Se c’è una star annunciata nel segmento delle supersportive Native A2 è proprio la nuova Aprilia RS 457 bicilindrica di Noale, moto che fin dal suo esordio lo scorso settembre a Misano ha destato non poco interesse. E i motivi sono più di uno. Aprilia è sempre stata specializzata nelle moto di piccola cilindrata, chi conosce anche solo un po’ la storia del marchio di Noale sa che la sigla RS ha letteralmente messo in modo migliaia di ragazzi. Con la RS 125 innanzitutto, moto che ha lanciato talenti come Andrea Dovizioso tanto per dirne uno. Ma ha soddisfatto anche i palati più fini con la RS250.
L’eredità di quella moto arriva sulle spalle della Aprilia RS 457, moto che nasce per essere l’anello di congiunzione -anche a livello di prezzo- tra la RS125 e la RS660, per poi un domani perché no atterrare sulla prepotente RSV4. Ma la RS457 arriva anche per portare il verbo Aprilia in tutto il mondo. Lo fa sfruttando quelle che sono ormai le caratteristiche di ogni moto prodotta a Noale. Ovvero tecnologia e ciclistica molto raffinata.
La piccola supersport
Una ricetta che Aprilia ha applicato senza indugio anche sulla nuova sportiva della famiglia RS. Motore bicilindrico da 457 centimetri cubi con fasatura a 270 gradi, una sciccheria per il segmento, 48 cavalli, 175 chili con il pieno ovvero il massimo rapporto peso potenza possibile in questa categoria.
Numeri resi possibili anche dal fatto che il telaio in alluminio, unico nel segmento, utilizza la stessa filosofia di quello della 660 (o se vogliamo anche su tutte le Ducati). Ovvero è corto e privo delle piastre laterali. Il forcellone, in acciaio, si infulcra direttamente al carter motore. Il che consente di guadagnare peso.
Ma se le sospensioni sono per così dire nella media con la forcella rovesciata da 41 mm regolabile nel precarico, il monoammortizzatore regolabile nel precarico ma senza leveraggio, e un impianto ByBre con pinza radiale e disco singolo da 320 millimetri, dove la Aprilia RS 457 marca la differenza rispetto alle avversarie è nella dotazione elettronica. Ride By Wire multimappa (Rain Eco Sport), controllo di trazione, ABS disattivabile sull’asse posteriore come sulle migliori sportive, blocchetti retroilluminati. Insomma per i 7.199 euro richiesti questa nuova sportiva Aprilia offre veramente un bel pacchetto.
E ora andiamo a provarla.
Come va in pista la Aprilia RS 457
Finita la prova non sono nemmeno sudato. DIco questo non per mancare di rispetto alla 457 ma per sottolineare che, pur girando tutta la giornata, con questa moto ci si diverte un casino e ci si stanca pochissimo. Cosa dire: è bella da guidare, molto bella, brava Aprilia perché capita di approcciarsi a queste moto “economiche” con un po’ di sufficienza e invece qui quello che io ho trovato è una moto vera, solo in scala un pochino ridotta.
Ergonomia
Partiamo dall’ergonomia che è davvero al top: angolazione delle gambe centratissima, serbatoio con svasi perfetti, manubri larghi come quelli di una vera sportiva, ci si sta davvero bene, ci si muove bene, Io mi sono trovato, per la mia altezza, come se avessi una moto cucita apposta da un sarto. Addirittura, parlando dei manubri, argomento su cui io sono molto critico quando sono troppo chiusi, qui sono quasi dall’altra parte, quasi troppo larghi. La sella è ben fatta, ha uno schiumato azzeccato, ci si muove benissimo e non ci sono contatti fastidiosi.
Non ho rilevato delle vibrazioni così consistenti, anche se in pista sei concentrato più a guidare. Sarà da provare su strada per capire se queste vibrazioni si presentano nello stesso modo della 660 visto che le pedane sono fissate direttamente al motore e se sono evidenti. Io devo dire che in pista non ho avvertito vibrazioni, però in pista abbiamo anche stivali di un certo tipo, per vedere queste cose le moto bisogna provarle un po’ su strada.
Aprilia RS 457 la ciclistica
Ovviamente è una Aprilia e, piccole o grandi che siano, le ciclistiche Aprilia le sa fare veramente molto bene. Le sospensioni sono semplici ma funzionano molto bene, soprattutto il mono che di solito su queste moto tende sempre a essere un po’ sgonfio, un po’ molle, giusto per farti andare su strada ma poi in pista tende a essere fiacco, cedevole. Ecco, questa cosa sulla 457 non succede. C’è un grandissimo sostegno anche da parte della forcella: l’abbiamo usata quasi completamente sprecaricata e devo dire che l’affondamento è molto controllato, forse un filo veloce ma niente di preoccupante.
Sempre parlando di forcella ha incontrato un po’ meno il mio gusto il ritorno, che ho trovato un pochino troppo veloce. Però, dopo essere intervenuto sul precarico del mono alzandolo un filino, quindi caricando un pochino di più la moto sul davanti, questo ritorno veloce è scomparso e soprattutto ho guadagnato nel feedback della ruota davanti, era quasi come avere una ruota davanti di una sezione maggiore invece del 110. La moto chiudeva meglio le curve, le facevo fare proprio quello che volevo e quindi devo dire che da questo punto di vista qua è molto buona perché, come tutte le Aprilia, anche la RS 457 dimostra di essere estremamente sensibile alle regolazioni: quello che fai, lei lo sente.
Sportiva vera
Non stiamo quindi parlando di una moto che fa finta di fare la sportiva solo perché ha le carene, questa è una sportiva vera. Per me è una nave scuola perfetta per imparare a guidare una moto sportiva e per imparare anche ad andare in pista.
Buono l’impianto frenante sia davanti sia dietro, il posteriore è un po’ lungo e bisogna andarlo un po’ a cercare. L’anteriore ha potenza sufficiente, hai la leva bene in mano quando devi modulare la frenata, quando freni forte tende un po’ ad avvitarsi, ovviamente, perché il monodisco ha un po’ questa caratteristica, però stiamo parlando di una staccata qua in fondo al rettilineo di Modena molto violenta, su strada questa cosa non sarà assolutamente percepibile.
Per correttezza di informazione, però, vi diciamo che le pastiglie che abbiamo utilizzato nella prova di Modena sono delle pastiglie che Aprila propone come accessorio, quindi le trovate sul loro catalogo accessori, omologate anche per utilizzo strada ma comunque con una mescola più morbida di quelle di serie per poter affrontare l’utilizzo in pista. La leva è regolabile, abbiamo quasi sempre usata nella posizione più lontana senza riscontrare nessun tipo di affaticamento in tutta la giornata.
Supermaneggevole
La maneggevolezza è pazzesca, la moto entra in curva super veloce e cambia direzione con una velocità incredibile, però il bello è che anche quando la violenti come, per esempio, nel cambio di direzione che c’è nell’omega qui a Modena, lei tende anche, magari, a fare quella piccola impennata ma riatterra subito, non si scompone mai, è sempre stabile, sempre rassicurante. Tornando alla ciclistica: mi è piaciuta davvero tanto. Trattandosi di una moto da 7.199 euro, quindi tutto sommato economica, la premessa è sempre che ci siano delle componenti un po’ economiche e poco efficaci, in realtà qui funziona tutto veramente molto bene.
Ho lasciato per ultimo il motore che è l’ultimo elemento di spicco della RS 457, davvero un bel lavoro da parte dei tecnici di Aprilia perché hanno puntato, ovviamente, sulla coppia. La potenza, come sapete, è limitata per legge 48 cavalli ma sono andati a cercare un’erogazione molto piatta, molto efficace. Il motore tira benissimo, a 6.000 giri cambia un po’ la spinta. Molto piatta l’erogazione, diciamo che si arriva a oltre i 10.000 giri, ma a 9.000 conviene cambiare perché si affievolisce un po’ l’impulso di questo bicilindrico che però ha un bellissimo tiro sotto, è molto elastico e ti aiuta a uscire dalle curve bene.
Assolutamente promosso il Ride by Wire, la gestione del freno motore va molto bene, per le mappature oggi abbiamo provato solo la Sport ovviamente, però devo dire che è tutto perfettamente calibrato come Aprilia sa fare. Anche a livello di trasmissione tutto molto bene. Il Quickshifter lavora molto bene sia in salita sia in scalata, optional che io ritengo obbligatorio, e poi la frizione è praticamente wireless, sembra che non abbia attaccato il cavo, è morbidissima. Ecco, forse l’attacco è un pochino lontano, mi sarei aspettato una frizione con un attacco un po’ più vicino. Però il cavo veramente sembra che lo l’abbiano staccato.
Ma l’elettronica serve davvero?
Capitolo controlli: forse per molti di voi possono sembrare inutili su una moto da 48 cavalli, in realtà, secondo me, siccome questo tipo di moto va in mano a utenti poco esperti i controlli invece ci stanno eccome. Noi in pista abbiamo usato sempre il livello uno e l’ABS disattivato al posteriore. Devo dire che il controllo di trazione non è mai entrato in funzione, oggi abbiamo usato la moto con le Pirelli Supercorsa SP V4, quindi non con le gomme di serie ma gomme stradali, sì, ma di altissimo livello.
Anche per l’ABS devo fare i complimenti ad Aprilia perché nella staccata in fondo al rettilineo, è una staccata un po’ in discesa abbastanza importante, si arrivava a sollevare un po’ il retrotreno senza sentire mai pompate da parte dell’ABS. Quindi da questo punto di vista qui, bene. Magari con un doppio disco forse quello piccolo svergolamento sarebbe venuto meno, ma forse avremmo perso un po’ di maneggevolezza, alla fine la coperta è sempre un po’ corta e forse va bene così, anche perché un disco solo flottante come questo garantisce una potenza sicuramente adeguata e poi con queste piccole moto non si stacca, bisogna entrare forte in curva.
Sul tortuoso tracciato dell’autodromo di Modena la piccola RS 457 si sente a casa, la pista è piccolina, ci si diverte, si sta più in piega che in rettilineo, ha delle buone prestazioni, sicuramente in questa categoria sarà un osso duro per tutti.