. Questa spesa è frutto della somma di diverse voci. Servono infatti 32 euro come imposta di bollo, altri 27 euro per gli emolumenti ACI, 16 euro di marca da bollo per l’autentica della firma e altrettanti per l’aggiornamento della carta di circolazione, cui si aggiungono poi 10,20 euro per i diritti del Dipartimento dei Trasporti Terrestri. Chi per semplicità preferisce fare il passaggio di proprietà moto presso un’agenzia di pratiche auto o una Delegazione dell’ACI deve invece mettere in preventivo ulteriori 80-100 euro per i servizi svolti.
Quanto tempo richiede il passaggio di proprietà moto?
Procedere in maniera autonoma può comportare un risparmio notevole ma anche un certo dispendio di tempo. Una volta redatto l’atto di vendita, il passaggio di proprietà moto va formalizzato entro 60 giorni dalla firma presso uno Sportello Telematico dell’Automobilista, agli uffici provinciali del Pubblico Registro Automobilistico oppure alla Motorizzazione Civile. Diversamente si rischiano ingenti sanzioni amministrative. Presso un’agenzia di pratiche auto o una Delegazione dell’ACI il passaggio di proprietà moto si completa invece in circa una quindicina di minuti.
La prima operazione dopo il passaggio di proprietà moto: l’assicurazione
Una volta divenuti intestatari del nuovo mezzo, la prima operazione da compiere è procedere con la stipula di una polizza assicurativa. Bisogna infatti ricordare che la copertura assicurativa è obbligatoria per legge per tutti i veicoli immatricolati, anche sulle moto tenute ferme in garage o impiegate all’interno di aree private. In un panorama in cui i costi relativi all’utilizzo di una moto aumentano sempre più è bene affidarsi a provider di grande esperienza, gli unici in grado di formulare un’offerta conveniente. Molte compagnie, come Allianz Direct o Conte, oggi hanno offerte dedicate, direttamente consultabili e sottoscrivibili online, tagliate su misura per ogni esigenza. Alcune compagnie, come ad esempio Zurich Connect, propongono una offerta per l’assicurazione moto interessante, che permette di sospendere la copertura, in caso di inutilizzo. Per non incorrere in brutte sorprese, è bene infatti appoggiarsi a realtà di primo piano quando si tratta di sottoscrivere una assicurazione.