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Prova Benelli BN251

Continua l'allargamento della gamma Benelli con l'arrivo della BN251, piccola naked aggressiva nel prezzo e solida nei contenuti

2014, BN 600; 2015, BN 300; 2016, BN 251. Non stiamo dando i numeri del lotto: è la storia recente sintetizzata in sigle di un marchio che ha oltre un secolo di storia. Un triennio, quest’ultimo, in cui si sta formando la gamma Benelli della nuova era che, curiosamente, è calata di volta in volta di cilindrata. È la generazione Benelli di proprietà e produzione cinese (Qianjiang, che ha come amministratrice Yan Haimei) e continua ad affiancare le maxi sportive serie Tornado di scuola italiana e mantiene la sede a Pesaro.

È innegabile che il Made in China faccia uno strano effetto agli estimatori di un marchio italiano (classe 1911) di tale spessore: oggi però bisogna riconoscere che i prodotti possono contare su un rapporto qualità-prezzo decisamente favorevole, se non da pole position. 

BenelliBN251-008Ha sostanza la grande BN per essere una quarto di litro da meno di 3.000 euro (2.990 per l’esattezza). Una sostanza composta da telaio a traliccio in tubi d’acciaio, forcella rovesciata da 41 mm, monoammortizzatore centrale regolabile nell’estensione idraulica. I due dischi sono rispettivamente di 280 mm davanti (pinza a quattro pistoncini) e 240 mm dietro. Le ruote sono entrambe da 17″ su cerchi d’alluminio e con pneumatici di qualità: Metzeler Sportec M5 Interact, la cui misura posteriore è 150/60. Manca solo l’ABS (molto importante), ma in Benelli assicurano che si stanno attrezzando per il 2017, anno in cui del resto sarà meglio farsi trovare pronti, visto che diventerà obbligatorio. Il motore? Presto detto: monocilindrico 4 tempi Euro3 a quattro valvole con doppio asse a camme in testa e contralbero di equilibratura. La potenza massima è di 25 cavalli a 9.000 giri, che equivalgono a 18,5 kW: questo rende la B251 alla portata dei patentati A2.

La moto pesa 143 chili a secco e ha un serbatoio da ben 17 litri con 3,5 litri di riserva, per un’autonomia da gran tourer. L’allestimento generale è competitivo per il segmento, con fari LED, strumentazione completa, con tanto di contamarce, e dotazione da moto di fascia di prezzo superiore. Si presenta bene, la BN 251, in tre versioni monocromatiche (rossa, nera o bianca) con stile più da naked giapponese che europea, ossia gradevole ma senza quella personalità tipica delle moto costruite nel Vecchio Continente. Poco male, soprattutto per chi è più attratto dai “fatti” che dalle tendenze.

RIDECompatta la Benelli, ma abitabile. La sella dista 785 mm da terra, una quota che mette d’accordo un po’ tutti senza sacrificare troppo gli spilungoni. Anche per il passeggero la situazione non è affatto male, con un’imbottitura degna e solide maniglie di appiglio.Il motore gira come un frullino, fluido e dolce nell’erogazione, sale rotondo e solo dopo i 6/7000 giri sfodera la sua vena brillante. ll valore di coppia massima di 21,5 Nm è espresso proprio a 7.000 giri. Mantenendo il regime lì “in alto”  la guida si fa piuttosto divertente, supportata da un equilibrato atteggiamento della ciclistica, che non mostra criticità particolari anche a un passo sostenuto, compatibilmente con la destinazione d’uso del modello. Idem per i freni, che mordono il giusto senza essere aggressivi, e per questo motivo sono capaci di perdonare qualche strizzata da panico, non infrequente per un neofita. L’ABS però ci vorrebbe proprio.

BenelliBN251-020Pensiamo che siano proprio i giovani dinamici a poter prendere nel mirino questa Benellina, che si propone come alternativa allo scooter, con un look moderno, seppur non particolarmente originale, e tutto sommato ben proporzionato. L’impatto visivo e la qualità costruttiva generale, comunque, sono da moto di classe superiore, da 300/400 cc. Ben vengano, quindi, mezzi che a 3.000 euro siano vere moto che offrono, a meno del prezzo di uno scooter, divertimento, sicurezza e una vera esperienza motociclistica al neofita, per poi accompagnarlo nel meraviglioso mondo delle moto “da grandi”. 

Ah, a proposito… Il futuro è dietro l’angolo, dove si nasconde un Leoncino. Che poi non è neppure più di tanto nascosto, visto che si è visto all’EICMA lo scorso inverno e ha suscitato grande interesse, grazie soprattutto al design decisamente indovinato. Lo aspettiamo!

 

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